Stasera per l’ottantottesima edizione della notte degli Oscar 2016, che si svolgerà nel Dolby Theatre di Los Angeles, sono cinque i film per la nomination come ”Migior film straniero”: ”El abrazo de la serpiente” (Colombia; regia di Ciro Guerra), ”Mustang” (Francia; regia di Deniz Gamze Erguven), ”Theeb” (Giordania; regia di Naji Abu Nowar), ”A War” (Danimarca; regia di Tobias Lindholm) e ”Il figlio di Saul” (Ungheria; regia di Làszlò Nemes). Vediamo un po’ quest’ultimo film in concorso per l’Oscar di ”Migior film straniero”- 2016. ”Il figlio di Saul” (2015) si presenta agli Oscar con un importantissimo riconoscimento, ovvero quello ricevuto al festival internazionale del cinema di Cannes 2015, in occasione della quale ha vinto il premio ”Grand Prix Speciale della Giuria”. Ha già vinto, inoltre, quest’anno, il ”Golden Globe”; e, come spesso accada in questi casi, dopo la vittoria del Golden Globe, si presenta come favorito nella vittoria dell’Oscar.
Il regista, Làszlò Nemes, classe 1977, è nato a Budapest, ed anche uno sceneggiatore di straordinario talento. Il protagonista del film (Saul Auslander) è interpretato dall’attore Géza Rohring, anch’egli ungherese come il regista. Géza Rohring, oltre ad essere uno dei più importanti attori ungheresi, è un apprezzatissimo poeta. Divenne un ebreo chassidico dopo un viaggio di studi ad Auschwitz. La trama del film (genere: drammatico) è commovente: Saul Auslander è prigioniero di un campo di concentramento nazista (Auschwitz); è nel gruppo Sonderkommando, ovvero tra i prigionieri che aiutano i nazisti nelle operazioni di sterminio dei prigionieri nel campo. Tutti i prigionieri che fanno parte di questo gruppo sono ovviamente costretti ad assistere, senza possibilità di decisione o ripensamento. Un giorno Saul, mentre sgombra e pulisce una camera a gas, vede alcuni medici nazisti uccidere un ragazzo, il quale era – miracolosamente- riuscito a sopravvivere alla gasatura. Saul convince i medici nazisti che l’uomo ucciso è in realtà suo figlio, questo per evitargli una cremazione e garantirgli, quindi, una degna sepoltura. A questo scopo cercherà un rabbino. Auslander si prefiggerà questo scopo, sacrificando, così, i piani di fuga dei compagni, a cui dovrà ”voltare le spalle”. Il film, della durata di 107 minuti, è stato prodotto da Laokoon Filmgroup e distribuito da Teodora Film. La sceneggiatura è stata realizzata a quattro mani: dal regista Nemes e da Clara Royer.