Valerio Mastrandrea torna in tv con un progetto tutto nuovo e ambizioso. Dal 13 gennaio, in prima serata, andrà in onda “La linea verticale” un dramedy che racconta la vita ospedaliera tra commedia e dramma. Attraverso la vita del protagonista, Luigi che vive nel reparto di urologia oncologica e che ha una moglie incinta, vengono raccontate anche le vite dei suoi compagni di viaggio. La vita ospedaliera dei malati ma anche delle loro famiglie diventa così protagonista di un viaggio raccontato ponendo l’accento sulle emozioni, la paura ma anche la voglia di vivere di chi, ogni giorno, deve combattere una battaglia che potrebbe perdere da un momento all’altro. La linea verticale è tratta da un libro dal titolo omonimo (edito da Baldini e Castoldi). Accanto a Valerio Mastrandrea che interpreta il protagonista Luigi, ci sono Babak Karimi, Greta Scarano, Giorgio Tirabassi, Paolo Calabresi, Ninni Bruschetta, Antonio Catania, Cristina Pellegrino, Alvia Reale, Gianfelice Imparato, Federico Pacifici.
VALERIO MASTRANDREA E’ LUIGI
La linea verticale è stata presentata in conferenza stampa. La nuova serie Rai, anticipata dal 6 gennaio su Rai Play, è stata scritta e diretta da Mattia Torre, che si è inspirato ad una vicenda autobiografica. “Mi sono immerso nel personaggio, mi ha toccato delle corde: credo che ci sono tanti modi per affrontare temi di questo tipo, ma questa è una chiave diversamente autentica, mai banale con uno sguardo molto in avanti. Quasi futuribile, grazie alla qualità della scrittura di Mattia, e si ride anche, con rispetto” – ha raccontato Valerio Mastrandrea. Luigi è un quarantenne la cui vita viene sconvolta quando gli viene diagnosticato un tumore al rene. Luigi si ritrova così a dover vivere in ospedale, nel reparto prof. Zamagna, chirurgo di fama internazionale e a dover interagire non solo con il personale ospedaliero ma anche con gli altri pazienti. Perché il titolo “La linea verticale”? “Perché – aggiunge Mastandrea- la linea verticale implica di stare in piedi e in vita: verticale è la rabbia, verticale è la speranza”.