Strage Cisterna di Latina/ Capasso aveva avvertito i superiori: Arma apre inchiesta interna

- Morgan K. Barraco

Strage Cisterna di Latina: Luigi Capasso era stato denunciato più volte dalla moglie Antonietta Gargiulo. L'omicidio delle due figlie si sarebbe potuto evitare? Il caso a Quarto Grado. 

carabinieri_strage_cisterna_latina_omicidio_lapresse_2018 LaPresse

La strage di Cisterna Latina ha lasciato un forte senso di rimpianto a tutte le persone che conoscevano Luigi Capasso e la sua famiglia. Qualcuno sostiene che i segnali che lasciavano presagire una tragedia familiare di questo tipo erano tanti. Ecco perché il comando generale dell’Arma dei Carabinieri ha deciso di avviare un’inchiesta interna, al fine di accertare se vi siano state o meno delle mancanze:”La grave tragedia familiare avvenuta a Cisterna di Latina impone l’obbligo di verificare se le autorità gerarchiche e sanitarie competenti a valutare il comportamento e la condizione psicofisica dell’appuntato Luigi Capasso avessero elementi sufficienti per prevedere quanto purtroppo è accaduto, nonché se sia stato fatto tutto ciò che la legge consentiva a tutela della consorte e, per estensione, dell’intero nucleo familiare.  L’Arma dei carabinieri, che sta fornendo all’Autorità giudiziaria la massima collaborazione investigativa e ogni informazione in suo possesso, ha disposto per gli aspetti di propria competenza l’esecuzione di una rapida inchiesta, tesa ad accertare i fatti con puntualità e trasparenza. Questa procedura, ulteriore rispetto al procedimento già avviato dall’Autorità giudiziaria, porterà a una completa conoscenza della vicenda e all’adozione dei provvedimenti che si renderanno necessari”. (agg. di Dario D’Angelo)

CAPASSO AVEVA AVVERTITO SUPERIORI DEL SUO BRUTTO MOMENTO

Man mano che arrivano nuovi particolari sulla tragedia di Cisterna di Latina, si comprende come il gesto di Luigi Capasso sia stato terribile e premeditato. E come, soprattutto, probabilmente si poteva fare qualcosa per evitare questo terribile epilogo. Capasso aveva infatti già parlato ai suoi superiori della depressione che stava vivendo: “Sto passando un brutto momento perché mi sto separando e per questo ho bisogno di una casa. Mi sto facendo seguire da uno psicologo”. Questo avrebbe dichiarato l’appuntato, ma secondo l’Arma non ci sarebbe stato bisogno di misure particolare: a Capasso vennero prescritti otto giorni di riposo e la situazione ripartì con la tensione crescente fra di lui e la moglie Antonietta Gargiuolo, fino alla strage con i colpi di pistola sparati verso la donna e, soprattutto, la terribile decisione di uccidere le due figliolette. (agg. di Fabio Belli) 

TELEFONATA CHOC TRA CAPASSO E LA FIGLIA

Nel corso della trasmissione Pomeriggio 5, oggi è stato trasmesso l’audio choc di una telefonata tra l’appuntato Luigi Capasso e la moglie Antonietta Gargiuolo risalente a poche settimane prima della terribile strage consumatasi a Cisterna di Latina. Ad intervenire nel corso della telefonata è stata la figlia maggiore, Alessia. L’uomo aveva intenzione di portare le sue due bambine al parco di Ariccia e per questo chiede direttamente alla figlia maggiore: “Ciao Alessia, ho dei biglietti per andare a vedere le luminarie al Parco di Ariccia, ti farebbe piacere andarle a vedere domani con me?”. La ragazzina appare titubante e spaventata: “Non lo so”, replica. Lui insiste e tenta di tranquillizzarla: “Non ti preoccupare a papà non ti faccio niente” e lei ribatte: “Lo so che tu non mi faresti mai del male”. “No, mai mai”, ribadisce Capasso. Le sue parole non bastano però a convincere del tutto la ragazzina che sembra terrorizzata all’idea di stare da sola con il padre. Ad essere impaurita è anche la moglie dalle cui parole è chiaro come non abbia mai fatto nulla per impedire il rapporto tra l’ex marito e le due figlie. “Tutti sappiamo la verità, io sarei la persona più felice del mondo se tu ti curassi, e diventassi un uomo e un padre migliore, ma tanto so che dallo psicologo non ci vai”, le diceva la donna senza dare ascolto ai tentativi di giustificazione del carabiniere suicida. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

NIENTE FUNERALI IN CHIESA PER LUIGI CAPASSO

Sono saltati a Secondigliano, in provincia di Napoli, i funerali di Luigi Capasso, il carabiniere che ha sparato alla moglie, ucciso le figlie e poi si è suicidato a Cisterna di Latina. La salma, per volontà della famiglia, è stata benedetta nel cimitero di Poggioreale. La Questura di Napoli ha precisato di non aver preso alcuna decisione in merito alle esequie: sono stati i familiari a non volere che il feretro venisse trasferito nella chiesa di Secondigliano. In città erano stati affissi i manifesti dei funerali che annunciavano il rito, ma la salma è stata invece benedetta nell’obitorio del cimitero di Poggioreale. I cronisti non sono stati ammessi nella sala mortuaria. Alcuni familiari di Luigi Capasso hanno accompagnato il feretro. Come riportato da Tgcom24, dopo l’affissione dei manifesti funebri, erano emerse a Secondigliano voci contrarie al fatto che il funerale dell’autore della strage si svolgesse in chiesa. (agg. di Silvana Palazzo)

