Francesca Romana Rivelli. Questo nome potrebbe non dire moltissimo al grande pubblico. Ben diverso l’effetto se accostato al relativo nome d’arte…Ornella Muti. Romana, classe 1955, padre giornalista napoletano e madre scultrice estone, madre di tre figli (Naike, Carolina e Andrea) la Muti nasce in una delle epoche considerate d’oro per il cinema italiano, un mondo di cui anche lei con i suoi occhi blu, il suo fisico proporzionato e la sua bellezza fine ed elegante avrebbe presto cominciato a far parte. Inizia a farsi notare già a 14 anni, quando Damiano Damiani la recluta per il suo La Moglie più Bella, pellicola ispirata alla vera storia di una ragazza siciliana che comincia a ribellarsi alle imposizioni sociali tipiche dei tempi.
Proprio in occasione del suo esordio cinematografico nasce il mito “Ornella Muti”, sia per avere un nome di richiamo sia per non creare confusione con un’attrice ai tempi abbastanza affermata, Luisa Rivelli (per ironia della sorte, esso stesso un nome d’arte). Gli anni ’70 si riveleranno intensissimi per la neo-diva, che parteciperà a numerosissimi altri film. Si avvicinerà ad esempio al poliziesco con Un Posto Ideale per Uccidere, di Umberto Lenzi (1971), e girerà anche alcuni film in Spagna come Un solo grande amore (1972) o Esperienze prematrimoniali del 1974. Nel 1974 incontra inoltre Mario Monicelli, che ne fa la coprotagonista del suo Romanzo Popolare assieme ad Ugo Tognazzi. Anche in questa pellicola la Muti interpreta il ruolo di una ragazza piuttosto moderna e al passo con i tempi (piena contestazione sociale anni ’70), ed è il primo ruolo a consacrarla al grande pubblico.
Nel 1976 recita al fianco di Gerard Depardieu in LUltima donna, mentre nel 1977 e 1978 è al servizio del grande Dino Risi rispettivamente in La Stanza del Vescovo e in Primo Amore. Gli anni ’80 iniziano con Il Bisbetico Domato, al fianco di Adriano Celentano e per la regia di Castellano e Pipolo, due cineasti con i quali lavorerà spesso nel corso di quel decennio. Sarà l’attrice “feticcio” anche di Pasquale Festa Campanile, con il quale lavorerà in film come Nessuno è Perfetto (1981) o La Ragazza di Trieste (1982). Non mancheranno anche in questo periodo alcune importanti esperienze all’estero, come Un Amore di Swann che la vede al fianco di mostri sacri del cinema internazionale come Jeremy Irons, Fanny Ardant e Alain Delon. Verso la fine degli anni ’80 inizia anche il sodalizio con Carlo Verdone, i cui principali “frutti” saranno le pellicole Io e Mia Sorella (1987) e Stasera a Casa di Alice (1990).
L’esperienza con Enrico Oldoini in Vacanze di Natale ’91 conferma la versatilità dell’attrice, abile nel destreggiarsi tanto in ruoli impegnativi quanto in personaggi più leggeri. La Francia rimane nel suo cuore, e non esita dunque a rispondere all’importante chiamata della produzione congiunta italo-franco-tedesca Il Conte di Montecristo, epico sceneggiato in quattro puntate che racconta (con discreta fedeltà) la storia di amore e vendetta narrata da Alexandre Dumas (padre).
Nello sceneggiato ritroverà anche Gerard Depardieu con il quale aveva lavorato già negli anni ’70, e al loro fianco avrà altri validissimi co-protagonisti come Sergio Rubini, Jean Rochefort e, in una breve apparizione, anche la primogenita Naike Rivelli. Recentemente la si può vedere in “To Rome With Love”, di Woody Allen, e agli inizi di marzo ha festeggiato in splendida forma il suo 60° compleanno.
Il regalo più provocatorio e allo stesso tempo gradito al grande pubblico sarà stato certamente quello della stessa Naike, che ha immortalato la splendida madre divertita in lingerie, elegante e sexy come se davvero avesse il segreto dell’eterna giovinezza. Fine e bellissima come il pubblico ha imparato a conoscerla nei suoi ormai quarant’anni di carriera: oggi, infine, avrà un’occasione in più, dal momento che Ornella Muti sarà ospite da Silvia Toffanin, durante la trasmissione Verissimo