Milena Gabanelli ed il suo team hanno proposto ieri, domenica 17 maggio, una nuova puntata di Report: il tema centrale è stato quello della riconoscibilità. L’input alla trasmissione viene dato da un servizio che mostra auto di prestigio e grossa cilindrata sfrecciare nel cuore della Londra bene in barba ad ogni regolamento del codice della strada e senza alcun riguardo per l’incolumità dei cittadini. Queste auto sono esonerate, per così dire, dall’essere riconosciute e quindi sanzionate a meno che non vengano raggiunte da una pattuglia che certificandone la proprietà ed identificandone la guida contrastino in loco il reato. Ma ci penserà il genitore a togliere dai guai il figliolo ribelle? Perché queste automobili appartengono, per la maggior parte, ai ricchi figli dei magnate dei paesi arabi. Le loro targhe sono praticamente incomprensibili ed impossibili da annotare. La legge consente di circolare in un paese straniero con la propria auto e la targa d’origine, anche se incomprensibile. Fino a che punto è legale ciò?
A questo punto la redazione del programma richiama all’attenzione dello spettatore l’epoca degli ormai famosi pizzini del boss Bernardo Provenzano e di altri complessi ma non impossibili da decifrare, meccanismi di occultamento da parte di altre organizzazioni mafiose. E’ una partita a scacchi perenne fra i malavitosi e gli investigatori. I primi sempre alla ricerca di nuovi metodi per celare le loro conversazioni riguardo gli affari illeciti ed i secondi a decifrarne i messaggi. Si parla anche dell’incendio nella fabbrica cinese in cui sono morti sette operai. L’interprete del tribunale è anche il mediatore che opera per conto della fabbrica e che si è occupato dei rimborsi economici ai parenti delle vittime. Le forze dell’ordine non hanno interpreti idonei a chiarire i testi delle intercettazioni che avvengono spesso in forme dialettali delle diverse lingue internazionali. Il Ministro della Giustizia Orlando, risponde affermando che si sta lavorando per risolvere il problema degli interpreti.
Anche attraverso il web il malaffare imperversa ed i mezzi per contrastarlo sono insufficienti. I pagamenti avvengono attraverso una sorta di moneta virtuale, il Bit Coin, creata apposta per consentire ai malavitosi di comprare e vendere qualsiasi cosa in maniera completamente anonima. Viene mostrato un servizio di una donna italiana che ha accettato di indossare il niqab essendo diventata musulmana ed insieme a lei in Inghilterra migliaia di donne lo usano senza alcun problema. Succede anche che migliaia di persone provenienti dai vari paesi attraverso gli innumerevoli sbarchi nelle nostre coste, non vengano foto segnalati e non gli vengano rilevate le impronte digitali. Il governo è impotente di fronte ad un fenomeno che dilaga ogni giorno senza tregua. Tutta colpa del regolamento europeo che è stato approvato dal Ministro Alfano senza essere stato compreso nel suo significato intrinseco.
L’argomento poi si sposta al tema dell’Expo: “Nutrire il pianeta”. Ma si parla sempre di riconoscibilità dei prodotti alimentari. Il maiale e la sua carne non sono controllati all’origine. La legge dice che bisogna solo documentare la lavorazione del prodotto e se questo arriva da chissà dove non importa a nessuno. Quindi può avere mangiato qualsiasi cosa, può essere stato trattato con sostanze chimiche e medicinali prima di essere poi macellato e trasformato in salume. Il tutto ovviamente a vantaggio di allevatori, importatori e produttori scorretti. Ma che mondo è quello in cui i governi compiacciono i sistemi illeciti ad ogni livello e contemporaneamente ne contrastano, o fingono di farlo, linsorgenza? Un capitolo a parte poi va a proposito di quello che viene mescolato agli alimenti destinati alla produzione industriale. Un esempio per tutti il tristemente noto nitrato di potassio, usato per la conservazione dei salumi, altamente cancerogeno. Il mondo degli allevamenti dei suini ha mille sfaccettature.
Nella sola Lombardia ci sono oltre cinque milioni di capi di bestiame la cui presenza ovviamente crea delle conseguenze con l’ecosistema della regione. La qualità dei prodotti dovrebbe essere un diritto di tutti e bisognerebbe educare le persone già dall’età primaria a distinguere il buono dal meno buono, il bello dal brutto. Al padiglione Zero dell’Expo si parla di come si sia imparato ad addomesticare gli animali, partendo proprio dalle origini del periodo neolitico. Sarebbe invece stato interessante sapere le conseguenze disastrose degli allevamenti intensivi nel mondo. Intere aree boschive distrutte per consentire la produzione di mais destinato al nutrimento dei maiali da macellare, per esempio.
Replica Report, puntata 17 maggio 2015: come vederla in video streaming – E possibile vedere o rivedere la puntata di Report trasmessa ieri grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.