Stasera, venerdì 1 maggio 2015, su Fox andrà in onda un nuovo appuntamento con la seconda stagione di Agent of S.H.I.E.L.D: verrà trasmesso il diciassettesimo episodio, intitolato Melinda. Mentre Skye si esercita con Jiaying e inizia a comprendere che cosa vuol dire sentire le frequenze naturali degli oggetti e delle cose, May guarda alloperato di Coulson in qualità di direttore e capisce che aveva creato una base differente da quella centrale e che era in contatto con Garner. Alla fine Jiaying confessa a Skye che è sua madre e come fa ad essere ancora viva: che cosa è successo con Cal e la sua scelta successiva.
Si riprende proprio da Coulson, appena raggiunto da Lance Hunter (Nick Blood), l’agente rimastogli fedele, nonostante il tentativo di Bobbi Morse (Adriana Palicki) di portarlo dalla parte del vero S.H.I.E.L.D., insieme al quale si dirige verso il rifugio dove aveva trovato riparo Skye. Grazie al video delle telecamere di sorveglianza, i due scoprono con un certo stupore quello che è accaduto ad opera di Gordon, interrogandosi su chi sia in realtà lo strano personaggio senza occhi. Intanto, nella base conquistata dai rivali, Robert Gonzales (Edward James Olmos) cerca di convincere Leo Fitz (Iain De Caestecker) e Jemma Simmons (Elizabeth Henstridge) ad aiutarlo ad aprire il misterioso cubo che è in realtà la banca dati di Fury. Anche Bobbi, dal canto suo, cerca di convincere i due scienziati ad accettare la proposta, riuscendo infine a convincere la biochimica. Fitz, invece, non aderisce all’invito e decide di lasciare la base e lo S.H.I.E.L.D., apparentemente per il precipitare del suo dissidio con Jemma. Intanto, Skye si risveglia in una località segreta, finalmente al riparo da ogni pericolo, ove viene messa al corrente da Lincoln Campbell (Luke Mitchell) di trovarsi a Láishì, un posto paradisiaco che viene utilizzato come rifugio da persone come loro, chiamato anche Aldilà. Anche lui, infatti, è dotato di particolari poteri, in questo caso elettrici, di cui le fornisce un piccolo assaggio. Inoltre le spiega come tutti coloro che fanno parte di questo gruppo, siano preparati sin dalla nascita per sottoporsi ad un particolare processo detto Terrigenesi. Al termine dello stesso, avranno finalmente sviluppato appieno i loro poteri e dovranno essere affiancati da una sorta di guida, in grado di aiutarli a controllare nel modo più appropriato la loro nuova potenza.
Quando però Skye scopre che nel luogo c’è anche Raina (Ruth Negga), la donna che aveva lavorato al soldo dell’HYDRA provocando una lunga serie di guai, decide di affrontarla per regolare infine i conti rimasti insoluti nel corso del loro ultimo incontro al tempio Kree. Nel faccia a faccia che ne consegue, Skye decide di usare i suoi poteri per uccidere Raina, ma viene fermata dall’intervento di Jiaying (Dichen Lachman), ovvero sua madre, che si reputava uccisa in precedenza e invece ancora viva. La donna le spiega di poter essere la sua guida, se vorrà rimanere nell’Aldilà per sviluppare i suoi poteri, senza però rivelarle la verità sul loro rapporto di sangue. La stessa Jiaying, più tardi, affronta il padre di Skye, anche lui rinchiuso nell’Aldilà da Gordon, negandogli la vista di Skye, il cui vero nome è Daisy.
Intanto, la battaglia all’interno dello S.H.I.E.L.D. infuria senza esclusione di colpi. Mentre Gonzales cerca di convincere Melinda May ad aiutarlo, offrendogli un posto nel consiglio direttivo dell’organizzazione da lui guidata, Coulson decide di attirare il vero S.H.I.E.L.D. al rifugio. Il suo piano prevede la sottrazione di uno dei loro quinjet, anche se all’inizio sembra una mossa suicida. Quando lui e Hunter sembrano ormai sopraffatti, arriva però Deathlok (J. August Richards), un suo agente operativo segreto che era stato in precedenza incaricato di seguire tutti i movimenti del dottor List, uno scienziato dell’HYDRA, anche lui interessato con tutta evidenza a Gordon e alle persone dotate di poteri che sta radunando. L’intervento di Deatlock muta quindi le sorti della battaglia, consentendo a Coulson e Hunter di scappare alla morsa. Rimane però il problema di rintracciare lo scienziato, unico che potrebbe sapere dove potrebbe trovarsi Skye. Un problema acuito dal fatto che soltanto una persona potrebbe aiutarli nel compito, ovvero Grant Ward (Brett Dalton), l’ex agente che era in realtà al soldo dell’HYDRA. La scena finale, vede Fitz, ormai uscito dalla base, infilarsi in un taxi e tirare fuori dallo zaino il cubo di Fury, che è stato sostituito con un oggetto simile da Jemma Simmons, in modo da sottrarlo a Gonzales.