, il film in uscita al cinema oggi, mercoledì 8 febbraio 2017. Una pellicola dal genere drammatica che racconta la storia vera di un medico tenace, il film uscirà nelle sale italiane oggi, mercoledì 8 febbraio 2017. Il titolo originale del film è La fille de Brest. La regia e la sceneggiatura sono di Emmanuelle Bercot, il soggetto di Irène Franchon, che è la protagonista stessa della storia vera da cui è tratto, la fotografia di Guillaume Schiffmann ed è stato prodotto da Haut et Court, France 2 e Canal +. È un film drammatico che narra la storia vera di una pneumologa dell’ospedale universitario di Brest, in Bretagna, che scopre che la serie di decessi sospetti avvenuti tra i suoi pazienti è legata all’assunzione di un farmaco, il Mediator, da decenni messo in commercio da un colosso dell’industria farmaceutica. La protagonista è interpretata da Sidse Babett Knudsen, tra gli altri attori del cast figurano Benoît Magimel, Charlotte Laemmel, Isabelle de Hertogh, Lara Neumann e Philippe Uchan. Ma vediamo la trama del film nel dettaglio.
Il dipartimento di Finisterra a Brest, in Bretagna, la regione dell’estremo nord-ovest della Francia, la pneumologa Irène Franchon scopre un legame tra i vari decessi avvenuti tra i suoi pazienti e il Mediator, farmaco prodotto da una grande azienda farmaceutica. Troverà ostilità quasi da tutti i fronti, anche dal mondo accademico, che faticano a dare ascolto ad un medico di provincia. Si troverà da sola a combattere, senza nemmeno il sostegno della famiglia, e trova opposizioni anche dal Ministero della Salute francese. I fatti narrati dalla pellicola avvennero tra il 2009 e il 2010 e tutt’oggi riappaiono ancora gli strascichi della storia rappresentata dal film. Il film è capace di trasmettere una grande tensione emotiva nell’immettere lo spettatore in una storia caratterizzata da una donna che scatena, per la sua sete di giustizia, una lotta contro un esercito, una guerra che appare subito come un’impresa impossibile, nel tentativo della di far ritirare dal mercato quel farmaco. Un lavoro, quello della regista Emmanuelle Bercot, che si discosta molto dal suo stile solito, fatto soprattutto di una regia virtuosa, che si nota specialmente nei suoi piani sequenza, e caratterizzato dalla diversità dei temi trattati e della struttura narrativa. La Bercot, in occasione di questo film, invece, si è dedicata ad un tipo di regia più lineare, se vogliamo più semplice, per raccontare con lucidità una storia vera, una storia-dossier, nettamente di denuncia, ambientata nel mondo della medicina.