Ci sono anche Steve Jobs e George Harrison ra i seguaci del guru Yogananda, la cui biografia “Il sentiero della felicità” esce oggi nelle sale cinematografiche italiane. Il film è un documentario sulla vita di uno swami indiano che negli anni ’20 ha fatto conoscere lo yoga e la meditazione al mondo occidentale. Si narrano la vita e gli insegnamenti di Paramahansa Yogananda, autore di Autobiografia di uno Yogi, un classico della letteratura spirituale che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. E tra i seguaci del guru ci sono anche nomi noti dello spettacolo e non. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Adnkronos infatti, l’autobiografia era l’unico libro presente nell’iPad di Steve Jobs, il quale dispose che ne fossero distribuite 800 copie al suo funerale. Nel film anche una testimonianza sul misticismo orientale del cantautore George Harrison e numerose dichiarazioni sulla valenza rivoluzionaria dello yoga: dal musicista Ravi Shankar allo scrittore Russell Simmons, al fisico e ‘padre della bomba atomica’ Robert Oppenheimer.
Sarà nelle sale cinematografiche di oggi, martedì 16 febbraio 2016, il film “Il sentiero della felicità”, di Paola di Florio e Lisa Leeman. Nato come un documentario e girato nel 2014, il film ha come titolo originale “Awake: The Life of Yogananda”. La fotografia è stata affidata ad Arlene Donnelly Nelson, mentre il montaggio è ad opera delle stessere giste Florio e Leeman, in collaborazione con Peter Rader e Ken Snheider. Il Sentiero della felicità è una produzione della CounterPoint Films ed è distribuito dalla Cineama, casa americana. Il film è composto da 87 minuti di pellicola girati in tre anni di riprese, documentando il mondo dello yoga e mettendo al centro la figura di Yogananda, il primo grande guru con diffusione internazionale. Il film Il Sentiero della felicità risulta come una sorta di biografia di Yogananda e del suo pensiero, descritto nel suo libro Autobiografia di uno Yogi, considerato uno dei testi base per chi si vuole avvicinare alla cultura Buddhista dello Yoga. Clicca qui per vedere il trailer di Il sentiero della felicità.
Yogananda è stato in grado di influenzare durante il secolo scorso, anni in cui visse, il mondo non solo per la sua rivisitazione degli antichi testi sullo Yoga, lo Yogi Sutra o il Bhagavad Gita, sia perché fu promotore di unione e condivisione del pensiero descritto nei Vangeli. Il Guru indiano, il pensatore orientale, è riuscito a diffondere il messaggio del Buddha grazie alla pratica dello Yoga, che oggni comunemente viene associato ad uno sport fisico. In realtà come ogni pratica Buddhista, lo Yoga è una disciplina che ha a che fare con l’equilibrio della mente e l’armonia del vissuto interiore della persona. Negli anni ’20, Yogananda introdusse la meditazione, pratica principale del Buddhismo, e lo Yoga al mondo occidentale ed il suo pensiero si è diffuso immediatamente a macchia d’olio. L’intento della pratica e del pensatore Yogananda era permettere all’essere umano di trascendere il dolore e di avvicinarsi al divino. Fra le varie testimonianze, il documentario Il Sentiero della Felicità ha raccolto quella di Ravi Shankar e George Harrison, due persone a cui lo Yoga ha sconvolto la vita. Si parte fin dai primi passi di Yogananda nel mondo della spiritualità, a quando è solo un ragazzino di 11 anni che incontra il suo maestro al mercato di Benares, in India. La prima illuminazione del Guru, secondo quanto racconta la sua storia, avviene quando, in quegli anni, sogna la morte della madre nel momento stesso in cui sta avvenendo. Sono molte le prove che Yogananda deve attraversare per ascendere sempre di più alla spirituralità. La più importante avviene nel 1920 a Boston, dove viene inviato al Congresso Internazionale delle Religioni come delegato indiano. Il successivo trasferimento a Los Angeles, segna in Yogananda l’affermazione della propria illuminazione che si concretizzano nello Yoga e nell’organizzazione Self-Realization Fellowship.