Posada è un Comune che si trova nella Provincia di Nuoro in Sardegna e partecipa al Borgo dei Borghi 2016. Questo si trova 37 metri sul livello del mare e si estende per circa 32,77 chilometri quadrati con una polazione che sfiora solo i tremila abitanti. La densità è di circa 90 abitanti per chilometro quadrato. L’evoluzione demografica di questo Comune è impressionante, basti pensare che nel 1861 si contavano appena 400 abitanti, con una crescita costante che ha regalato sicuramente grandi soddisfazioni ai chi per primo vi abitava. Nel 1936 si contavano meno di mille abitanti e rispetto ad allora la popolazione è praticamente triplicata con le stime che parlano di una costante crescita che si verificherà anche nei prossimi anni.
Conosciamo meglio Posada, uno dei 20 comuni finalisti questa sera al Borgo dei Borghi 2016. Appartenente alla provincia di Nuoro, Posada è un comune di circa 3000 abitanti con un centro storico in cui vivono circa 180 abitanti. Il borgo è stato nel corso dei secoli un luogo di sosta e di scambi commerciali e questa vocazione si riflette nel suo nome, la cui origine potrebbe essere il verbo sardo “pasa” che nella forma imperativa significa “fermati”, “riposati”. Posada sorge sulla catena del Montalbo, fa parte del parco naturale Tepilora e dalla parte più alta del borgo si può osservare un panorama vario, in cui si incontrano il mare, la collina ed una pianura alluvionale creata dal Rio Posada. I primi insediamenti del territorio risalgono addirittura al Neolitico e nel corso dei secoli si sono susseguite numerose dominazioni, in modo particolare da parte dei fenici, dei romani, dei bizantini, dei pisani e degli aragonesi. Il borgo è sorvegliato dall’alto dal Castello della Fava, costruito dai pisani e poi migliorato e rinforzato dagli aragonesi, ed il centro storico conserva ancora la sua struttura urbanistica medievale a raggiera, caratterizzata da stretti vicoli e scale ripide. Oggi a Posada si svolgono numerose attività legate al territorio, in modo particolare l’allevamento di bovini e caprini nelle zone collinari e l’agricoltura nelle fertili aree pianeggianti prossime al Rio Posada. La ricchezza del borgo è data poi dalla sua capacità di fondere insieme elemento umano ed elemento naturale, il quale permette di praticare numerosi sport ed escursioni in bici o in kayak nel parco fluviale. Senza dimenticare infine il buon cibo ed i dolci tipici, fra i quali spicca l’ “aranzada”, realizzata con miele, mandorle e scorza d’arancia o di “pompìa”, il limone endemico sardo.