UNA SERIE TV CHE MERITA
Il cerchio si chiude a L’Ambiasciata e probabilmente non si riaprirà più. L’ultima puntata della prima stagione sancisce la fine delle storie che hanno appassionato milioni di telespettatori in queste settimane estive. La fortunata fiction spagnola ha fatto breccia nel cuore degli italiani, ma non di Antena 3 che ha deciso di non rinnovare la stagione. Nata da un progetto di Ramòn Campos e Gema R. Neira, i suoi cinque episodi sono ambientati nella rappresentanza diplomatica spagnola di Bangkok. Intrighi, tradimenti e avventure intrecciano i destini di personaggi estremamente affascinanti. Le puntate scorrono con grande ritmo e colpi di scena incombenti: i funzionari spagnoli portano avanti affari loschi col governo thailandese e architettano piani sleali per contrastare l’ambasciatore. Una serie che merita di essere vista, se si è in cerca di qualcosa di nuovo e moderno. I protagonisti de L’Ambasciata non deluderanno le attese.
PASSIONE E SENTIMENTI NE L’AMBASCIATA
I sentimenti hanno ricoperto un ruolo molto importante ne L’Ambasciata. Claudia Cernuda, interpretata da Belen Rueda, è la moglie dell’ambasciatore che cade tra le braccia del giovane assistente del marito, nonchè compagno di sua figlia Ester. La ragazza, invece, si innamora di Roberto, ovvero il fratello di Eduardo, personaggio alquanto oscuro e pericoloso. Insomma, fin dalle prime puntate si capisce che la stagione riserverà grandi colpi di scena, anche per questo motivo ci si stupisce della scelta di non rinnovare la stagione. Gli ascolti sono stati buoni in Italia, ma in Spagna evidentemente qualcosa è andato storto. In queste ore i fan sono in rivolta per la decisione confermata da Antena 3, che ha deciso di puntare su altri progetti per il futuro. Il finale de L’Ambasciata, oltreutto, tierrebbe aperto uno spiraglio per nuovi episodi ma la produzione ormai ha deciso. Inizialmente l’idea di Antena 3 era quella di raggiungere undici puntate, poi i vertici hanno optato perconcludere la stagione dopo appena cinque episodi. Brevi sì, ma intensi.