Il servizio di Report che andrà in onda stasera sul caso di Maria Cristina Sparanide fa discutere ancor prima della sua messa in onda, perché ha suscitato già reazioni ufficiali e in particolare quella dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, intervenuto con un comunicato ufficiale. Ma andiamo con ordine riavvolgendo il nastro della vicenda. Report ha realizzato sei mesi fa un servizio che coinvolgeva la Zecca di Stato occupandosi della vicenda di una donna che ha vinto 100 mila euro in gettoni d’oro a Red or Black, programma condotto da Fabio Frizzi su Rai Uno. Secondo una analisi di laboratorio di cui ha dato notizia la stessa trasmissione di Rai Tre, i gettoni d’oro sarebbero stati caratterizzati da una percentuale di impurità consistentemente maggiore di quella dichiarata, tale da abbassare di 20 mila euro il valore della vincita, cosa che ha spinto Maria Cristina Sparanide a chiedere a Report di realizzare un’inchiesta. È stato, dunque, rintracciato il percorso dei gettoni d’oro, distribuiti dalla Zecca dello Stato grazie ad una commissione fatta alla Banca Etruria. L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, prima della messa in onda oggi di un ulteriore servizio realizzato da Report che tratterà anche di questa vicenda ha deciso di fare chiarezza attraverso un comunicato ufficiale inviato anche a IlSussidiario.net e che vi riportiamo integralmente.
I vincitori di tutti i premi televisivi italiani sanno che non potranno mai ricevere del denaro contante, ma il corrispettivo in gettoni d’oro. Fin qui nulla di strano, dato che investire in oro è un vantaggio sia per chi emette i famosi gettoni sia per i concorrenti che sono riusciti ad aggiudicarsi i premi in palio negli show e quiz. Non si tratta tuttavia di metallo purissimo, almeno nel caso della Rai, che vanta la distribuzione di gettoni d’oro con una purezza del 99,9%, ovvero con una certificazione 999.9. Eppure non è stato così per una vincitrice di Red or Black, un programma di Rai 1 capitanato da Fabrizio Frizzi. Maria Cristina Sparanide ha vissuto infatti una vera odissea, dopo aver vinto 100 mila euro in gettoni d’oro. Quando la donna si è vista recapitare le quattro placche preziose ha fatto una scoperta sconvolgente. Non si tratta nemmeno della forte tassazione che ha visto il bottino inziale diminuire di 20 mila euro, o anche dell’iva che ha dovuto pagare successivamente sulla somma. A fare scalpore è stata piuttosto la scoperta che i gettoni d’oro in suo possesso erano marchiati in realtà comee 995, quindi con una percentuale di impurità consistente, tale da abbassare di ulteriori 20 mila euro la somma iniziale già compromessa. A denunciare l’episodio è stato Report, che tornerà a parlarne nella puntata di questa sera, lunedì 28 novembre 2016. Maria Cristina Sparanide ha infatti chiesto l’intervento della trasmissione condotta da Milena Gabanelli per svelare l’arcano. Grazie all’inchiesta dello scorso aprilee di Sigfrido Ranucci è stato rintracciato il percorso dei gettoni d’oro. Le placche preziose vengono distribuite infatti dalla Zecca dello Stato, grazie ad una commissione fatta alla Banca Etruria. Come sottolinea La Nazione, l’Istituto bancaro è “il fornitore storico della Zecca, che ogni anno acquista milioni di lingotti per poi trasformarli in gettoni d’oro per la Rai”. L’odissea della concorrente non è finita qua, dato che Banca Etruria ha sottolineato come in realtà sia solo un’intermediaria e che la compravendita avviene mediante lingotti acquistati dalle aziende raffinatrici. Report ripartirà quindi da questo punto per approfondire il tema, spostando poi l’attenzione verso una frode simile, che verrà trattata all’interno del servizio di Ranucci “A caval donato…”. Clicca qui per vedere il precedente servizio di Report sui gettoni d’oro.
Gettoni d’oro RAI: nota di precisazione alla trasmissione Report dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato
In merito alle anticipazioni della puntata di Report in onda stasera, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato precisa quanto segue: I nuovi vertici dell’Istituto, prima ancora che andasse in onda la trasmissione Report dello scorso 23 aprile sui gettoni d’oro Rai vinti dalla signora Maria Cristina Sparanide, hanno presentato alla Procura di Roma un esposto-denuncia contro ignoti per accertare eventuali irregolarità. Da quel momento Ipzs ha fornito la massima collaborazione alla polizia giudiziaria, consegnando la documentazione richiesta e, da ultimo, i risultati di un’attività di audit interno realizzato dall’Istituto stesso.
Per quel che riguarda in particolare l’esecuzione del contratto Rai-IPZS, è stata consegnata tutta la documentazione interna dalla quale risulta che i gettoni d’oro sono stati coniati e che sono stati consegnati solo quelli richiesti dai vincitori come attestato anche dal sistema di monitoraggio Sap. Peraltro, una recente verifica della Rai in Zecca ha confermato la regolarità della procedura seguita.
I documenti di trasporto mostrati nel corso della trasmissione Report sono unicamente un’attestazione amministrativa della movimentazione dei gettoni dall’area serra della Zecca al magazzino prodotti finiti, per segnalare la disponibilità alla consegna. Si tratta di documentazione che non ha determinato alcun onere (né un’ulteriore fatturazione) a carico della Rai o del vincitore, né alcun trasporto effettivo al di fuori della Zecca. Il fatto che il valore effettivo corrisposto ai vincitori sia al netto dell’Iva e dei costi di lavorazione è stabilito dal contratto tra Rai e IPZS stipulato all’esito del bando di gara. Si tratta di un contratto di servizio in base al quale Ipzs mette a disposizione della Rai la capacità produttiva ed il personale necessario per la coniazione indipendentemente dal fatto che i vincitori optino per il gettone o per il controvalore in denaro; per tale ragione vi è coincidenza tra valore in oro e valore in denaro della vincita.
Dalla fine del 2014 il nuovo management di Ipzs ha avviato un profondo rinnovamento delle posizioni e la rotazione degli incarichi: i dirigenti, ai diversi livelli, che avevano la responsabilità del sistema amministrativo e dell’organizzazione industriale, non sono più in azienda o sono in altre posizioni. Resta inteso il fatto che, proprio in considerazione della collaborazione con l’autorità giudiziaria, nel caso in cui dovessero essere ravvisate ipotesi di reato, Ipzs si costituirebbe in giudizio come parte lesa.
Ipzs ha già concordato con la Rai la revisione e l’ulteriore razionalizzazione della procedure di attestazione dei vari passaggi di produzione e di consegna dei gettoni d’oro.