Il film Chiamatemi Francesco – Il Papa della gente, in onda stasera su Canale 5, è stato interpretato da attori non molto conosciuti nel nostro paese ma che hanno sicuramente fatto un ottimo lavoro. Il ruolo di Papa Bergoglio è stato diviso tra Rodrigo de la Serna e Sergio Hernandez. Il primo è un classe 1976 di Buenos Aires e ha svolto il ruolo di Papa Francesco da giovane, che ha recitato prevalentemente per il piccolo e grande schermo nel suo paese e più in generale in Sudamerica. Il secondo invece è un classe 1957 con grande esperienza, nato a Valparaiso. Lo avevamo già visto tra i protagonisti del riuscitissimo film drammatico No – I giorni dell’arcobaleno diretto da Pablo Larrain che ha avuto un discreto successo anche in Italia. Sicuramente i tratti somatici simili e la grande differenza di età tra le due parti hanno reso reale questo passaggio dalla giovinezza all’età matura di Papa Francesco. (agg. di Matteo Fantozzi)
COME SEGUIRE IL FILM IN DIRETTA STREAMING
Su Canale 5 va in onda “Chiamatemi Francesco”, il primo film sul Papa, firmato da Daniele Luchetti. “La preoccupazione più grande era quella di non fare il santino volevo evitare quei momenti dei biopic in cui il regista in qualche modo dà di gomitata al pubblico per dire vedi già si capiva che sarebbe diventato Papa. Il mio modello è stato The Queen di Stephen Frears, ho cercato l’asciuttezza inglese”, ha spiegato il regista a Repubblica. Il Bergoglio giovane è interpretato dall’attore argentino Rodrigo De La Serna: “Ho sentito principalmente la responsabilità di ritrarre una figura di quella statura, la difficoltà non è stato tanto interpretarlo in modo credibile esteriormente quanto rendere la sua emotività, interiorità e spiritualità soprattutto, questo è un personaggio che mi ha insegnato quasi a pregare”, ha detto in conferenza stampa. “È sicuramente il ruolo più importante della mia carriera ho fatto una specie di ritiro spirituale con Bergoglio, mi sono messo a sentire i suoi discorsi, le sue messe, ho tagliato ogni altro contatto col mondo, ho chiuso le altre cose su cui stavo lavorando e anche oggi faccio fatica a togliermelo dalle spalle”, ha aggiunto Sergio Hernandez che interpreta il Bergoglio della maturità. Il film, clicca qui per vedere il trailer, andrà in onda su Canale 5 a partire dalle 21.10 ma sarà possibile vederlo anche in streaming grazie al portale di Mediaset, sui propri dispositivi mobile cliccando qui.
CURIOSITÀ
La prima serata di Canale 5 si veste di biografico e drammatico con la pellicola che viene trasmessa per intrattenere i telespettatori amanti del genere, il riferimento và al lavoro curato da Daniele Luchetti nel 2015 dal titolo Chiamatemi Francesco – Il papa della gente. Il soggetto è stato tratto dalla biografia dello stesso Padre Jorge Mario Bergoglio mentre la sceneggiatura è stata estesa dallo stesso regista Luchetti con Martin Salinas, la produzione è stata eseguita da Pietro Valsecchi con produttore esecutivo Daniele Luchetti e le case di produzione che hanno collaborato alla realizzazione del film sono state Medusa Film, Taodue in collabrazione con BNL e Mediaset Pemium, la distribuzione della pellicola in Italia invece, è stata a cura della Medua Film. Le musiche della colonna sonora sono state scritte da Arturo Cardelus e gli effetti speciali sono stati effettuati da marco Misino, la scenografia invece, è stata ideata da Luana Raso con Mercedes Alfonsin e Daniela Zorzetto. La pellicola è nata da una collaborazione tra Italia, Germania e Argentina con la durata di 98 minuti.
Chiamatemi Francesco -Il Papa della gente, è stato interamente finanziato dall’azienda Mediaset che ha messo a disposizione della produzione circa 11 milioni di euro. La pellicola è uscita nei cinema di tutto il mondo nel maggio del 2015, riscuotendo un’enorme successo internazionale. l film è stato proiettato in anteprima assoluta in Vaticano, alla presenza di migliaia di fedeli a cui Papa Francesco decise di regalare il biglietto. Rodrigo de la Serna, l’attore argentino che ha vestito i panni di Papa Bergoglio in gioventù, ha dichiarato in diverse interviste di aver adorato il ruolo assegnatogli. L’esperienza gli ha permesso di ritrovare la pace e la serenità. Rodrigo de la Serna è noto per aver preso parte a produzione cinematografiche come Cronaca di una fuga – Buenos Aires 1977 e I diario della motocicletta. Ad interpretare Bergliogio da adulto è stato invece l’attore argentino Sergio Hernández, apparso anche in No – I giorni dell’arcobaleno e Carne de perro.
