Tra le vittime di Harvey Weinstein c’è anche Asia Argento: a rivelare la clamorosa notizia è il New Yorker. La vicenda riguarda lo scandalo di molestie sessuali ai danni di attrici e assistenti che riguarda il produttore: a portarlo alla luce un’inchiesta del New York Times. Le scuse alle donne coinvolte non sono bastate per archiviare il caso. Il New Yorker infatti ha riportato la testimonianza di tre donne che denunciano di essere state violentate da Harvey Weinstein. Tra queste c’è l’attrice e regista italiana, che peraltro ha ritrattato i lanci della rivista e dell’autore del servizio, Ronan Farrow, in cui si fa anche il suo nome. Inoltre, Asia Argento ha aggiunto anche un video, girato nel 1999, nel quale ha rievocato le avance del produttore. All’epoca dei fatti l’attrice aveva 21 anni: era stata invitata a una festa della Miramax all’hotel di Cap-Eden Rom, in Costa Azzurra, ma quando arrivò scoprì che non c’era nessun party. Trovò invece Harvey Weinstein da solo in una stanza con indosso solo un accappatoio.
IL RACCONTO DI QUELLA TERRIBILE NOTTE
Era il 1997 quando Asia Argento è finita nella trappola di Harvey Weinstein. Accolta nella stanza d’albergo, l’attrice capì subito che non c’era alcuna festa. Non c’era nessuno. «Siamo arrivati troppo presto…», la spiegazione fornita dal produttore che l’aveva accompagnata e che poi la lasciò sola con Weinstein. Quest’ultimo all’inizio la riempì di complimenti per la sua interpretazione nel film “Una donna da salvare”, poi andò in bagno e ritornò «con addosso solo una vestaglia e con una bottiglia di crema per il corpo in mano». Le chiese di fargli un messaggio. A questo punto Asia Argento racconta di avergli fatto un messaggio e che poi lui la costrinse ad aprire le gambe e a subire un rapporto orale, nonostante gli avesse detto più volte di non farlo. «Ero terrorizzata, lui era grande e grosso. Non si sarebbe fermato davanti a un no. È stato un vero incubo». L’attrice accettò di andare a letto con lui anche dopo la violenza perché temeva che potesse distruggerle la carriera. «Dopo la violenza, ha vinto. Sono passati 20 anni da quella storia e se non l’ho fatta uscire prima è perché avevo paura. Lui ha fatto male a tante persone in passato», ha spiegato al giornale americano.