Nella puntata di Nemo sarà presente il giornalista antimafia Paolo Borrometi, una delle penne più attive nella lotta a tutte le organizzazioni criminali, mafia inclusa. A Nemo potremo comprendere meglio la personalità profonda di Borrometi, un giornalista coraggioso che ha pagato (e sta pagando ancora) per le sue scelte di tipo professionale. Dopo le sue frequenti inchieste, infatti, Borrometi è stato costretto prima a spostarsi da Ragusa a Roma, in via del tutto cautelativa. In seguito, però, questo trasferimento non è bastato per garantire la sua incolumità, visto che una scorta di polizia è stata richiesta per sorvegliarlo giorno e notte. La sua vicenda, umana e professionale, rispecchia quella di un’altra firma celebre del nostro panorama giornalistico: quella di Roberto Saviano. Due uomini coraggiosi, Saviano e Borrometi, che hanno messo la propria immagine e la propria vita a repentaglio pur di smuovere il sistema mafioso e camorristico che prospera in Italia. Un valido aiuto alle istituzioni capaci di scuotere le coscienze e di toccare da vicino un problema estremamente spinoso.
PAOLO BORROMETI, LE MINACCE DI DE CAROLIS
Paolo Borrometi è famoso soprattutto per aver fondato il quotidiano Laspia.it, per denunciare e porre all’attenzione dell’opinione pubblica le azioni mafiose perpetrate nel sud Italia. Proprio a causa di queste giuste e reiterate denunce, Paolo Borrometi vive quotidianamente a contatto con minacce e insulti di ogni tipo. L’ultima in ordine di tempo è quella del boss pluripregiudicato Francesco De Carolis. Il De Carolis è fratello carnale di Luciano, già incriminato dalla polizia antimafia come un boss del clan di Siracusa Bottaro – Attanasio. Francesco De Carolis ha espresso con insulti di ogni tipo tutto il suo risentimento nei confronti del giornalista Paolo Borrometi: ‘Appena vedo un’altra volta la faccia di mio fratello in un articolo del tuo giornale vengo sotto casa tua e ti massacro.’ Continua De Carolis: ‘Se ti becco un giorno per strada ti do due pugni in faccia e ti spedisco dritto all’ospedale. Dovessi perdere il mio cognome se non ti prendo la mandibola e se non te la metto di dietro.’ Questa, purtroppo, è la situazione che vive ogni giorno Paolo Borrometi.
I FATTI
Purtroppo per lui, la vita di Paolo Borrometi non è fatta solo di minacce e di insulti ma anche di concreti attacchi. Fatti concreti, purtroppo, che sono atti intimidatori in attesa di qualcosa di peggiore. Magari di un omicidio. Qualche tempo fa il giornalista aveva subìto l’incendio della propria porta di casa: un fatto serissimo ed estremamente grave che ci fa capire quale sia la situazione di pericolo che vive ogni giorno. Pericolo non solo per sé e per chi gli sta vicino, ma anche per le sue cose. L’anno scorso dei ladri sono penetrati nella sua abitazione per rubargli documenti riservati che teneva in un suo hard disk. D’altronde le sue inchieste non potevano che far scattare delle azioni del genere, visto che toccano vari ambiti del mondo mafia. Tra le tante ricordiamo, ad esempio, il commissariamento di Italgas avvenuto per mafia, il blitz al mercato di frutta e verdura di Vittoria, vari traffici del clan dei Casalesi, di Cosa Nostra e il giro di droga di Gioia Tauro. Un giornalista a tutto tondo, quindi, che su Nemo parlerà del suo amore per il giornalismo e per le inchieste antimafia.