Max Gazzè è stato il settimo Big in gara ad esibirsi durante la gara dei duetti che si è tenuta durante la quarta serata del Festival di Sanremo, trasmesso da Rai 1. Il cantautore romano ha scelto di convidere il palco con Rita Marcotulli, pianista di musica jazz, e con Roberto Gatto, batterista. La leggenda di Cristalda e Pizzomunno, la canzone con la quale Max Gazzè è in gara, è un gioiellino di questa 68esima edizione della kermesse sanremese. La collaborazione con Rita Marcotulli e Roberto Gatto, sicuramente, ha regalato al pubblico del Teatro Ariston di Sanremo e ai telespettatori di Rai 1 una performance qualitativamente maggiore, per quanto possibile. Prima dell’esibizione, Max Gazzè aveva commentato la presenza dei due artisti con queste dichiarazioni: “Rita Marcotulli e Roberto Gatto sono due eccellenze internazionali ed è un piacere condividere il palco di Sanremo con loro. Ho voluto cambiare direzione con una versione un po’ più lenta e “appoggiata””. (Aggiornamento di Fabio Morasca)
LA LEGGENDA DI CRISTALDA E PIZZOMUNNO IN CHIAVE JAZZ
Il programma di Max Gazzè per la serata duetti del Festival di Sanremo 2018 è di strizzare ampiamente l’occhio al jazz. Il cantautore ha scelto infatti di salire sul palco dell’Ariston al fianco di Rita Marcotulli e Roberto Gatto, che contribuiranno ad ampliare il sound della sua “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”. Già parte di un’opera di respiro teatrale, Gazzè ha fatto una scelta importante per questa nuova manche della manifestazione canora, se solo si considera che la Marcotulli è un’affermata pianista del mondo jazz europeo. Un genere che la unisce perfettamente al batterista Gatto, che nella sua carriera ha il vanto di aver collaborato con i Big della musica italiana, come Mina, Pino Daniele, Riccardo Cocciante, Gino Paoli e molto altro. La musicalità della canzone sanremese di Gazzè potrebbe assumere così dei contorni più distanti dal ritmo medievale che ha caratterizzato la sua presentazione nella prima serata, lasciando che sia il cantautore a concentrarsi sull’aspetto narrativo del proprio brano e affidando ai due musicisti il compito di contribuire a rivisitare sotto altra luce il suo testo.
MAX GAZZÈ TRA I FAVORITI
I pronostici precedenti al Festival di Sanremo 2018 hanno visto Max Gazzè fra i favoriti alla vittoria. La sua La leggenda di Cristalda e Pizzomunno ha infatti conquistato 13 punti da parte della Snai e 12 dalla Sisal, affiancandosi ai The Kolors e Nina Zilli. Decisamente più positiva la reazione della giuria demoscopica, che ha posizionato il brano di Gazzè nella fascia alta, quella blu, a cui si potrebbe unire un riscontro positivo anche da parte delle altre giurie parziali. L’esito dipenderà molto dall’azzardo del cantautore di voler stravolgere la musicalità del proprio brano sanremese, dovuto alla presenza di Rita Marcoluto e Roberto Gatto nella serata dedicata ai duetti. L’intento di Gazzè è infatti di dare alla sua canzone un ritmo che unisce il melodico al repertorio più antico e consono ad un racconto mitologico. Nonostante le grandi premesse, il concorrente alla fine non è riuscito a spiccare come sperato agli occhi del pubblico e critica, che in molti casi lo hanno accusato di un’assenza della sua storica genialità.
PIANO E BATTERIA PER LA LEGGENDA PUGLIESE
Al di fuori del Festival di Sanremo 2018, Roberto Gatto è impegnato su diversi fronti del mondo jazz. Il batterista ha infatti partecipato ad Amici della musica di Monopoli lo scorso gennaio, al fianco dei Quintorigo, per poi aprire le danze alla masterclass della Valdarno Jazz alla fine dello scorso mese. Gatto si è unito inoltre a Enzo Pietropaoli e Danilo Rea, rispettivamente contrabasso e pianoforte, in occasione del concerto perugino di fine gennaio all’Hotel Brufani della città. Un gruppo che li ha già resi celebri con il Trio di Roma fin dal loro incontro nella Capitale e per i loro successi che li hanno premiati come formazione jazz di primo piano negli anni ’70 ed ’80. Tre il numero perfetto anche per i prossimi impegni di Rita Marcotulli, che lo scorso 3 febbraio ha aperto le porte alla rassegna della Scuola Popolare di musica di Testaccio, per tre serate volute per omaggiare le compositrici. Il contributo della Marcotulli l’ha vista al pianoforte per rimusicare la colonna sonora di Nanà, il film muto del 1926 diretto da Jean Renoir e per omaggiare i ‘mostri sacri’ della musica e del cinema italiani, da Domenico Modugno a Pier Paolo Pasolini, fino a Ennio Morricone, fra i colossi che ha potuto conoscere grazie al padre Sergio Marcotulli.