DALLA DITTATURA ALLA MISERICORDIA
Una storia che parte con la dittatura e “finisce” (ma sarebbe meglio dire, “prosegue”) con la misericordia: un Papato raccontato da un film senza parlare del Papato. Viene raccontato l’uomo Jorge Mario Bergoglio in quello che è un’insolita usanza, ovvero fare un fil biopic a personaggi tutt’ora esistenti. «La preoccupazione più grande era quella di non fare il santino – dice Luchetti – volevo evitare quei momenti dei biopic in cui il regista in qualche modo dà di gomitata al pubblico per dire vedi già si capiva che sarebbe diventato Papa. Il mio modello è stato The Queen di Stephen Frears, ho cercato l’asciuttezza inglese. Per raccogliere informazioni sulla sua giovinezza abbiamo fatto un lungo viaggio in Argentina, abbiamo parlato con tantissime persone, amici, fedeli, praticamente a Buenos Aires non esiste persona che non abbia un ricordo personale sul Papa», spiega il regista che per anni ha studiato e incontrato persone che avevano conosciuto e conoscono ancora il Santo Padre venuto dalle periferie. Una dittatura, quella argentina e del Sud America in generale, e un’opera costante di ricerca e testimonianza dell’unico vero valore della Chiesa, l’amore per Gesù Cristo. Papa Francesco è anche se non soprattutto questo: un’opera evangelizzatrice volta tutta alla misericordia, quella stessa misericordia che ha portato il regista quasi alla conversione proprio con questo film. «Ho sentito principalmente la responsabilità di ritrarre una figura di quella statura, la difficoltà non è stato tanto interpretarlo in modo credibile esteriormente quanto rendere la sua emotività, interiorità e spiritualità soprattutto, questo è un personaggio che mi ha insegnato quasi a pregare». (agg. di Niccolò Magnani)
ALLA REGIA DANIELE LUCHETTI
Chiamatemi Francesco – Il Papa della gente, il film in onda su Canale 5 oggi, domenica 11 febbraio 2018 alle ore 21.10. Una pellicola drammatica del 2015 è stata diretta da Daniele Luchetti, regista e sceneggiatore noto per aver portato al successo film come Dillo con parole mie, Mio fratello è figlio unico, La nostra vita e Anni felici. Seppur la produzione sia quasi interamente italiana, nel cast troviamo essenzialmente interpreti di nazionalità argentina come Rodrigo de la Serna, Sergio Hernández, Muriel Santa Ana, José Ángel Egido, Àlex Brendemühl e Mercedes Morán. La trama, incentrata sulla vita di Papa Francesco, è basata interamente sull’autobiografia redatta dallo stesso Jorge Mario Bergoglio. La produzione del film è stata affidata a Pietro Valsecchi, uno dei più noti autori e produttori del panorama televisivo italiano. Tra i suoi più grandi successi serie tv come R.I.S. Roma – Delitti imperfetti, Benvenuti a tavola, Rosy Abate – La serie e Il clan dei camorristi. Ma vediamo adesso la trama del film nel dettaglio.
CHIAMATEMI FRANCESCO, LA TRAMA DEL FILM BIOPIC
Il film racconta la vita di Jorge Mario Bergoglio fin dalla sua nascita, descrivendo la sua giovinezza vissuta in Argentina in una famiglia di origine italiana. L’adolescenza di Jorge scorre serena tra amicizie, primi amori ed ideologie politiche ben radicate. La sua vita cambia radicalmente a 20 anni, quando capisce che intende dedicare la sua intera esistenza alla fede cristiana. E così entra a far parte dell’Ordine dei gesuiti. Nel giro di pochi anni riesce a farsi notare per la sua straordinaria personalità, diventando Padre provinciale gesuita nel suo Paese. A seguito della dittatura messa in atto da Videla, Jorge sarà costretto ad assistere alla sparizione di tantissime persone a cui vuole molto bene. Da questo periodo così drammatico riuscirà a trarre la forza necessaria per continuare a lottare al fianco dei soggetti più deboli.