Laura Morante e la primogenita Eugenia Costantini hanno molto in comune. Intanto il mestiere di attrici che le vede attualmente a teatro, impegnate entrambe in una rivisitazione contemporanea della Locandiera di Goldoni. Raggiunte dal magazine diretto da Silvia Grilli, Grazia, madre e figlia hanno rilasciato alcune dichiarazioni sul caso Weinstein che in questi giorni ha ormai catturato l’attenzione della cronaca, raccogliendo denunce da parte di numerose vittime cadute nella trappola dell’orco ma accendendo altresì il dibattito sul clima all’insegna delle molestie sessuali anche nel cinema italiano, sebbene i nomi siano al momento ignoti. A spiazzare, però, è stato soprattutto il racconto di Eugenia, la quale ha rischiato di rientrare nella lunga lista delle vittime di Harvey Weinstein il controverso produttore Hollywoodiano travolto dallo scandalo. L’episodio raccontato dalla figlia di Laura Morante risale al 2009, in occasione della Mostra del Cinema di Venezia durante la quale Eugenia era protagonista con il film di Citto Maselli, “Le ombre rosse”. “Il produttore mi abbordò sulla spiaggia”, dice l’attrice che ammette di non averlo riconosciuto in un primo momento. Lui le diede il suo biglietto da visita e la invitò a prendere un aperitivo per parlare del suo futuro a Hollywood: “Accettai portandomi dietro la mia agente, ma dopo mezz’ora di chiacchiere Weinstein mi propose di fare due passi da soli. Ci ritrovammo davanti all’ascensore dell’hotel, voleva che salissimo nella sua camera”. Lei, però disse di no. Le insistenze del produttore la misero in difficoltà: “Tentava di accarezzarmi la mano dicendomi che si era innamorato di me”. Fortunatamente Eugenia riuscì a divincolarsi anche se qualche tempo dopo tentò nuovamente di contattarla invitandola ad una festa con il regista Quentin Tarantino, ma anche in quel caso rifiutò. “Scoprii che tutti, nel giro, conoscevano le perversioni di Weinstein”, dice oggi la Costantini.
I RAPPORTI DI POTERE TRA I SESSI SECONDO LA MORANTE
Harvey Weinstein, però, è stata solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Perché di “Weinstein” nel mondo ed in ogni ambito ce ne sono in quantità. Eugenia Costantini, figlia di Laura Morante, nonostante la sua spiacevole esperienza decise di rinunciare alla possibilità di poter incontrare il suo regista preferito e, chissà, avere un futuro dorato a Hollywood salvaguardando però la sua dignità di donna, immaginando ciò che l’attendeva. “Ma non è il solo”, dice, “in qualunque ambiente di lavoro le donne devono difendersi dalle molestie”. Cosa ne pensa invece delle tante attrici, a partire da Asia Argento, che non sono riuscite a denunciare subito ma lo hanno fatto dopo molti anni? “Non mi permetto di giudicare chi non riesce ad opporsi, ma per sopravvivere bisogna dire di no a qualunque ricatto”, aggiunge. Ed a proposito di ciò, ad intervenire è anche la stessa Morante che commenta: “A Hollywood il ricatto sessuale è sempre esistito ma oggi la situazione sembra peggiorata. I rapporti di potere tra i sessi si sono fatti più feroci”. La nota attrice ha analizzato la situazione ed è giunta alla conclusione che alla base di determinati comportamenti riprovevoli ci sia “la caduta dei valori etici, estesa a tutta la società”. La Morante è allo stesso tempo conscia che, sebbene non si possa mettere sullo stesso piano vittime e carnefici, ormai si sia in presenza in un “imbarbarimento generale”. Infine, ha ribadito come ci siano anche attrici, come il caso di sua figlia, capaci di ribellarsi e dire di no.