Non c’è dubbio che la famiglia Ferraro sia entrata nei cuori di molti italiani, anche se la seconda stagione di Tutto può succedere sta andando in onda in un periodo non proprio felicissimo (siamo in pieno giugno ormai) e non è stata sempre fissa in un giorno della settimana (c’è stata qualche incursione domenicale), cosa da sempre non gradita a tutti i fan. Lasciando da parte i paragoni con Parenthood, c’è da dire che a livello di cast la fiction di Rai 1 è messa piuttosto bene, anche i giovani attori convincono e non sono pochi i temi che vengono affrontati, con scelte più o meno discutibili. Di certo lo stile è diverso da quello di altre serie della prima rete nazionale, in particolare quelle targate Lux Vide.
Ci sono infatti puntate che sembrano trascinare gli spettatori nello sconforto per quello che succede ai protagonisti e altre, invece, in cui tutto sembra andare per il meglio, ogni divergenza viene appianata e le circostanze avverse scompaiono. Negatività e positività ai massimi livelli e a ondate alterne. Per cui se un matrimonio va in frantumi, contemporaneamente si complica una vicenda riguardante uno dei protagonisti più giovani, nasce come minimo un’incomprensione che non sembra rimediabile e non possono mancare urla e facce tristi (in qualche caso anche pugni, schiaffi o spintoni). Al contrario se una gita fuori porta si trasforma in un momento familiare felice, allora anche l’annunciata partenza per l’estero di una ragazza non diventa un problema, si guarda al futuro con voglia di fare figli e persino tra i coniugi di un matrimonio in frantumi ci si viene incontro in nome dell’amore.
In sostanza, quindi, tanto spazio all’emotività, anche nei rapporti che vivono i protagonisti della fiction. Non mancano certo i momenti di razionalità e di presa di responsabilità. Ma a volte acquisiscono forse troppa enfasi, messi in risalto dal contrasto con una situazione opposta irrazionale. Quasi una scintilla o un barlume di coscienza in un caotico fiume di situazioni in cui pare ci si lasci solo trascinare dai propri sentimenti e dalle proprie emozioni.
Indubbiamente, quindi, Tutto può succedere riesce a suscitareemozioni forti ed è forse per questo che lascia il segno. Nel bene, perché in fondo sono molti gli spettatori che vorrebbero quel forte clima famigliare, quella sorta di colla capace di non cedere a nessuna avversità, e quella capacità di non cedere davanti alle difficoltà. E anche nel male, perché non tutti sceglierebbero la “strada facile”, dato che nella realtà spesso a sollievo e benessere immediato seguono complicazioni, o perché fare la cosa giusta non dovrebbe essere un “atto eroico”, ma la normalità.