“Unici”è lo speciale dedicato al trio “Il Volo”, composto da Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto, che si è aggiudicato la vittoria del Festival di Sanremo con la canzone ” Grande Amore”. Celentano cantava “questa è la storia di uno di noi” proprio come questi ragazzi che hanno un talento e un amore speciale per la musica e il canto. Questo amore li ha portati a diventare famosi ormai in tutto il mondo. Uno dei concerti più importanti è stato quello del 2014 a Taormina con un pubblico d’eccezione tra cui Bruno Vespa, Antonella Clerici e Massimo Giletti, che hanno scherzato dietro le quinte facendo la parodia a “Porta a Porta” dove sono stati ospiti nel giugno 2014. Ognuno dei ragazzi mantiene la sua semplicità anche davanti a migliaia di spettatori, ognuno con il suo carattere e le sue radici. Si danno sicurezza a vicenda, diversi e complementari, la loro forza è cantare insieme. Da New Yorlk, a Miami, a Napoli, a Mosca mantengono la loro simpatia e la loro incontenibile bravura. Il giornalista Aldo Cazzullo definisce l’Italia un paese depresso e triste che aspetta che “passi la nottata” mentre invece all’estero c’è una grande richiesta “di Italia” e il trio lo dimostra perché porta l’Italia in giro che è sinonimo di cose belle e buone, compresa la musica che è un linguaggio universale. Tante le collaborazioni estere ma anche italiane tra cui quella con Eros Ramazzotti. Alessandro Greco vede la forza de Il volo nella loro collocazione tra lirico e pop e Roby Facchinetti si rivede in loro come gruppo. Dodi Battaglia apprezza la loro grande complicità, il fatto che si capiscono al volo. Red Canzian si rivede in loro nel periodo di grandi successi. Con Massimo Giletti hanno legato amicizia e lui si emoziona quando li sente cantare dal vivo. Alessandro Greco vede in loro qualcosa di Elvis Presley e anzi hanno registrato anche dei brani n suo omaggio negli Stati Uniti. Ignazio lo prende non come un lavoro ma come un diventimento che lo appassiona, forse per rispondere alle critiche che li vedono come un “buisness costruito a tavolino”. A soli 20 anni hanno avuto accesso allo storico studio dei Beatles per fare un duetto virtuale proprio con Elvis Presley. Guardando le immagini di quando hanno cominciato, cosi piccoli, mantengono quella semplicità che arriva da famiglie sane. Sembra una favola dove tutto si è svolto in pochi anni mentre invece è la storia di 3 ragazzi che stanno portando avanti la loro carriera in giro per il mondo, appunto continuamente “in volo”. Scorrono le immagini di quanto cantavano “‘O sole mio” a “Ti lascio una canzone” e timidi discutevano con Antonella Clerici. Lei stessa racconta il loro incontro, quando li chiamava “i tenorini” e oggi invece sono “Il volo”, un tiro di fama mondiale. La stessa canzone viene cantata da quei bambini che oggi sono ragazzi. Anche Michele Torpedine è rimasto entusiasta della voce dei tre ragazzi e ha subito pensato di lanciarli sul mercato americano che ama il bel canto italiano. Francesco Facchinetti nota come i ragazzi si divertono, il modo migliore per affrontare questa avventura. Momenti di vita tra un concerto e l’altro mentre rispondono a una giornalista sul loro successo all’estero. Alla domanda su cosa è rimasto in loro dei ragazzi di provincia, tutti e 3 rispondono che portano sempre le loro radici. Luca Barbarossa auspica che gli italiani si vogliano più bene perché abbiamo un grandissimo successo all’estero quando portiamo le nostre radici. Il genere “popopera” che è quello de “Il volo” è quello che fa successo dovunque. Il padre di Gianluca Ginoble è ancora incredulo della grande esperienza che sta vivendo e la grandezza del loro talento la conferma anche Facchinetti padre. I ragazzi hanno cantato con la grande Barbra Straisand che li ha presi sotto la sua ala protettiva, in una serata indimenticabile dove hanno cantato e inciso insieme una canzone “Smile”. Quando ricevettero l’invito dalla Straisand rimasero increduli, era un sogno per loro che si realizzava ed è avvenuto tutto in modo molto spontaneo. Durante il loro concerto a Napoli hanno presentanto uno dei loro talentuosi amici, come “Elio, il posteggiatore” che li ha accompagnati con la chitarra sulle note di “Malafemmina”. A Marsala in provincia di Trapani Ignazio Boschetto racconta che da piccolo aveva l’abitudine di costruire capanne, giocava a calcio. A Montepagano, in Abruzzo Gianluca Ginoble ama tornare nel suo piccolo paese nel quale ritorna per “staccare la spina” continuando a vivere “un sogno”. Piero Barone si vedeva da piccolo come “un pacioccone”. Ha lavorato nella carrozzeria del padre e ama cucinare con il suo amico Giuseppe Arnone. E’ nato a Naro (Ag) e la passione per la musica gli è stata trasmessa dal nonno. Il padre faceva ascoltare la sua voce a tutti clienti della carrozzeria. Ha un bel rapporto con il parroco del piccolo centro o con il suo ottico di fiducia. Durante il concerto di Taormina hanno ringraziato i loro genitori presenti e tutti nonni, che per tutti e 3 hanno avuto un ruolo importante. Suggestiva e intensa l’esecuzione di “Caruso” all’ombra dell’antico teatro.
