Massimo Gramellini sarà protagonista questa sera a ‘Che tempo che fa’ di Fabio Fazio, giornalista che ha lasciato lo scorso gennaio la sua rubrica del ‘Buongiorno’ su La Stampa a Feltri. La storica rubrica tenuta da ben diciotto anni da Massimo Gramellini sulla prima pagina de La Stampa è passato a Mattia Feltri, uno dei giornalisti più apprezzati del quotidiano. Gramellini è passato al Corriere della Sera per una rubrica simile, intitolata ‘Caffè’: “Voglio dirvi soltanto grazie. Grazie per gli applausi e per le pernacchie, per le segnalazioni e per i rimbrotti. Grazie soprattutto per avere trasformato la lettura dei miei deliri quotidiani in un’abitudine, al punto che quando mi ammalavo o andavo in vacanza venivo inseguito dalle vostre rimostranze: ‘Ma si può sapere che fine ha fatto?’. A partire da domani passerà al Corriere della Sera, per cominciare una nuova fase della sua vita da editorialista.
Dalla Stampa al Corriere della Sera. Un passaggio epocale che segna una vera svolta all’interno del giornalismo italiano. Massimo Gramellini, noto giornalista, sarà ospite a Che tempo che fa, trasmissione in onda su Rai Tre e condotta da Fabio Fazio. Una penna storica del quotidiano, per ben ventotto anni di carriera. La rubrica il Buongiorno era ormai diventata popolare sul quotidiano ed ogni giorno veniva tenuta dal noto giornalista, che analizzava con ironia il fatto del giorno. Gramellini parlerà della sua esperienza nel mondo del giornalismo e di quel ruolo che forse non è mai piaciuto: da vice direttore a firma fissa in prima pagina, con il cambio di ruoli sembrava proprio lui a dover ereditare la poltrona più ambita. Non sarà la prima volta negli studi di Che tempo che fa, visto che proprio con Fazio ha commentato, ogni sabato sera, i sette fatti più importanti della settimana.
Ma il ruolo di direttore creativo sembra essergli andato proprio bene. Lo stesso Gramellini è passato dunque al Corriere della Sera, salutando i suoi lettori con un buongiorno davvero commovente. La sua rubrica degli ultimi diciotto anni ha aperto con un ciao ai più cari lettori, ormai abitudinari di questo modo di dare il buongiorno su un quotidiano. Lo stesso Gramellini svela i retroscena, come ad esempio il nome: a quanto pare sarebbe dovuto essere l’Aiuola, ma solamente un intervento del direttore avrebbe cambiato tutto. Un ciao che ovviamente rivolge a chiunque, sia a chi lo ha criticato sia a chi lo ha lodato. Perché come lui stesso afferma, quando per diciotto anni tieni una rubrica, poi quest’ultima fa parte di te. E vieni rimproverato appena te ne vai in vacanza o ti ammali.
La sua carriera giornalistica inizia nel 1985, con il Corriere dello Sport. Nel 1988 passa alla Stampa, nella redazione romana. Qui segue da vicino le gesta del Napoli di Maradona. Una svolta sostanziale nella sua carriera si ha nel 1992, quando passa dallo sport alla politica. Proprio in quell’anno sarà inviato da Montecitorio per commentare il caos scatenato da Mani Pulite, mentre nel 1993 è inviato di guerra a Sarajevo. Un’ esperienza emozionante per la sua carriera. La prima rubrica del Buongiorno risale al 1999: ventidue righe per commentare il fatto di giornata, che pian piano aumenta la sua popolarità. Nel 2005 la sua carriera ha una nuova svolta, visto che proprio in questo frangente diventa vice direttore.
Uno dei lavori più importanti della sua carriera è sicuramente l’almanacco della storia d’Italia, mentre nel 2010 è uscito il suo primo romanzo, L’ultima riga delle favole. Il suo successo editoriale viene ripetuto con Fai bei sogni, altro romanzo uscito nel 2012. Personaggio eclettico, storica firma del giornalismo italiano. Un vero e proprio personaggio, che con il suo buongiorno ha fatto sorridere (in alcuni casi amaramente) e fatto riflettere milioni di lettori. Ora l’arduo compito di districarsi in uno dei quotidiani storici del nostro paese, ovvero il Corriere della Sera.