Neri Parenti, per la regia di ‘pappa e Ciccia’, in onda nel primo pomeriggio di oggi su Rai 3, ha tratto ispirazione da lavori precedenti degli attori del suo cast. Il film è diviso in due storie e per il primo il regista ha tratto spunto da un capitolo del libro ‘Fantozzi contro tutti’, dal quale ha estrapolato anche la figura del geometra stesso. Per quanto riguarda il secondo episodio, invece, il regista ha optato per una autocitazione, riproponendo dettagli del suo ”Comiche 2′, interpretato da Pozzetto e Villaggi. Il cast del film è evidentemente riuscitissimo, I due interpreti personali, paolo Villaggio e Lino Banfi, interpretano ciascuno un cameo nell’episodio in cui non sono protagonisti. Una ‘particina’ è stata affidata da Parenti anche a…se stesso! In una breve scena, infatti, lo vedremo nel ruolo di un uomo del villaggio vacanze al quale una scimmia porta via il pane con il prosciutto.
Alle 14.55 di oggi, 8 agosto 2015, andrà in onda su Rai 3 ‘Pappa e Ciccia‘, un film comico diretto nel 1983 da Neri Parenti con Paolo Villaggio, Lino Banfi e Milly Carlucci. La pellicola si divide in due episodi, uno per tempo: in ogni episodio il protagonista racconta la sua storia leggendo una lettera inviata, rispettivamente, ad un parente in Puglia e al Corriere della Sera.
Vediamo la trama del primo episodio: Nicola Calore è un muratore pugliese emigrato in Svizzera in cerca di fortuna, ma che s’è ridotto a fare lo stesso lavoro che faceva in Italia per molto meno, aumentando la sua condizione di miseria. Un giorno una lettera lo informa dell’imminente arrivo della nipote, ma c’è un problema: lui ha fatto credere ai suoi parenti in Puglia di essere diventato miliardario. Dopo diversi, tragicomici tentativi di suicidio puntualmente falliti, gli amici e la fidanzata si offrono di aiutarlo a tenere in piedi la messinscena con la nipote: fra finti autisti e amici camerieri che gli offrono albergo e cene di lusso, Calore scatena una serie di esilaranti gag dovute ai volgari modi di fare di un muratore calato nell’alta società. In più la nipotina, che lui ricordava come una bambina brutta, è cresciuta diventando una splendida bionda ventenne (interpretata da Milly Carlucci): questo creerà altri divertenti fraintendimenti con gli amici e la fidanzata.
Durante una cena, tra l’altro, Calore scoprirà dalla ragazza che il terreno che lui aveva regalato per pochi milioni al fratello, per pagarsi il viaggio in Svizzera, era stato rivenduto poco dopo ad un miliardo circa, arricchendo di fatto la famiglia e testimoniando lo scarsissimo intuito affaristico del muratore. Quando Calore lascia all’aeroporto la nipote il peggio sembra passato, ma non è ancora finita. La ragazza viene infatti rapinata ed è costretta a far visita alla presunta villa dello zio, che altro non è che la casa di un ricco imprenditore svizzero che Calore sta ristrutturando. Fortuna vuole che l’imprenditore sia stato appena rapinato e imbavagliato, cosa che consente a Nicola di chiuderlo in uno stanzino e continuare la messinscena con la nipote, essendo però vittima delle poco piacevoli attenzioni di una terribile infermiera tedesca (interpretata da Villaggio).
Durante uno dei vari momenti di finzione nella villa, Calore si ritrova costretto ad acquistare telefonicamente alcune azioni in borsa che si riveleranno essere vendute dagli operatori di Schmidt, il padrone della villa imbavagliato nella stanza accanto: l’imprenditore svizzero perdonerà Calore perché quelle azioni, costate al muratore 3 miliardi di lire, erano un flop di cui intendeva liberarsi da mesi. Alla fine della giostra, la nipote Rosina tornerà ad Oxford e Nicola Calore si ritroverà ricco sfondato: le azioni si riveleranno un colpaccio da 9 miliardi di lire. La storia viene raccontata attraverso la sua stessa lettura di una lettera spedita in Puglia al fratello Amedeo.
Nel secondo episodio, un modestissimo geometra, di cui non si farà mai neanche il nome, riesce finalmente ad organizzare la tanto agognata vacanza dopo mesi di lavoro massacrante: il programma prevede, in compagnia del pittoresco perito Guido Colzi (amico e collega), il volo in aereo fino ad un affascinante villaggio turistico in Kenya. Uno dei motivi che ha spinto il geometra a scegliere quella meta è l’amore segreto che prova nei confronti dell’animatrice che funge anche da ragazza immagine del villaggio: il geometra, giunto a destinazione, si lascerà andare ad effusioni con una sagoma di cartone della donna (interpretata da Milly Carlucci) dando vita a gag di puro stampo fantozziano. E proprio come accade al celebre Fantozzi, il viaggio (parodia delle vacanze low cost) finirà per rappresentare un autentico inferno: dall’aereo che cade a pezzi, comandato da un Lino Banfi in grandissimo spolvero e animato da un’assistente di volo brutta e volgare, al villaggio turistico più simile ad un campo di concentramento che ad un luogo di divertimenti. L’esperienza vacanziera del geometra si svolge attraverso siparietti classicamente non sense, dal gioco del filo di spago ideato dagli animatori per assegnare le camere ai buffet guerrafondai dove gli ospiti, pur di mangiare un tozzo di pane, si accoltellano a vicenda per le vie del villaggio.
Fra le ustioni provocate dal sole, i famosi giochi che gli animatori impongono agli ospiti (fra cui la mortifera pentolaccia) e la tendenza del geometra ad umiliarsi pubblicamente per conquistare la bella animatrice, la settimana di vacanza si conclude con ingessature e decessi a raffica: il ragioniere, fra i pochi sopravvissuti ma costretto all’immobilità in barella, viene tragicamente selezionato per un premio di ulteriori sette giorni in villaggio solo perché non riesce a salire sul pulmino che dovrebbe riportarlo a casa. Ripresosi dallo stordimento, riesce a scappare dagli inseguitori affrontando l’oceano in zattera. Il geometra deciderà di raccontare la sua tragica esperienza scrivendo col proprio sangue una lettera al Corriere della Sera: l’episodio, come nel primo caso, è raccontato attraverso la lettura della stessa.