Pomeriggio 5 torna sul caso della morte di Roberta Ragusa: infatti, negli ultimi giorni si è improvvisamente riaperto il “giallo” legato alla presunta morte di Roberta Ragusa, la donna originaria di Gello di San Giuliano Terme (Pisa) scomparsa oramai sei anni fa, nella notte compresa fra il 13 e il 14 gennaio 2012: dal momento che il suo corpo non è stato mai ritrovato, il principale indiziato al momento di quello che si configura come un omicidio è il compagno Antonio Logli, sul quale tuttavia non sono ancora stata trovata l’ultima prova di colpeveolezza, nonostante l’uomo sia già stato condannato in primo grado, lo scorso marzo, per omicidio a 20 anni di carcere. Dopo le rivelazioni di Chi l’ha visto?, si è infatti appreso dell’esistenza di una missiva anonima, inviata proprio alla redazione dello storico programma investigativo di Rai 3, e nella quale si invita sostanzialmente ad indagare sulla storia di un uomo suicidatosi proprio nei dintorni nel 2016, buttandosi sotto il treno della linea Pisa-Lucca.
IL MISTERO DEL FORNO CREMATORIO
E di questo nuovo elemento parla Barbara D’Urso nella puntata odierna di Pomeriggio 5, in un servizio nel quale viene messo in luce come l’uomo suicidatosi lavorava al cimitero di Pisa ed era anche un ex tossicodipendente: stando a quanto si apprende, l’uomo potrebbe essere stato coinvolto in un eventuale occultamento del cadavere di Roberta Ragusa attraverso uno dei forni creamtori del cimitero, dato che nei mesi precedenti della scomparsa della donna era in disuso: attraverso il recupero di alcune vecchie bollette, pare che però quel forno crematorio fu usato (si parla di pochi metri cubi) e ci fu un”inusuale consumo di gas” anche se non è chiaro se si sia trattato di una perdita o di un uso da parte del dipendente suicidatosi poi due anni fa. Intorno all’ex tossicodipendente, inoltre, circolano delle voci secondo cui sarebbe satto in gravi ristretteze economiche e dopo la sua morte, stando alla versione fornita dai familiari, sarebbe stato anche trovato un lingotto.