Il film Siamo uomini o caporali?, in onda tra pochissimo su Rai 3, ricevette parecchi tagli dettati dalla censura dell’epoca: furono per esempio tagliate le scene in cui apparivano alcune donne seminude e anche altri in cui si sarebbero potute ascoltare frasi poco lusinghiere verso i ministri dell’epoca. Il titolo del film prende spunto da una celebre frase di Totò detta nel film “Totò le Mokò”, un artista a quell’epoca che veniva sottovalutato dalla critica.
Tra i tanti film realizzati da Totò, celebre attore napoletano, c’è Siamo uomini o caporali?, film diretto da Camillo Matrocinque ed uscito nel 1955. L’artista interpreta il ruolo del “Uomo, Totò Esposito”, mentre tocca a Paolo Stoppa prendere i panni del “Caporale”, gli altri attori che fanno parte del cast sono: Fiorella Mari (Sonia), Sylva Koscina (aspirante attrice), Franca Faldini (Gabriella, redattrice del giornale “Ieri, oggi, domani”), quest’ultima compagna di Totò per circa 15 anni. Vediamo dunque la trama della pellicola: Totò Esposito è una comparsa teatrale, per sbaglio entra nel set del film su Nerone, mentre doveva andare sul set del film di Napoleone, per questo errore viene colpevolizzato il responsabile delle comparse, Meniconi. Una volta vestito da militare delle truppe napoleoniche sbaglia di nuovo set e quindi Meniconi lo minaccia dicendogli di farlo arrestare, a questo punto Totò viene mandato in una clinica psichiatrica perchè vuole uccidere chiunque gli capiti a tiro, quindi lo ritengono pazzo.
Al dottore della clinica racconta la sua vita fatta di delusioni e soprusi, il tutto parte quando si sostituiva alle persone che dovevano fare le file e con delle scuse e travestimenti riusciva a scavalcarle. Purtroppo i suoi stratagemmi non durano molto e viene arrestato dal milite fascista e mandato nei campi di concentramento. Qui ruba del cibo che distribuisce ad altri prigionieri, sia uomini che donne, addestrando anche un pastore tedesco per essere aiutato in questa missione. Si tiene in contatto con una donna, di cui è innamorato, Sonia, purtroppo però il colonnello nazista Hammler scopre il furto e convoca tutti i prigionieri. Durante il discorso una pernacchia interrompe il momento ed il colonnello in modo minaccioso chiede chi è il colpevole, altrimenti eliminerà 100 di loro. Totò si fa avanti e sta per essere fucilato ma viene salvato da uno scienziato che vuole usarlo come cavia per un esperimento che renderebbe i militari tedeschi più veloci grazie all’energia nucleare. Nella confusione dell’esperimento scappa con Sonia e vanno a Roma, proprio quando gli Alleati liberano la città, lui le dichiara il suo amore con una canzone ma non riceve dalla donna la risposta che sperava.
Iniziano a lavorare nella compagnia teatrale gestita da militari americani, capeggiati dal colonnello Black, che prova interesse verso la donna e dopo uno spettacolo fa di tutto per provarci con Sonia, solo l’intervento di Totò la salva da questo abuso. Poco dopo Totò subisce l’ennesimo sopruso, contattato dal direttore del giornale “Ieri, oggi, domani”, gli viene chiesto di lasciare un’intervista su un delitto commesso dove Totò è stato testimone, ma ciò non è la verità. Insieme ad i suoi collaboratori vogliono convincerlo a firmare la dichiarazione per vendere più giornali, solo grazie a Sonia capisce la verità su questo imbroglio. Ciò non gli evita il rapimento da parte del direttore che lo chiude in una camera d’albergo lasciandolo in intimo, ma l’astuto Totò riesce a scappare ed a travestirsi da donna per uscire indisturbato in strada. Purtroppo viene arrestato perché lo scambiano per una prostituta, in commissariato cerca di spiegare la verità ma il direttore del giornale lo fa finire in galera per tre mesi. Al fine di ciò il dottore della clinica lo lascia libero perchè ha capito i soprusi avuti. Fuori dalla struttura trova ad aspettarlo, Sonia, ma purtroppo la donna è con suo marito, un industriale di Milano, altra delusione per Totò.