Stasera per il ciclo dedicato espressamente al cinema apocalittico, Cielo trasmetterà 40 Days and Nights, un film diretto nel corso del 2012 da Peter Geiger con Alex Carter, Monica Keena, Alex Arleo e Alex Ball e in veste di protagonisti principali. Il film, girato anche in 2D e 3D, è un classico di Asylum, la casa di produzione che si è specializzata ormai da tempo nel varo di film apocalittici a basso costo, caratterizzati dal largo uso di effetti speciali e grafica tridimensionale. Girati in pochi giorni, questi film presentano naturalmente sceneggiature non proprio ineccepibili, che però si fanno spesso perdonare per il ritmo concitato e la spettacolarità degli eventi narrati. La trama, che si snoda tra un colpo di scena e l’altro lungo un arco temporale di circa un’ora e mezza, parte con una serie di scene di vita all’interno di normali nuclei familiari degli Stati Uniti. Un quadro di normalità che però verrà ben presto sconvolto da un evento apocalittico, un disastroso terremoto che semina morte e distruzione su tutto il territorio, da una costa all’altra del paese. Le onde sismiche, infatti, si propagano ben presto coi loro terrificanti effetti, senza che le autorità possano far nulla per impedire quello che sta accadendo. Anche perché ben presto la preoccupazione non riguarda più le vittime, bensì coloro che sono sopravvissuti. Quando si cominciano a contare i danni dell’evento, infatti, diventa ben presto chiaro che la preoccupazione principale non è ormai più quella di ricostruire, come pure sarebbe logico in situazioni di questo tipo, bensì di riuscire a fronteggiare le possibili conseguenze che il sisma ha messo in moto e che attendono solo di funestare ulteriormente il pianeta. A partire da un diluvio ininterrotto, che peggiora ulteriormente la già precaria situazione. L’innalzamento della crosta terrestre, in effetti, potrebbe mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza del genere umano e proprio per impedire che tutto questo avvenga, le autorità predispongono un team di ricercatori con il compito di raccogliere il DNA di ogni specie presente sul pianeta o almeno della maggior quantità di esse. Tra coloro che sono chiamati all’immane impresa c’è anche una biologa (interpretata da Monica Keena), che è incaricata di portare avanti le ricerche, diventate ormai decisive per fronteggiare in qualche modo quella che si prospetta come la fine del mondo. In parallelo, le autorità militari iniziano a preparare una sorta di arca, che ricorda appunto quella biblica su cui Noè, dopo il diluvio universale, avrebbe raccolto esemplari di tutte le specie presenti in modo da preservare la vita sulla Terra. Inizia quindi una lotta senza quartiere contro il tempo, nella quale la posta in gioco è elevata come non mai.