Sta per cominciare su Rete 4 il film commedia “Lo chiamavano Bulldozer”. La pellicola racconta la storia del campione di football americano soprannominato Bulldozer (Bud Spencer). L’atleta si ritira dall’attività dopo aver scoperto che la maggior parte delle partite del campionato sono truccate e si trasferisce in Versilia. Lì verrà riconosciuto da Campfer, un sergente dei marine di stanz in Italia. Ecco la scena del braccio di ferro tratta dal film
Nella prima serata di domenica 22 febbraio, su Rete 4 andrà in onda il film Lo chiamavano Bulldozer, una pellicola diretta da Michele Lupo nel 1978, della durata di quasi due ore, ispirata a Quella sporca ultima meta. La pellicola è ambientata nel porto di Livorno, dove è stato costretto a fermarsi per una avaria al motore della sua barca una ex stella del football americano, soprannominato Bulldozer (Bud Spencer). L’uomo si è ritirato all’improvviso dallo sport attivo qualche anno prima, iniziando a girare il mondo sul suo barcone e proprio nel corso della sua sosta si accorge delle angherie di un gruppo di militari statunitensi di Camp Darby, ai danni dei ragazzi del posto. I quali, a loro volta, non ci stanno a farsi sottomettere, replicando con l’unico mezzo a loro disposizione, la furbizia, che va ad unirsi alla voglia irrefrenabile di beffare i soldati con una serie di scherzi che fanno presto saltare i nervi ai militari. I soldati sono guidati dal sergente Kempfer (Raimund Harmstorf), un esaltato che ritiene di dover istigare i suoi sottoposti a farsi valere nei confronti dei locali. Proprio durante una scaramuccia, Bulldozer prende le difese dei ragazzi, sfidando e battendo Kempfer in una gara a braccio di ferro. La sua vittoria, seguita da una nuova rissa, gli attira le simpatie dei ragazzi, i quali stanno intanto organizzando una squadra di football americano, sport per il quale non sono però molto portati. Ormai diventato anche lui il bersaglio dei soldati, Bulldozer stringe sempre di più il rapporto coi ragazzi locali, partecipando con grande gusto agli incidenti tra le parti che continuano a scoppiare senza soluzione di continuità. Un rapporto che però ha una conseguenza per lui sgradita: il pezzo di ricambio di cui ha bisogno per la sua barca, è disponibile solo nella base di Camp Darby e lo stesso Kempfer gli impedisce di poterlo prendere. A spingere il militare è un vecchio motivo di rancore, derivante dal fatto che anni addietro ha perso tutti i suoi risparmi scommettendo sulla partita che lo stesso ex asso del football aveva disertato, a causa del suo ritiro. Quando i soldati sfidano i ragazzi ad una regolare partita, con un premio in soldi messo in palio, questi, che hanno intanto scoperto il passato di Bulldozer, gli chiedono di fare da allenatore, incontrando un primo rifiuto, motivato dalla ormai imminente partenza. L’ex giocatore ha infatti trovato finalmente il ricambio di cui necessitava e ritiene del tutto inutile continuare ad immischiarsi in una questione che non sente evidentemente come sua. Prima di partire, però, Bulldozer salva Spitz (Giovanni Vettorazzo), uno dei ragazzi da un imminente pestaggio, spiegandogli poi i motivi del suo sino ad allora inspiegabile ritiro, legato al fatto che alcune partite erano truccate. Allo stesso tempo, però, capisce l’importanza della sfida per i ragazzi, che non è legata al premio, ma alla necessità di crearsi un’autostima mai avuta sino a quel momento. Constatato che il pezzo di ricambio è del tutto inadatto a farlo ripartire, decide quindi di aderire all’invito di allenarli. Intanto Kempfer, venuto a sapere che i ragazzi si stanno allenando duramente, mette in mostra un certo fair play, regalando loro divise e altre attrezzature, venendo però ripagato con una delle solite beffe dalla controparte. Poiché la squadra necessita di adeguati rinforzi, soprattutto in termini di prestanza fisica, Bulldozer si attiva per trovare nuovi giocatori. Vengono così aggregati Orso (Joe Bugner), uno di coloro che volevano picchiare Spitz, e Gerry (Ottaviano Dell’Acqua), un ladruncolo estremamente reattivo. La decisione di far entrare Orso provoca però la reazione di Spitz, che lascia in un primo momento gli allenamenti, per poi tornare sui suoi passi. Quando arriva finalmente il giorno della gara, la squadra si trova subito in evidenti condizioni di difficoltà, non solo per la tensione e l’emozione, ma anche a causa del gioco duro praticato dai soldati. Proprio la cattiveria e i trucchi messi in atto in maniera del tutto immotivata, spingono però Bulldozer a rimettere casco e uniforme, dando nuovo morale al suo team. Una decisione che cambia del tutto il volto alla gara, portando infine alla clamorosa vittoria dei ragazzi locali, nella evidente frustrazione di Kempfer, che sino a quel momento aveva fatto il gradasso.