E’ stata annunciata oggi, a Borsa chiusa, la fusione tra Stampa e Repubblica. L’accordo è stato siglato tra il Gruppo editoriale l’Espresso che pubblica il quotidiano La Repubblica e la Itedi, editrice de La Stampa e de Il Secolo XIX: nasce quindi il primo gruppo italiano della carta stampata che controllerà il 20% circa del mercato. Secondo quanto pubblicato da La Repubblica, “l’operazione sarà effettuata attraverso uno scambio azionario tra le due case editrici che porterà la Cir della famiglia De Benedetti a mantenere la maggioranza del nuovo gruppo mentre una quota di minoranza sarà destinata alla Fca (FiatChryslerAutomobiles) e alla famiglia Perrone che al momento controllano la Itedi con il 77% e il 23% delle azioni rispettivamente. La guida operativa del polo editoriale sarà affidata a Monica Mondardini, oggi amministratore delegato di Cir e del Gruppo Espresso. Il consiglio di amministrazione de l’Espresso ha anche approvato i conti relativi all’esercizio 2015: “il Gruppo editoriale l’Espresso ha totalizzato un utile netto pari a 17 milioni di euro, il doppio rispetto agli 8,5 milioni registrati nel 2014. Il fatturato è stato pari a 605,1 milioni, in calo del 6% sull’anno precedente”. Oggi in Borsa l’Espresso ha chiuso con un +15,89%; Rcs, con l’uscita di Fca dall’azionariato, è salita del 7,21%.
Sembra sempre più vicino il matrominio tra Stampa e Repubblica. Sarebbe infatti allo studio l’incoporazione da parte del gruppo L’Espresso della torinese Itedi cui fanno capo La Stampa e Il Secolo XIX. L’indiscrezione sull’operazione potrebbe essere confermata già questa sera alla chiusura dei mercati azionari: il portavoce del gruppo Espresso ha infatti dichiarato che è in corso il consiglio di amministrazione della società e a breve verranno comunicati i dati di bilancio 2015. Secondo quanto riportato da il Sole 24 ore sono in rialzo oggi a Piazza Affari i titoli L’Espresso e Rcs Mediagroup: “il primo viene al momento scambiato intorno a 0,89 euro con un rialzo del 4,4% dopo aver toccato il top a 0,9 euro (+5,2%), il secondo sta galoppando (+4,5% a 0,595 euro)”. Il titolo Rcs sembra trarre beneficio secondo gli esperti “della potenziale uscita dall’azionariato del primo azionista Fca”.