Fa il suo ingresso trionfale a Sanremo 2015 Antonio Conte, che fa una chiacchierata sui gradini del Festival con Carlo Conti. Compito, un po teso, Conte si trova molto più a suo agio in panchina rispetto al palco del Festival. Ma non perde mai il sorriso, la scelta delle sue canzoni preferite ci svelerà qualcosa di più di se. E potrebbe anche rivelarsi più simpatico di quanto alcuni lo possano ritenere. Clicca qui per il dietro le quinte
Tra gli ospiti del Festival di Sanremo 2015, chiamati a rappresentare lo sport italiano, ci sarà anche il Commissario tecnico della nazionale di calcio Antonio Conte. Nato il 31 luglio del 1969 a Lecce, è un predestinato, esordendo a meno di 17 anni in A con la maglia della sua città. Tre anni dopo, nel 1989, arriva la prima rete nel massimo campionato. Rimane in Salento fino al 1991, quando la Juventus decide di portarlo a Torino sborsando 7 miliardi. Trapattoni lo lancia tra i titolari, ma l’apice della carriera lo vivrà sotto la gestione di Marcello Lippi. Con i colori bianconeri vince cinque scudetti, una Champions League e una Coppa Intercontinentale. In quel periodo è anche capitano della Vecchia Signora. Dopo la parentesi con Ancelotti, il ritorno di Lippi in bianconero coincide con un suo impiego in campo meno assiduo e la perdita della fascia a favore di Del Piero.
Dopo 418 partite con la “Vecchia Signora” e 43 centri, Conte decide che la stagione 2003/2004 è la sua ultima da professionista. Nella sua lunga carriera da giocatore ha vinto molto a livello di club e gli rimane il cruccio di non aver vinto nulla in Azzurro, dove per due volte (Mondiali ’94 e Europei 2000) è arrivato in finale, perdendola.
Appese le scarpette al chiodo rimane comunque nel mondo del calcio e comincia la carriera in panchina facendo da “secondo” a Gigi De Canio a Siena. L’anno dopo vive la sua prima esperienza come allenatore alla guida dell’Arezzo, ma l’avventura dura nove partite, dove raccoglie solo 5 punti e viene esonerato. Tuttavia a marzo 2007 torna alla guida della squadra, ma nonostante 24 punti in 10 gare non riesce a evitare la retrocessione. A fine 2007 arriva alla guida del Bari, cosa che fa infuriare i tifosi del Lecce. Dopo un primo anno chiuso a metà classifica, quello successivo lo vede dominare il campionato e portare il Bari in A con 4 turni d’anticipo. Firmato il rinnovo del contratto anche per il 2010, il rapporto si interrompe però nell’estate del 2009 con una rescissione consensuale.
Dopo una poco fortunata esperienza con l’Atalanta, da cui se ne va dopo 13 partite, nel maggio del 2010 firma un contratto di due anni con il Siena, che porta in Serie A. Nel maggio del 2011 arriva la chiamata della squadra con cui ha vinto tutto, la Juventus. La società è in cerca di riscatto dopo le travagliate stagioni post-Calciopoli e Conte sembra l’uomo giusto, visto che dopo la nona di campionato porta la Juventus in testa da sola alla A, fatto che non si vedeva da 5 annate. Il campionato è tiratissimo, ma anche grazie a 17 risultati utili consecutivi (un record) Conte riporta la Juve a vincere lo scudetto. L’unico dispiacere è la sconfitta nella finale di Coppa Italia con il Napoli.
Subito dopo aver conquistato lo scudetto, però, arriva una brutta notizia: il tribunale di Cremona lo sta infatti indagando per sospette combine quando era allenatore del Siena ed è notizia di pochi giorni fa che i magistrati hanno chiuso l’indagine e l’accusa per lui sarebbe di frode sportiva.
Nei due anni successivi porta la Juventus a vincere per altre due volte lo scudetto, ma i risultati in Europa non arrivano. Questo è uno dei motivi che lo spinge a lasciare la Juve a luglio dell’anno scorso. Ad agosto diventa il nuovo ct degli Azzurri per volere di Carlo Tavecchio, ma da un paio di mesi si vocifera che potrebbe dimettersi, a causa dell’atteggiamento di ostracismo verso la Nazionale da parte dei club, tra cui anche la sua Juventus.