La terza puntata di American Crime Story in onda stasera su Fox Crime vedrà il caso di O. J. Simpson diventare una questione razziale. Come vediamo nel video promo il fatto che molte persone di colore pensino che O. J. non abbia commesso l’omicidio è al centro di una discussionte tra Marcia Clark e Christopher Darden. A capire che la chiave del processo è proprio la questione razziale è Robert Shapiro, l’avvocato di Simpson, che quasi lo costringe ad assumere un avvocato nero e famoso per le sue battaglie sui diritti degli afroamericani, Johnnie Cochran. Mentre quest’ultimo incontra il suo cliente per “guardarlo negli occhi e potergli credere”, l’accusa è convinta che gli elementi della procura costringeranno la difesa alla resa. Chi non è ancora convinto che trasformare il processo in una questione razziale sia la chiave per vincere è lo stesso imputato: “Io non sono nero, sono O. J.”. Clicca qui per vedere il video promo del terzo episodio di American Crime Story.
Nella prima serata di oggi, mercoledì 20 aprile 2016, Fox Crime trasmetterà in prima Tv assoluta un nuovo episodio di American Crime Story, la serie crime con Cuba Gooding Jr. e John Travolta. La puntata che andrà in onda è la terza, dal titolo “Il Dream Team“. Prima di scoprire le anticipazioni, ecco dove siamo arrivati la settimana scorsa: Garcetti (Bruce Greenwood) diffonde la notizia della latitanza di O.J. (Cuba Gooding Jr.). ma Shapiro (John Travolta) crede che la sua reputazione sia stata minata ed organizza una conferenza stampa. Anche Robert (David Schwimmer) decide di intervenire e leggere la lettera che O.J. aveva lasciato prima di volersi suicidare. Poco dopo, una coppia di ragazzi nota il pick up su cui sta fuggendo Juicy ed avvisa la Polizia. Le pattuglie circondano la Bronco bianca, ma Al Cowlings (Malcolm-Jamal Warner) li avvisa che O.J. è sul sedile posteriore pronto ad uccidersi e sono costretti a lasciarlo andare. Intanto, Robert comunica al resto del gruppo che forse O.J. si è suicidato, ma i media iniziano a diffondere la fuga dell’attore lungo l’autostrada. Tutta l’America si ferma per assistere all’inseguimento della Polizia, le riprese delle partite vengono interrotte. Anche Cochran (Courtney B. Vance) decide di intervenire per parlarne in un’intervista ed afferma che la situazione è pericolosa proprio perché O.J. ha la pelle nera. Secondo la sua esperienza, la Polizia potrebbe non farsi troppi problemi a sparare. Nel frattempo, Lange (Chris Bauer) si mette in contatto con il cellulare di Al e cerca di convincere O.J. a gettare la pistola. L’attore invece è ancora convinto di voler raggiungere l’ex moglie, uccidendosi a casa propria. L’opinione pubblica si divide e diverse persone lungo l’autostrada tifano per la fuga di O.J., mentre la Bronco bianca raggiunge la villa. Numerose persone bloccano la strada, molte esibiscono un cartello di incoraggiamento verso l’attore. Solo alcuni battono sul finestrino del pick up e gridano che è un assassino. La squadra d’assalto è sparpagliata nel giardino a mitra spianati e Juicy decide di non scendere fino alla sera. Nel frattempo, tutta l’America si chiede se sia realmente colpevole e se finirà con l’essere ucciso dai poliziotti. Marcia (Sarah Paulson) invece guarda le riprese soddisfatta, sicura che adesso potranno trascinarlo in tribunale. La Polizia fa spegnere tutte le luci, tenendo i media all’oscuro. O.J. minaccia in continuazione di spararsi e Robert cerca di convincerlo ad entrare in casa senza pistola. La tensione è molto alta, ma O.J. finalmente scende dall’auto. Un poliziotto crede di vederlo armato, ma Robert avvisa di non sparare perché sono solo foto della sua famiglia. Dopo aver parlato con la madre, O.J. viene caricato sulla volante e portato in Centrale.
Robert entra in un ristorante con i propri figli che sono tutti curiosi di sapere che cosa sta succedendo ad O.J., ma il padre non ne vuole parlare. I figli sono allettati dalla sua fama, ma Robert ricorda a tutti che la cosa più importante è essere persone virtuose. Intanto, Marcia rilascia una dichiarazione pubblica in una conferenza stampa e riferisce ai giornalisti di non poter escludere che si arrivi alla pena di morte. Tutto l’ufficio del Procuratore si congratula con lei per la vittoria. Shapiro invece non sa da che parte iniziare e chiede all’amico Lee Bailey di discutere del caso. Le prove sono schiaccianti e la presenza di una scia di sangue che arrivava fino alla stanza da letto di O.J. non fa che peggiorare le cose. I media danno già l’imputato per spacciato e proprio per la presenza di Shapiro nel caso. Il team di avvocati si riunisce per discutere la strategia difensiva e Barry Sheck, analista del DNA, propone di rendere inammissibili le prove, facendo leva su un possibile errore del laboratorio. Shapiro scopre che il detective che ha trovato il guanto nella villa di O.J. è noto per essere un razzista. Decide quindi di incentrare la difesa su questo particolare, denunciando l’arresto come un’azione dettata da odio razziale. Nel frattempo, Marcia perde anche la testimone che ha visto O.J. in un forte stato di rabbia. Shapiro vorrebbe anche chiamare in causa Cochran per avere un avvocato civile che abbia appeal sulla giuria.