Ieri è andata in onda la quinta puntata di Italias Got Talent, il talent show che ha preso casa a Sky da questanno: vediamo che cosa è successo. Dopo il riassunto della puntata precedente, si vola in Campania per le nuove audizioni. Per prima cosa però ecco un passaggio obbligato a Napoli, dove incontriamo la famiglia di Frank Matano, con le telecamere che entrano a casa sua. Finalmente siamo pronti a partire per davvero, ed ecco il primo concorrente, che all’apparenza non ha nulla di buono da mostrare. Pantaloncini corti e maglietta bianca con su scritto I love Abruzzo. Poi si presenta e dice che nella vita fa il pizzaiolo, e che stasera offrirà un numero acrobatico. Finalmente la cosa si fa interessante, e alla fine il suo impasto volante gli procura i sorrisi e gli applausi di tutto il teatro, ma soprattutto quattro sì da parte della giuria. Spettacolo musicale con quattro ragazzi palermitani seduti a un tavolino, con sopra soltanto quattro bicchieri. Questi saranno i loro strumenti d’accompagnamento mentre canteranno, battendo a tempo le mani sul tavolo. E’ un gruppo vocale affiatato e ben collaudato. Lo spettacolo c’è e piace a tutti, ed ecco i quattro sì per andare avanti. Ancora nessun concorrente dalla Campania.
Ecco Samuele, che vive per il suo organetto. Quasi lo definisce come la sua fidanzata. Ha solo 18 anni e il talento che dimostra è incredibile. Come potrebbe non passare un giovane così. Claudio si emoziona nel guardarlo suonare, ma soprattutto pensa ai suoi figli, che hanno ormai da tempo abbandonato gli strumenti che suonavano in passato. Ecco finalmente i Poterico, che vengono da Salerno. Il nome, spiegano, è venuto fuori durante uno spettacolo a una festa di paese, quando non sapevano ancora come chiamarsi, e rispondevano a questa domanda dicendo semplicemente po’ te rico, ovvero te lo dico dopo, e questo nome è rimasto. Si tratta di quattro ragazzi armati di tre chitarre e una particolare percussione. Sono molto bravi e si meritano una standig ovation da parte di pubblico e giudici. Luciana li adora, soprattutto perchè sono giovani e carichi d’energia. Il numero ha richiesto molte energie, e la comica si chiede come facciano. Alla fine dei giochi i quattro sì sono assicurati. Matano è orgoglioso di quanto mostrato fino a ora, felice che il sud stia dimostrando d’avere molto talento. Detto questo, ecco salire sul palco Freddy Mercury, con tanto di band al seguito. Ovviamente è vestito di bianco, con la nota giacca gialla di pelle e i baffi neri e folti sul viso. Si chiama Piero e ha 34 anni, ma ciò che importa è come canta, e purtroppo lo fa maledettamente male. Stona fin da subito, e si capisce che la sua esibizione rientra nella categoria scherzo, per così dire. Buzz quasi immediato e dopo quattro chiacchiere viene eliminato. Ecco arrivare Skuba Libre, che di professione fa il content manager, ovvero offre contenuti web ad aziende che lo richiedono. Il suo talento è il rap, ma soprattutto la grandiosa capacità di articolare parole in maniera decisamene veloce, e infatti sfrutta come base non il solito bit regolare, bensì il Volo del Calabrone, qualcosa di incredibile.
Ormai tutti fanno rap, anche in maniera oscena a volte, e lui aveva intenzione di dimostrare al pubblico come questo genere possa essere ben mescolato un po’ a tutto, e che di base non ha regole fisse. Inoltre il Volo del Calabrone nobilita di certo la sua performance, oltre a rendere 100 volte più complessa. La Littizzetto lo esalta, dicendogli che è giù un record il fatto che lui sia in grado di parlare più velocemente di Cattelan. Matano lo prende un po’ in giro e gli chiede se anche a letto abbia tale velocità. Nina invece pretende di più, chiedendogli un freestyle al quale lui non si tira indietro. Quattro sì e prossimo turno. L’età s’abbassa notevolmente con Bernadette D’Angeli, che viene dal Lazio, da Gaeta, e frequenta la terza media. Lei studia canto e lo fa sentire sul palco. A farle compagnia e forza è suo fratello. La prova parte e il pubblico non apprezza, ma in breve si capisce che anche il fratello si esibirà e che il numero è di magia. La ragazzina sparisce e così ecco gli applausi. Entrambi si emozionano alla fine, con Nina che rimpiange il buzz premuto quando l’aveva sentita cantare Rita Pavone. Sono quattro sì per loro. Un altro po’ di magia con Magica Rosy, che fa spuntare colombe da ovunque, anche da un cane. Ci crede tanto Stefano Deidda, che vuol cantare al modo dei genovesi. Si definisce un cantautore, ma la sua sembra una parodia. Viene fermato quasi subito, e lui s’infuria. Parla di sé in terza persona e critica tutti, dalla Zilli a Matano, per poi essere quasi mandato via da Bisio. Divertimento con Cavana, che balla a suo modo. 4 no, ma duetto con Bisio. Amir Almussawi propone un beat box incredibile. Si allena da molti anni ormai, nonostante ne abbia solo 18, e racconta di iniziare a scocciare il nonno già dalle 6.30 del mattino.
Accompagnato dalla famiglia, torna a casa felice con quattro sì. Simone Al Ani è un illusionista, che usa sfere e un cerchio, dando l’impressione che gli oggetti abbiano il controllo. Molta eleganza nei suoi movimenti sul palco, e i giudici lo premiano. Sì per la danza classica con gioco di ombre, e soprattutto sì ai Mandala Dance, che giocano con i Buugeng. Il tutto si conclude con un’ospite, ovvero Simone barbato, che gioca sempre a fare il mimo, stavolta in veste di lirico, cantando addirittura Voce e’ notte, mostrando le sue doti da studente del conservatorio.