Stasera su Rai Tre va in onda la docu-fiction Ilaria Alpi – Lultimo viaggio. La giornalista italiana della Rai è nata nella città di Roma il giorno 24 maggio 1961 per poi spegnersi in tragiche e misteriose circostanze a Mogadiscio il 20 marzo 1994, non avendo nemmeno compiuti i 33 anni di età. Ilaria Alpi ha vissuto gran parte della propria vita a Roma, in particolare linfanzia e ladolescenza, frequentando il liceo Lucrezio Caro per poi indirizzare i propri studi per diventare una giornalista. Ilaria Alpi ha allargato le proprie prospettive lavorative studiando in maniera opportuna diverse lingue straniere, il che le ha consentito di incominciare ad avere delle collaborazione con alcune note testate giornalistiche italiane come LUnità e Paese Sera. Queste prime collaborazioni avvennero nei pressi della capitale egiziana del Cairo con Ilaria Alpi che è stata una sorta di inviata per la carta stampata. In seguito Ilaria Alpi ha voluto partecipare a un concorso che ha vinto e che per mezzo della quale era riuscita ad ottenere un contratto di collaborazione con la Rai.
Ilaria Alpi fu quindi inviata a Mogadiscio per conto della redazione del Tg3 per seguire tutti i fatti relativi alla guerra civile che era scoppiata in Somalia e soprattutto per effettuare delle indagini su un traffico di armi e di sversamento di rifiuti tossici in alcune zone del Paese africano. Ilaria Alpi ebbe modo di collaborare con il sottoufficiale del Sismi, Vincenzo Li Causi, che da quanto emerso dalle indagini dovrebbe aver avuto un ruolo di informatore ad appannaggio della stessa Ilaria Alpi per la questione del traffico illecito di scorie tossiche. Li Causi in circostanze ancora da definire, è stato ucciso nel mese di novembre 1993 per quello che a posteriori doveva essere vagliato da Ilaria Alpi come una sorta di campanello dallarme per la propria incolumità.
La giornalista ha proseguito nelle proprie indagini giovandosi del supporto dellamico e collega Miran Hrovatin e probabilmente è riuscita a entrare in possesso di informazioni molto scottanti che secondo alcuni potrebbero provare come nel traffico darmi ed in quello dei rifiuti tossici, fossero implicate alcune istituzioni governative italiane. Fatto sta che Ilaria Alpi insieme a Miran Hrovatin è stata assassinata il giorno 20 marzo 1994 con una scarica di proiettili per mezzo di kalashnikov mentre si trovava su unauto con tanto di scorta e a poche decine di metri dal porto di Mogadiscio, dove erano presenti ingenti forze militari italiane che non sono intervenute nonostante gli spari.
Da quanto emerso dalle valutazioni della polizia scientifica, è apparso chiaro come gli assassini dei due giornalisti avessero come obiettivi loro due visto che né l’autista dell’auto, né il componente della scorta sono stati colpiti se non di striscio. Il duplice omicidio è stato trattato dalle autorità italiane con una certa approssimazione e leggerezza, dando credito a un supertestimone che avrebbe visto quello che per anni è stato tenuto in carcere nelle vesti di assassino, sparare contro Ilaria Alpi e il proprio cameraman, che ha successivamente ritrattato. La madre di Ilaria Alpi, dopo le dichiarazioni del presunto supertestimone che ha rimarcato come in prigione sia stato tenuto per anni un innocente, grida la propria rabbia per delle indagini palesemente depistate e per la voglia di avere giustizia.
Dal 1995 a Ilaria Alpi è dedicato un premio giornalistico, organizzato dall’Associazione Ilaria Alpi e promosso dalla Regione Emilia Romagna, dal Comune di Riccione e dalla Provincia di Rimini con la collaborazione della Rai, dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna e della Federazione Nazionale Stampa Italiana con l’alto patronato della Presidenza della Repubblica. Questo premio viene assegnato a coloro che in reportage e inchieste tv dimostrino attenzione ai temi sociali.