Tra i tanti graditi ospiti di “Viva Mogol!”, in scena su Rai Uno, c’è particolare attesa per Riccardo Cocciante, uno dei maggiori artisti della nostra scena musicale di fine millennio. Nato a Saigon nel febbraio del 1946, da padre italiano e madre francese, Riccardo Cocciante si è poi trasferito a Roma nel 1957 al seguito della famiglia. Proprio nella capitale ha quindi iniziato a esibirsi in alcuni locali, insieme ad un suo complesso, i Nations, prima di essere scritturato dalla RCA. Il suo debutto è avvenuto nel 1968, con il nome d’arte di Riccardo Conte, in un momento però ancora contrassegnato da atmosfere abbastanza leggere e quindi non adatto ai suoi componimenti, già caratterizzati da temi forti e drammatici. Dopo aver inciso un album di rock progressivo, Mu, è arrivato al primo grande successo nel 1974, con l’album Anima, in cui erano contenute non solo Bella senz’anima, singolo di straordinario successo, ma anche Quando finisce un amore, uno dei suoi brani più intensi in assoluto, capace di arrivare al primo posto della classifica olandese nel 1999, grazie alla intensa interpretazione di Marco Borsato. Nell’anno successivo ha quindi inciso L’alba, altro grandissimo successo, anch’essa caratterizzata da una vena estremamente amara, seguita un anno dopo da Margherita.Se gli anni ’70 sono stati il suo periodo più fertile da un punto di vista artistico, nei decenni successivi è comunque rimasto su livelli molto elevati, pur spostandosi con sempre maggiore decisione verso la produzione di opere pop come Notre Dame de Paris e Giulietta e Romeo. Il suo ultimo album in studio risale al 2005, quando ha pubblicato Songs, diciottesimo atto della sua discografia.
Per quanto riguarda la sua vita privata, Riccardo Cocciante ha sposato nel 1983 Catherine Boutet, ex dirigente di una casa discografica francese conosciuta proprio nel corso del suo lavoro. Un rapporto allietato nel 1990 dalla nascita del figlio David e poi proseguito senza soste sino ad oggi, con la coppia che vive a Dublino.
Nel 2013 è tornato in video, prendendo parte a “The Voice of Italy” in qualità di giudice, affiancando Raffaella Carrà, Noemi e Piero Pelù, per poi partecipare a Live in Arena, lo show condotto da Gianni Morandi su Canale 5. Durante un’intervista rilasciata a Vanitu Fair ha ricordato la sua partecipazione a “The Voice of Italy”, affermando che non lo rifarebbe più, ma non per snobismo, bensì per la grande timidezza che lo ha sempre contraddistinto, oltre che per la sensibilità che gli fa guardare con terrore l’ipotesi di poter bocciare dei ragazzi alle prime armi.