Una delle scene più emozionanti di Io sono Leggenda è sicuramente la morte di Samantha, il pastore tedesco divenuto l’unica compagnia del protagonista Robert Neville, interpretato da Will Smith. Dopo essere incappato in una trappola tesa dalle creature che si nascondono nell’oscurità, Neville deve fare i conti con l’imminente morte di Sam: la cagnolina è stata ferita dagli zombie e appena morirà si trasformerà uno di loro. In un primo momento Robert pensa di porre fine alla vita del cane con un’inniezione. Quando i sentimenti prendono il sopravvento, Neville rinuncia e si accuccia tenedo Sam tra le braccia, intenzionato a passare con lei ogni minuto che le resta prima della trasformazione. Soffrendo enormemente per la perdita che è destinato a subire con la morte di Sam, Robert tiene saldamente il cane tra le sue braccia mentre iniziano i segnali della trasformazione in atto e gli occhi di Sam si riempiono di sangue. Neville resiste fino all’ultimo secondo, poi soffoca la povera bestiola. Cliccate qui per vedere la scena
“I am legend” è il titolo originale del film “Io sono leggenda”, uscito nel 2007 e la cui regia è firmata da Francis Lawrence. La pellicola, che va in onda stasera su Italia Uno, si basa sul romanzo omonimo scritto da Richard Matheson. Si tratta del terzo film che prende spunto da questo libro, dopo “L’ultimo uomo della Terra” del 1964 diretto da Ubaldo Ragona e Sidney Salkow e “The Omega Man”, film del 1975 di Boris Sagal tradotto in Italia con il titolo “1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra”. Il film ci porta avanti di cinque anni, nel 2012: Robert Neville (Will Smith) pare essere l’unico sopravvissuto ad una mortale epidemia causata dal virus del morbillo che è stato modificato geneticamente; nelle intenzioni della creatrice, la dottoressa Alice Krippin (Emma Thomson), il nuovo virus sarebbe dovuto servire per sconfiggere il cancro. L’epidemia è stata capace di infettare quasi tutti gli esseri viventi sul pianeta, uccidendo gran parte degli uomini e trasformando coloro che sono riusciti a sopravvivere in zombie che si trovano costretti ad evitare i raggi del sole. Solamente l’1 per cento della popolazione è rimasta immune al contagio, ma quei pochi individui sani sono stati uccisi dalle persone infette. Rinchiuso nella sua abitazione di New York si trova Robert Neville, anch’egli dottore e virologo militare. All’interno di casa sua Neville sta allestendo una sorta di laboratorio sotterraneo in cui condurre test ed esperimenti su animali infetti dalla malattia, con l’obiettivo di trovare una cura valida. Esclusivamente di giorno può girare per le strade della città alla ricerca di rifornimenti e cibo, poiché gli infetti devono rimanere nascosti al buio; la maggior parte di loro ha trovato rifugio all’interno di edifici abbandonati, per ripararsi dai raggi del sole che altrimenti brucerebbero i loro corpi. Le uniche compagnie di Neville sono il cane Sam e diversi manichini con cui il dottore intrattiene delle conversazioni. Inoltre si è organizzato per inviare un messaggio radio continuo attraverso il quale invita i sopravvissuti a recarsi al porto alle ore 12, e ogni giorno si presenta al luogo indicato in attesa di altri come lui che si sono salvati, ma nessuno risponde al suo appello. I suoi esperimenti condotti su un ratto sembrano dare indicazioni positive, così decide di catturare una donna in una colonia infetta per testare gli effetti sugli esseri umani. L’esperimento, però, non sembra dare gli esiti sperati e la donna corre il rischio di morire. Il giorno seguente, mentre è impegnato in un giro perlustrativo della città, Neville riconosce in mezzo alla strada uno dei suoi manichini; si tratta di una trappola messa a punto dagli infetti e si ritrova circondato da tre cani, anch’essi contagiati dal virus. I tre attaccano il cane Sam, che viene ferita e contagiata, perciò il dottor Neville si trova costretto a sopprimerla. Scoraggiato e depresso per via della morte del cane e del fallimento degli esperimenti, Robert prende la rischiosa decisione di uscire di notte, con l’obiettivo di eliminare il maggior numero possibile di infetti. Una volta in strada, i contagiati riescono ad avere la meglio sul dottore e lo stanno quasi per sopraffare, ma l’inatteso intervento di una donna immune al virus riesce a salvare il dottore. La donna si chiama Anna (Alice Braga) e insieme a lei c’è un bambino, e i tre decidono di rifugiarsi nella casa di Robert. Anna racconta al dottore che è stato Dio a salvarla e poi ad indicarle una colonia di sopravvissuti che si trova nel Vermont, luogo in cui il virus perde la sua pericolosità a causa del freddo. Al momento dello scoppio dell’epidemia, Anna si trovava insieme ad altri uomini su una nave della Croce Rossa che navigava al largo del Brasile; a portare il virus a bordo è stato un uomo contagiato durante uno degli approvvigionamenti a terra e lei e il bambino di nome Ethan (Charlie Tahan) sono stati gli unici capaci di sopravvivere. Gli infetti raggiungono la casa di Robert e così i tre si vedono costretti a rifugiarsi all’interno del laboratorio, dove si scopre che la donna contagiata e curata dal dottore con il suo vaccino sta guarendo, in maniera del tutto inattesa. Robert quindi preleva un campione di sangue dalla donna e lo affida ad Anna, in modo che lei possa salvare l’umanità. Per facilitarle la fuga, Robert si fa esplodere uccidendo anche gli infetti che erano riusciti a penetrare nella casa. Il dottor Neville diventerà una leggenda grazie al racconto di Anna, che è riuscita a raggiungere il Vermont ed a salvare l’umanità, grazie al vaccino messo a punto da Robert.