Il film La Linea Sottile è uscito oggi nei migliori cinema italiani. La pellicola è sicuramente una delle dimostrazioni che esiste ancora il cinema post-moderno. Il connubio perfetto tra lo studio del dispositivo e anche l’uso dei materiali. Infatti all’interno della pellicola troviamo uso di materiali d’archivio che si mettono uno sopra all’altro come è caro al noto storico del cinema Giorgio De Vincenti. Il cinema è sicuramente un motivo di riflessione, di studio e questo regala emozioni e non solo per la sua struttura narrativa. C’è grande attesa per questa pellicola, vedremo se avrà successo di pubblico.
Il prossimo venerdì 18 marzo nei migliori cinema italiani è in uscita il film di genere documentario – drammatico La linea sottile, prodotto e realizzato tra l’Italia e la Croazia per la regia di Nina Mimica in collaborazione con Paola Sangiovanni. Una pellicola la cui sceneggiatura è stata scritta dalle stesse Nina Minica e Paola Sangiovanni con il supporto di Augusta Eniti mentre il montaggio è stato realizzato da Ilaria Fraioli, le musiche che compongono la colonna sonora portano la firma di Damir Avdic, la fotografia è stata curata da Eleonora Patriarca con la collaborazione preziosa di Faris Dobraoa. La pellicola è stata prodotta da Marco Visalberghi, Augusta Eniti, Dijana Mladenovic con la collaborazione delle case cinematografiche Doclab, Rai Cinema, Altreforme e Kinematograf. La durata del film che ricordiamo essere adatto per un pubblico dai tredici anni a salire è pari ad un’ora e venti minuti e nel cast sono presenti Michele Patruno, Bakira Haseoivic e Andrea Evangelisti.
Il film racconta e denuncia quanto successo in Europa nei primi anni Novanta nel corso di due guerre che sono state impostate in maniera differente ma che tuttavia portano entrambe ad incredibili violenze e tragedie. Queste due guerre vengono raccontate attraverso gli occhi di due personaggi che la vivono in maniera differente ma che tuttavia alla finiscono per provare lo stesso orrore. La prima protagonista è una donna di nome Bakira, di origini bosniache che suo malgrado di ritrova nel vivo della guerra nell’ex Jugoslavia. Una guerra terribile da cui la donna riesce miracolosamente ad uscirne viva ma suo malgrado si ritrova ad essere testimone di delitti, violenze e veri e propri crimini di guerre che quotidianamente vengono perpetrati in nome di ideali che non sembrano appartenere a nessuno. Il secondo protagonista è un giovane italiano di nome Michele che sempre nei primi anni Novanta si ritrova ad essere un militare inviato dal Governo Nostrano in Somalia ufficialmente per una missione di pace nello stato africano che tuttavia si rivelerà essere di tutt’altro genere. Infatti, Michele si ritrova in una situazione incredibile in quanto sarà testimone di una serie di violenze messe in atto dal contingente italiano in Somalia ai danni della popolazione locale.
Il regista della pellicola in una recente intervista ha evidenziato come le due storie raccontate vanno ad intrecciarsi e soprattutto come fosse in lui impellente la volontà di parlare di tutte queste violenze anche e soprattutto nei riguardi delle donne.