SHAOLIN / Su Rai 4 il film di Benny Chan con Andy Lau e Nicholas Tse. Trailer

- La Redazione

Nel 2011 è uscito nelle sale nostrane Shaolin, una pellicola sulle arti marziali del regista Benny Chan, che ha come protagonista Nicholas Tse e Andy Lau. Vediamo la trama

logorai_R439 Il film in onda su Rai 2

Stasera va in onda in prima serata su Rai 4, “Shaolin”, un film di Benny Chan. La storia narra di Hou che, nei primi anni del 900, spartisce le terre di famiglia col fratello Sung. Dopo aver tramato un complotto mirato a riappropriarsi indebitamente di tutti i territori e aver scampato un tentativo di complotto a suo carico, il protagonista si rifugerà nel tempio di Shaolin dove potrà trovare la pace grazie alla filosofia Buddista. Ecco il trailer del film.

Stasera alle 21.15 Rai 4 propone il film Shaolin. Il cinema orientale trova sempre più spazio in occidente, e in molti casi svariati registi riescono a ottenere il meritato riconoscimento in Europa o in America, piuttosto che in madrepatria. Nel 2011 è uscito nelle sale nostrane questa pellicola sulle arti marziali del regista Benny Chan, che ha come protagonista Nicholas Tse e Andy Lau, vantando inoltre un’apparizione di Jackie Chan. Vediamo la trama. Il film ha inizio a Dengfeng, nella regione dello Henan, ma soprattutto in un’epoca passata, quella della guerra tra i potenti signori che dominavano la Cina nella prima fase della Repubblica. Hou Jie è un signore della guerra, che riesce a sconfiggere Huo Long, ovvero un acerrimo rivale, prendendo dunque il pieno controllo di Dengfeng. Huo, per avere salva la vita, si rintana nel tempio Shaolin, ma Jie non ha ancora finito, arrivando al tempio e sparandogli, per poi prendergli la mappa del tesoro custodita gelosamente. Prima di andare via il signore è tanto vanaglorioso da rivolgersi con arroganza ai monaci, offendendoli. Jie ha ora nel mirino Song Hu, al quale prepara una trappola mortale in un ristorante, sfruttando come scusa il festeggiamento per il fidanzamento di sua figlia col figlio di Song. Cao Man, braccio destro di Jie, si sente sfruttato per i suoi loschi piani, e così decide di tradirlo. Nel corso della serata allegra Song annuncia di volersi ritirare, cedendo tutto ciò che ha proprio a Jie, ma tutto cambia quando viene informato delle vere intenzioni dell’amico, il quale vuol farlo fuori. Jie viene smascherato e non può reggere l’onta subita. Si decide dunque ad agire in fretta e ferisce mortalmente Song. La cena termina nel sangue, con gli uomini di Cao che entrano nel ristorante e attaccano entrambi gli schieramenti. Song resta fedele a Jie anche in punto di morte, consentendogli di scappare, per poi accasciarsi al suolo. Scappano anche sua moglie e sua figlia, che però vengono separate. La moglie in particolare viene tratta in salvo da un misterioso monaco shaolin, che era impegnato a rubare un po’ di riso all’accampamento litare, così da poter aiutare tutti i rifugiati della guerra giunti al monastero. Jie porta via sua figlia, ma si rende conto che è gravemente ferita. Non possono però fermarsi per alcun motivo. Proseguono la fuga fino a cadere inavvertitamente da un precipizio. Nessuno dei due muore, ma la figlia potrebbe farlo a breve se lui non si deciderà ad annulare il proprio orgoglio e condurla dai monaci, pregandoli di salvarla. E’ passato però troppo tempo e, sulla porta del monastero, la giovane perde la vita. Sua moglie assiste alla scena e lo accusa di tutto questo, lasciandolo. Jie, furioso, se la prende con i monaci, volendo farli fuori tutti. Questi però sanno bene come difendersi e lo neutralizzano in poco tempo. L’uomo ha perso la ragione, e inizia a vagare senza sosta intorno al monastero, per poi incontrare il monaco cuoco Wudao, che gli procura del cibo e un posto dove ripararsi. Jie si sente in colpa e decide di diventare un monaco, facendo ammenda per i propri peccati. Nel tempo che trascorre inizia a comprendere i precetti degli shaolin, studiando e praticando le arti marziali, trovando finalmente la pace e mutando la natura del proprio cuore. Scopre però che Cao sta provando a costruire una ferrovia, sfruttando i maschi tra i rifugiati per poter far proseguire i lavori. Li usa in pratica come schiavi. Sta inoltre saccheggiando delle reliquie cinesi e alla fine di tutto fa fuori i lavoratori per evitare che vadano a parlarne in giro. E’ diventato a tutti gli effetti il suo sostituto, un signore della guerra pronto a devastare il mondo. Cao lo ritiene morto a causa delle ferite, ma scopre che s’è salvato grazie al tempio shaolin, e così spedisce alcuni soldati sotto il suo comando sul posto, così da catturarlo e ucciderlo. Jie accetta di andare con lui, ma si tratta di un modo per distrarre Cao mentre i monaci entrano in casa sua, così da salvare le persone imprigionate. Il piano ha successo e Jie ritrova sua moglie, con la quale si ricongiunge e scappa. I monaci però decidono di evacuare il tempio, così da evitare ulteriori problemi. E’ Wuda a guidare i rifugiati, mentre Jie e gli altri monaci restano indietro per difendere il tempio e prendere tempo. Cao non si fa attendere con la sua forza armata, dovendo però fronteggiare anche un esercito straniero, che ora intende far fuori entrambe le fazioni, sentendosi raggirato a causa della ferrovia. I bombardamenti portano feriti da ambo le parti, e infine vediamo Jie lottare e sconfiggere Cao in battaglia, per poi salvargli la vita nel crollo di una struttura, morendo a sua volta, pacificamente, tra le mani di una statua del Buddha. Come fece Song, lascia Cao con un enorme senso di colpa. I monaci restanti pongono fine ai bobardamenti. Prima della guerra, Jie aveva incontrato sua moglie, facendo ammenda e dandole le ceneri di sua figlia. Lei lo perdona e capisce che ora è un monaco e non possono stare insieme. Il monastero crolla, ma Wudao sostiene che lo spirito dei monaci shaolin continuerà a vivere.







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