Barbara De Rossi conosce bene Pietro e riconosce che sia riuscito a tenere i piedi per terra e si augura che rimangano cosi come sono semplici, perché è questo il segreto del loro successo e di altri più grandi che arriveranno. Il padre di Ignazio si sente un po’ “scombussolato” da come è cambiata la loro vita e dai tanti viaggi del figlio ma è comunque orgoglioso del ragazzo. Negli Usa sono stato ospiti da Jay Leno al “Tonight Show”, in Italia sono stati imitati a “Tale e quale show” da Gabriele Cirilli che apprezza il loro talento genuino. Il loro repertorio spazia dalla musica melodica degli anni ’60 a quella classica del grandi tenori del passato, fino al pop. La canzone “Il Canto” l’hanno incisa con Placido Domingo con il quale i ragazzi hanno legato un rapporto quasi familiare: suo nipote è un loro ammiratore. Sempre al concerto di Taormina i ragazzi hanno dedicato “Mamma” alle loro madri con le quali hanno ballato nella platea. La mamma di Ignazio sente inevitabilmente la mancanza del figlio che quando c’è rallegra tutta casa con la sua vivacità che dimostra anche tra i ragazzi del trio. Ignazio è dovuto crescere in fretta a causa della malattia della madre, colpita a soli 35 anni da un cancro al viso. Gialuca Curti è un amico di Ignazio dove lui andava per visitare il suo negozio di strumenti musicali. Con i Pooh hanno creato un grande feeling che accomuna i gruppi come dice Red Canzian che li notò fin da piccoli. “Il Volo” è anche molto attivo sui social netwok e sono seguitissimi perchè condividono momenti consueti. I difetti de “Il volo” sono quelli dell’autorità di Piero, l’essere riflessivo e perfezionista di Gianluca, la loquacità prolissa di Ignazio, proprio come fratelli si “conoscono bene”. Massimiliano Pani li vede come una dimensione alternativa sia al cantente lirico che a quello pop, con la faccia pulita e la gradevolezza del loro canto. Ignazio si cimenta nella preparazione della pizza mentre in tutto il mondo aumentano le loro fan. Michele Torpedine li vede come i portatori del made in Italy, un evento difficile che accadesse dopo la grande voce di Bocelli. Anche Anastasia si è cimentata nel cantare con i ragazzi “Io che non vivo” e secondo Francesco Facchinetti sono riusciti a mettere d’accordo il target dei giovani con quello dei fans più maturi. I tre ragazzi stanno sempre insieme e vivono tutto con una famiglia: viaggi, giochi, esperienze, emozioni. Gianluca ama tantissimo giocare a calcio, almeno quanto cantare e le maestre della scuola elementare lo descrivono come un bambino a modo, sempre educato. “Il Volo” è stato accompagnato anche dal maestro James Senese che ha ricreato atmosfere romantiche sulle note di “Anema e core” cantata da Gianluca, Gianni Guarracino in “Memory” cantata da Ignazio. Ignazio arriva a “Ti lascio una canzone” notato durante una recita scolastica e canta con Massimo Ranieri. Fu dopo 4 settimane nella seconda edizione del programma che furono messi insieme. I loro viaggi sono organizzati e coordinati dalla loro tour manager che li definisce “una macchina da guerra”. Il carattere dei tre ragazzi secondo la Clerici è quello timido e bisognoso di rassicurazioni di Gianluca, quello spavaldo e festaiolo di Ignazio e quello più impostato e manageriale di Piero. Nel 2010 erano già stati ospiti a San Remo davanti a Ranya di Giordania e nel 2014 al Concerto di Natale in Parlamento anche Napolitano li ha applauditi con grande apprezzamento. Sono proiettati verso nuovi successi mondiali e sono già ripartiti dopo la vittoria sanremese che ha coronato un altro sogno.