ALESSANDRO GASSMANN/ Chi è lattore protagonista del film “Se Dio vuole”, ospite a Che fuori tempo che fa. L’attore ci da il buongiorno
Questa sera tra gli ospiti della trasmissione Che fuori tempo che fa ci sarà anche Alessandro Gassmann, attore figlio del celebre Vittorio, che torna al cinema con il film Se Dio vuole
Manca poco al ritorno di Fabio Fazio e di Che fuori che tempo che fa per il lancio del suo nuovo film. Il conduttore avrà modo di intervistare il figlio d’arte e parlare con lui del suo nuovo lavoro e della sua vita. Alessandro Gassmann, però, questa mattina è tornato su twitter ma non per ricordare questo appuntamento ma per augurare buongiorno ai suoi fans. Pubblicando questa foto ha scritto: “Buona giornata…”. Cosa racconterà questa sera?
Sarà ospite di questa puntata di Che fuori tempo che fa lattore Alessandro Gassman. Nato a Roma ll 24 febbraio del 1965 è figlio d’arte, essendo suo padre il grande Vittorio Gassman. stata una scelta di Alessandro quella di aggiungere una “n” al cognome, perchè in origine tale era il cognome della sua famiglia. Non era difficile immaginare che avendo come padre uno dei più grandi attori della storia del cinema italiano decidesse anche lui di intraprendere la strada del grande schermo. Il debutto ha luogo quando non ha ancora 18 anni: è infatti diciassettenne quando recita nella pellicola “Di padre in figlio”, scritta e diretta proprio dal padre. Nel frattempo il giovane Alessandro frequenta alcuni corsi per affinare le proprie tecniche recitative. A soli 19 anni è in teatro, dove si aggiudica il “Biglietto d’Oro” per la sua partecipazione alla trasposizione di “Affabulazione” di Pier Paolo Pasolini. Successivamente arriva la prima esperienza in televisione attraverso le interpretazioni in fiction come “Il giudice istruttore”: ottiene in questo modo grande popolarità tra chi guarda la televisione. Intanto si dedica anche all’attività sportiva, praticando la boxe e il basket: arriva anche a giocare nella serie B nostrana. Ma è il cinema la sua grande passione e torna sul grande schermo nel 1992 con “Quando eravamo repressi”, che ottiene un buon riscontro di critica e pubblico.
Nel 1993 Bigas Luna lo vuole in “Uova d’oro”. L’ultimo decennio del secolo scorso lo vede collaborare spesso con Gian Marco Tognazzi: è del 1996 la pellicola “Uomini senza donne”, che ottiene un ottimo riscontro di pubblico e lo porta a vincere il premio “Salvo Randone” per la sua interpretazione. La loro collaborazione darà vita ad altri film e a una versione per il teatro di “A qualcuno piace caldo”. Nel 1997 arriva la partecipazione al Festival di Cannes: ha infatti lavorato nel film “Il bagno turco” di Ferzan Ozpetek. Nel biennio 97/98 recita in diverse altre pellicole, tra cui “I miei più cari amici” e convola a nozze con Sabrina Knaflitz con cui è tutt’ora sposato: hanno un figlio che hanno chiamato Leo. Questi anni sono quelli in cui l’attore diventa testimonial per alcuni importanti marchi del mondo della moda e dell’industria automobilistica: sempre in questo periodo comincia a collaborare con Amnesty International, di cui ancora oggi è testimonial.
I primi anni Duemila si caratterizzano per la sua partecipazione ad alcune fiction televisive di estremo successo e nel 2005 arriva il primo ruolo a Hollywood in una pellicola dal titolo “The transporter: Extreme”, prodotta da Luc Besson. Sempre in quell’anno debutta alla regia in teatro e l’anno dopo ha modo di lavorare con Luca Zingaretti e Paola Cortellesi nella commedia “Non prendere impegni stasera”. Questi ultimi anni sono stati contrassegnati da una presenza in film di vario genere e tenore, dai film drammatici come “Caos calmo”, per cui ha ottenuto diversi importanti riconoscimenti, alle commedie come “Ex” di Fausto Brizzi o “Natale a Beverly Hills”. Ha inoltre lavorato con Ricky Tognazzi e ha esordito anche alla regia in ambito cinematografico con “Razzabastarda”.
Tra gli ultimi film a cui ha preso parte si segnalano “Tutta colpa di Freud” e “Il nome del figlio”, in cui ha lavorato con Micaela Ramazzotti. Ma questo ultimo lasso di tempo è stato segnato anche dalla conduzione per alcune puntate de “Le Iene”, esperienza vissuta nel 2012, e dalla nomina, due anni prima, a direttore del Teatro stabile del Veneto “Carlo Goldoni” e da un documentario da lui curato sul padre, scomparso 10 anni prima: quest’opera è stata proiettata in occasione della Mostra del Cinema di Venezia del 2010.
In questi ultimi giorni è stato protagonista di una dura polemica via Twitter con Francesca Barracciu in merito all’opportunità delle dimissioni da incarichi governativi quando si è indagati. Presto tornerà in tv con la fiction Rai Una grande famiglia 3 e al cinema con il film “Se Dio vuole”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori