E’ andato in onda il servizio di Le Iene Show per raccogliere le testimonianze dei più noti registi italiani riguardo il caso del “Weinstein italiano”, un regista molto famoso accusato da diverse attrici e collaboratrici di diversi episodi in cui le stesse sarebbero state vittime di pesanti molestie. Poche però le testimonianze significative, alcuni registi come Nanni Moretti non hanno risposto alle domande, altri come Paolo Sorrentino e Giuseppe Tornatore (recentemente accusato quest’ultimo dalla soubrette e attrice Mirana Trevisan) erano irraggiungibili al telefono. Paolo Virzì si è detto a conoscenza di molestie che riguardano più il mondo della televisione che quello del cinema. Carlo Verdone ha affermato che senza riferimenti certi ci si ritrova nel semplice pettegolezzo, ma ha esortato le vittime a denunciare una situazione che rappresenta “una botta” per il mondo del cinema. Più preciso Gabriele Muccino, che ha affermato di non conoscere registi che hanno direttamente moltestato attrici, ma ha raccontato come il sistema del cinema americano abbia una sorta di decalogo per evitare queste situazioni, regole che impediscono ad esempio di svolgere un colloquio con un’attrice con la porta dell’ufficio chiusa, proprio per permettere che ci siano sempre testimoni. Per questo Muccino ha specificato di ritenere impensabile il fatto di svolgere un provino a casa di un regista. Leonardo Pieraccioni ha affermato di non voler ridicolizzare la situazione con un suo parere ironico, ma la testimonianza più interessante è stata quella del giovane regista della saga di “Smetto Quando Voglio”, Sidney Sibilia. Un po’ imbarazzato, si è detto mortificato riguardo al fatto che qualche collega possa commettere abusi del genere, ma ha dato l’impressione di conoscere “per sentito dire” il nome del regista accusato, che la Iena Dino Giarrusso ha specificato aver girato circa 10 film. Segnale che nell’ambiente il nome incriminato circola già da tempo. (agg. di Fabio Belli)
L’INVITO A RACCONTARE
L’inchiesta de Le Iene Show sul “Weinstein italiano” ha acceso i riflettori sul mondo del cinema italiano. A differenza però di quanto avvenuto negli Stati Uniti per il caso del produttore cinematografico, l’opinione pubblica italiana fa finta di niente di fronte alle notizie sull’esistenza di molestatori seriali. Lo ha affermato la Iena Dino Giarrusso attraverso il suo profilo Facebook: “Per rompere il muro di omertà che protegge questi uomini squallidi, c’è un solo metodo #denunciamotutte”. Prosegue dunque la sua inchiesta sulle molestie sessuali alle donne del mondo dello spettacolo, ma i vari servizi sono importanti non solo per fare luce sulla situazione, ma anche per convincere chi è stato vittima di molestie a denunciare. “È l’unico modo per far finire questo schifo. NON ABBIATE PAURA, perché è proprio la paura che fa forte chi si permette di trattare le donne come oggetti, restando impunito”. E non è un caso se le segnalazioni sono cresciute negli ultimi tempi. Si parlerà anche di questo nella puntata di oggi, domenica 5 novembre, a Le Iene Show. (agg. di Silvana Palazzo)
LE IENE, ALCUNI REGISTI PARLANO DELLO SCANDALO
Prosegue l’inchiesta de Le Iene Show sulle presunte molestie subite da attrici del cinema italiano da parte di registi e produttori. Nella puntata di oggi, domenica 5 novembre, andrà in onda un nuovo servizio di Dino Giarrusso, che con la sua indagine ha aperto il vaso di Pandora. La Iena ha infatti raccolto nuove segnalazioni da parte di donne che sembrano confermare quanto emerso nei servizi precedenti, in particolare riguardo un noto personaggio dello star system cinematografico italiano. In realtà sono diversi i presunti molestatori: Giorgia Ferrero infatti ha parlato di un famoso regista napoletano, Tea Falco di un “noto regista di serie tv in prima serata”. Tre “mister X” la cui identità resta per il momento avvolta nel mistero. L’inviato Dino Giarrusso ha però trattato la vicenda da un punto di vista diverso, quello dei registi: per questo ne ha intervistati diversi per avere una loro opinione sullo scandalo che sta investendo il mondo dello spettacolo nazionale e internazionale. Del caso Weinstein e dei “Weinstein italiani” parleranno tra gli altri Leonardo Pieraccioni, Pif, Carlo Verdone, Giovanni Veronesi, Nanni Moretti.
IL CERCHIO ATTORNO AL “WEINSTEIN ITALIANO” SI STRINGE
Pioggia di segnalazioni a Le Iene Show dopo i servizi di Dino Giarrusso sui “Weinstein italiani”: l’uscita allo scoperto di diverse attrici, più o meno note, ha convinto altre colleghe a parlare e a raccontare la propria storia. Sono ore calde per l’identificazione di questi presunti molestatori, ma ce n’è uno che ha raccolto più accuse di altri: si tratta di un affermato regista e produttore, più che quarantenne, estremamente potente nell’ambito cinematografico. Si tratterebbe di un molestatore seriale, perché avrebbe un preciso schema, oltre che condotte intimidatorie ed esplicitamente sessuali. Il cerchio attorno a quest’orco si sta stringendo inesorabilmente, quindi presto uscirà il nome del “Weinstein italiano”. La lista delle attrici e delle operatrici dello spettacolo molestate dal regista sta crescendo insieme al coraggio di denunciare. Un vero e proprio terremoto sta per scatenarsi nello star system cinematografico italiano.
LE NUOVE SEGNALAZIONI
In vista del servizio di oggi, Le Iene Show hanno già pubblicato sul loro sito ufficiale diversi messaggi ed e-mail ricevute dalle presunte vittime del regista molestatore seriale. C’è ad esempio una 25enne che ha voluto raccontare la sua brutta esperienza: «Vedendo i vostri servizi e ascoltando i racconti delle altre vittime, sono quasi certa che proprio di lui si tratti. Sono tantissime infatti le analogie con la mia brutta esperienza: tutto parte da un provino, poi lui ti contatta, ti invita nel suo loft per darti delle dritte di recitazione… e magari ci scappa anche una palpatina! (…) La cosa che davvero mi ha scosso e che certamente mi ha sfiduciata nel continuare a fare l’attrice è l’insistenza con cui XXXXXXX, nonostante i miei rifiuti, abbia continuato per circa un anno e mezzo a insistere, con messaggi e chiamate, affinché ci vedessimo…». Su WhatsApp invece il messaggio di un’altra donna: «Stesso copione con tutte… ti dà un appuntamento allo “studio” e poi lo studio è casa sua… e poi cerca di metterti le mani addosso… Immaginavo che lo facesse con tutte… Io gli dissi subito che non avevo nessuna intenzione di andare oltre e lui mi disse: “e allora? Che vuoi fare?”».