, è il film in onda su Rai 3 oggi, lunedì 25 luglio 2016 alle ore 11:10. Una pellicola diretta da Pietro Germi, nel 1950 in Italia e scritta dallo stesso Germi in collaborazione con Federico Fellini e Tullio Pinelli. Il film realizzato in bianco e nero, Il cammino della speranza, è stato un vero successo all’epoca e riuscì ad incassare oltre 300 milioni di lire. Fra gli attori del cast ci sono Raf Vallone ed Elena Varzi. Il film è ispirato al romanzo Cuore negli abissi di Nino Di Maria. Il cammino della speranza si inserisce nel quadro del cinema operaio del Dopoguerra, che aveva visto in Paisà un importante punto di riferimento. La mano di Fellini, che aveva guidato anche la scrittura di Paisà, qui si rivede in uno sceneggiato buono e in una storia emozionante. A quei tempi la pellicola fu anche criticata e le vennero negate le agevolazioni statali per la cinematografia, in quanto veniva restituita un’immagine negativa della situazione in Italia. Nonostante ciò, il film fu un successo e si aggiudicò un Orso D’Argento a Berlino nel 1951. Come riporta il sito Bloopers.it, il regista Pietro Germi, alla stazione di Priverno, ha girato una scena in cui la stazione si trova a sinistra del treno, come se i vagoni viaggiassero verso Sud e non verso Nord. In realtà la scelta fu fatta per motivi di luce. Ma ecco nel dettaglio la trama del film.
Siamo in Sicilia, in un comune della provincia di Agrigento. Saro Cammarata, operaio vedovo impiegato in una solfatara a Favara, a causa della chiusura della stessa rischia di non avere più un senso nella propria esistenza. Per questo motivo, appena arriva la notizia e gli operai vengono sgomberati, Cammarata si attiva e convince un gran numero di minatori ad occupare il sito. Dopo ore di vane proteste, i lavoratori si rendono presto conto che la loro insurrezione non avrebbe portato a nulla, motivo per cui abbandonano la solfatara. Accompagnati da un tale Ciccio detto Ingaggiatore, Saro ed i suoi colleghi accettano di trasferirsi in Francia per trovare un nuovo impiego, ma dovranno agire furtivamente dato che la legge non consente uno spostamento di questo tipo verso l’estero. Numerosi operai vendono beni primari per pagarsi il viaggio e lo stesso Saro è costretto a rinunciare ad alcuni arredi, al gruppo si unisce anche una donna, Barbara, isolata nel suo paese perché legata sentimentalmente ad un fuorilegge. Arrivati a Napoli dopo aver attraversato lo Stretto di Messina, gli operai scoprono che Ciccio non è altro che un truffatore. Da questo punto in poi partono una serie di vicissitudini fra vari personaggi del gruppo fra cui lo stesso Vanni, il malvivente legato a Barbara, che all’inganno di Ciccio reagisce con le maniere forti. Costretti dalla polizia a fare ritorno in Sicilia, i minatori strappano le carte statali e proseguono clandestinamente verso Nord, arrivando in un camion fino all’Emilia. Qui gli ex minatori trovano uno spazio come contadini presso un fattore locale, ma non sanno che è in corso uno sciopero di classe e la polizia sta arrivando proprio nei campi in cui essi si trovano. Scoppiano altri scontri, stavolta più duri, ci sono feriti, fra cui la figlia di Saro, e numerosi operai stanno per arrendersi e tornare a casa, ma il gruppo di Saro prosegue dritto fino a Noasca, al confine con la Francia, località in cui nel frattempo è pervenuto anche Vanni. Qui i due ingaggiano un duello per conquistare l’amore du Barbara, e proprio Vanni ha la peggio e cade sotto i colpi di coltello di Saro. Dopo un ennesimo ostacolo, che stavolta è una tempesta di neve, i siciliani rimasti mettono piede sul territorio transalpino, dove sanno di trovare la polizia doganale. Disposti ormai anche a morire per il viaggio fatto, i clandestini si abbandonano alla scelta degli ufficiali, che commossi dalla loro storia li fanno entrare in Francia.