Il film Il sesto giorno vede sullo sfondo un tema sempre scottante come quello della clonazione umana. Il regista, Spottiswoode, ha dimostrato già con i lavori precedenti di sapersi barcamenare in diverse declinazioni del genere action, da quello più serio e cupo come in Sulle Tracce dell’Assassino (1988), a quello maggiormente venato di ironia, come in Turner e il Casinaro (1989), Fermati o Mamma Spara (1992) o in 007 – Il Domani non Muore Mai (1997). Qui si cimenta con un action in salsa fantascientifica, sfiorando, volutamente senza approfondire troppo, le possibili implicazioni etiche di una questione forte come la possibilità di creare nuova vita attraverso la clonazione. Mattatore è senza dubbio Arnold Schwarzenegger; la star di pellicole come Conan il Barbaro, Terminator, Atto di Forza aveva già dimostrato di possedere una vena ironica che ben si sposa anche con i film d’azione, come accaduto in altri lavori precedenti dell’attore e politico austriaco come Danko o Last Action Hero. Interessante e degna di nota anche l’interpretazione del dottor Weir da parte di Robert Duvall, abile a rappresentare le sfumature emotive di uno scienziato mai del tutto capace di eliminare i suoi dubbi etici.
Cosa accadrebbe se la clonazione umana fosse scientificamente possibile, ma proibita per legge e tentata in segreto solo da pochi imprenditori miliardari senza scrupoli? Questa è la premessa di Il sesto giorno, pellicola del 2000 diretta da Roger Spottiswoode, e proposta su Italia 2 mercoledì 30 marzo alle 21.10. Il film, pienamente ascrivibile al genere fantascientifico, vede come protagonista assoluto Arnold Schwarzenegger, all’epoca 50enne ma ancora perfettamente in grado di reggere i ritmi tipici di un film d’azione. Menzione speciale anche per il veterano Robert Duvall e per Michael Rooker, abile caratterista destinato a diventare negli anni successivi una star della serie televisiva The Walking Dead. Vediamo la trama della pellicola. In un futuro prossimo se pur imprecisato, la genetica ha fatto passi da gigante, consentendo sia la clonazione animale sia quella umana. La prima è uno degli affari più lucrosi, mentre quella umana è vietata per legge a causa delle pesanti implicazioni etiche annesse. Il film è incentrato sulla figura di Adam Gibson (Arnold Schwarzenegger), pilota civile “mercenario”, che assieme al collega e amico Hank (Michael Rapaport) viene ingaggiato dal potentissimo imprenditore Michael Drucker (Tony Goldwyn) per un viaggio di piacere in montagna. Contemporaneamente Adam deve però affrontare il dispiacere della morte di Oliver, l’amato cane di famiglia, e per questo Hank si offre di fare da pilota per Drucker per permettere ad Adam di affrontare meglio la situazione, valutando anche la clonazione dell’animale ormai passato a miglior vita. Gibson ci riflette e si rivolge alla RePet, una delle corporazioni più importanti del settore, ma è ancora incerto e si limita ad acquistare un animatrone pseudo-umano, Cindy. Al ritorno a casa ha però una bruttissima sorpresa: dall’esterno vede in casa sua un proprio clone, perfettamente integrato nella sua vita familiare. Come se non bastasse, un misterioso gruppo di agenti operativi cerca di eliminarlo, facendolo invischiare in una vicenda pericolosa nel quale Adam ricopre la precaria posizione di testimone estremamente scomodo.