Oggi, 7 aprile 2016, esce al cinema il film diretto da Emanuela Piovano ”L’età d’oro”. Nel cast troviamo Larua Morante, Pietro De Silva, Eugenio Costantini e molti altri attori di grandissima bravura. Il film prodotto dalla Bolero racconta il delicato rapporto tra il giovane Sid e la madre Annabella in uno scambio di reciproche attenzioni da definire quantomeno complicate. Lo stile della pellicola è completamente sperimentale e non è di certo un film di facilissima comprensione, ma un saggio di grande sapienza stilistica e tecnica. Clicca qui per il trailer italiano del film.
Oggi, giovedì 7 aprile 2016 è in uscita nei cinema italiani il film di genere drammatico L’Età dell’oro, prodotto e realizzato interamente in Italia sotto la regia di Emanuela Piovaro che ha attivamente partecipato alla stesura del soggetto cinematografico e della sceneggiatura insieme a Francesca Romana Massaro, Gualtiero Rosella e Silvana Silvestri, autrici dell’omonimo romanzo. La pellicola è stata prodotta dalla casa cinematografica della Kitchen Film mentre la distribuzione nelle sale e nel segmento Home Video, almeno in Italia, dalla Bolero Film. La pellicola si è avvalsa della collaborazione di alcuni professionisti del settore come Marc Van Put che si occupato della fotografia mentre Roberto Perpignani ha invece realizzato il montaggio. La durata del film è di circa 1 ora e 37 minuti e nel cast sono presenti alcuni interpreti d’eccezione del panorama italiano come Laura Morante, Giulio Scarpati, Dil Gabriele dell’Aiera, Gigio Alberti, Eugenia Costantini, Stefano Fresi, Pietro De Silva, Giselda Volodi, Elena Cotta e Adriano Aprà.
La vicenda narra delle profonde incomprensioni tra una donna di nome Arabella (Laura Morante) e il proprio figlio Sid (Dil Gabriele Dell’Aiera) a causa dei differenti modi di vedere il mondo ed affrontare la vita sin da quando Sid era un giovane bambino. Ora molto più grande Sid viene convinto a fare un salto nelle proprie radici a ricordare ciò che era stata per lui la propria infanzia. Deve così trasferirsi dalla città dove ora abita, Torino, sotto il controllo della casa dei Savoia, alla cittadina pugliese caratterizzata da una comunità allegra ma alquanto naif in cui ora risiede sua madre Arabella. Da questo momento inizia per Sid un vero e proprio viaggio nei ricordi più reconditi del passato e della vita di Arabella, contraddistinto da una molteplicità di sfumature in cui gli amici di infanzia della donna avranno un ruolo predominante per aver rallegrato le giornate della propria fanciullezza. Questo percorso a ritroso di Arabella darà a Sid la possibilità di comprendere come sua madre abbia acquisito nel corso degli anni e delle varie esperienze mille sfaccettature trasformandosi e sapendo essere un’infinità di donne, tutte differenti: un’amica, una regista, una femme fatale, colei che ha fondato l’area cinematografica e che quindi ha saputo dare al proprio paesino in cui vive da anni, un’anima ed un carattere nuovo. Sid prende quindi coscienza, giorno dopo giorno, racconto dopo racconto, di quanto speciale ed eccezionale sia stata la figura di sua madre, così affascinante e straordinariamente enigmatica e sarà proprio Arabella a fornire a suo figlio tutti gli strumenti utili per provare a scoprire i propri pensieri più celati.