“AL TELEFONO MI DISSE CHE AVEVA UCCISO LE BIMBE”

Mentre a Pomeriggio 5 verrà mostrata una telefonata choc che il carabiniere fece alla moglie Antonietta e alle due figlie minorenni – probabilmente di qualche mese fa con un grado di nervosismo e aggressività che mise paura alle tre donne – oggi è stata intervistata da “Il Mattino” di Napoli una donna, amica della Gargiulo, che fece il giorno della strage a Cisterna di Latina la seguente telefonata. Aveva scritto ad Antonietta per sapere come stava e siccome era preoccupata per la mancata risposta su WhatsApp, telefonò direttamente: «Mi ha risposto lui, lucido e arrogante come sempre. Mi ha detto: “bastarda, hai visto come è finita, la colpa è tua, Antonietta è in ospedale, le bambine le ho ammazzate, sono morte”. L’ho tenuto al telefono 6 minuti, poi ho sentito che un carabiniere gli diceva parla con me e ha attaccato». Intanto, come ricorda NapoliToday, questo pomeriggio a Napoli nessuna processione, nessuna omelia, nemmeno la Chiesa, «solo una benedizione alla salma e un saluto dei familiari più stretti nel silenzio del cimitero di Poggioreale per Luigi Capasso». (agg. di Niccolò Magnani) 

IL FRATELLO DI CAPASSO: “NON È UN MOSTRO, HA AVUTO UN BLACKOUT”

Strage Cisterna di Latina: parla Gennaro Capasso, fratello del carabiniere che ieri ha commesso una strage di famiglia, uccidendo le due figlie e sparando alla moglie prima di togliersi la vita. Luigi Capasso non era un mostro secondo il fratello, che ai microfoni de Il Tempo ha cercato di spiegare chi fosse: “Mio fratello non era un mostro. L’ho visto poco fa nella bara, ho visto le mie principesse. È uscito di testa, ha avuto 15 minuti di blackout”. Parlando del ruolo di papà del fratello e sul presunto terrore delle figlie nei suoi confronti: “Voleva tornare a casa e ha fatto di tutto per riuscirci. Non so se sia stato un marito pessimo, sicuramente era un ottimo padre e adorava le sue bambine. Quando Antonietta lavorava, era lui, se non in servizio, a guardare le figlie. Tutto questo terrore per il padre le mie nipoti non lo hanno mai avuto: le portava a danza, al cinema, faceva tutto quello che fanno i papà”. (Agg. Massimo Balsamo)

PAGATI I FUNERALI DELLE FIGLIE

Emergono di ora in ora nuovi aggiornamenti sulla strage di Cisterna di Latina, con l’appuntato dei carabinieri Luigi Capasso che ha ucciso le due figlie e sparato tre colpi di pistola alla moglie prima di togliersi la vita tra le mura della sua abitazione. Una strage premeditata, come vi abbiamo riportata, con la moglie Antonietta Gargiulo che in questo momento si trova nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Camillo di Roma in condizioni stazionarie. Come sottolinea Repubblica, l’uomo, oltre ad aver lasciato nell’abitazione cinque lettere in cui ha dato direttive per ripartire eredità, risparmi e casa coniugale, ha lasciato un assegno da dieci mila euro per pagare i funerali delle due figlie. Il movente della tragedia è riconducibile all’odio cresciuto esponenzialmente nei confronti della moglie, con il carabiniere che ha deciso di uccidere anche le due bambine, Alessia (13 anni) e Martina (8 anni). Sono state prepararate due bare bianche per i loro due corpi , ora conservati nell’obitorio del cimitero di Cisterna, con il funerale ‘saldato’ da loro padre, come deciso prima di compiere gli efferati delitti. (Agg. Massimo Balsamo)

STRAGE CISTERNA DI LATINA: TRAGEDIA PREMEDITATA

Strage Cisterna di Latina, una tragedia premeditata secondo trapela dagli inquirenti. Secondo l’edizione odierna de Il Messaggero, l’appuntato dei carabinieri Luigi Capasso ha lasciato nell’abitazione cinque lettere destinate ai genitori e ai fratelli. Ma non solo: ritrovato un assegno da dieci mila euro, destinato ai funerali per se stesso, la moglie e le due figlie. Nessun raptus o moto di rabbia improvviso dunque: l’uomo ha premeditato ogni minimo dettaglio per sterminare la sua famiglia. Un’idea palesatasi il 7 settembre 2017. La moglie, dopo essere stata aggredita davanti ai colleghi e in presenza delle figlie, aveva trovato il coraggio di presentare un esposto contro l’uomo presso la questura di Latina. Da quel momento in poi Capasso ha maturato un sentimento di vendetta. Nelle cinque lettere ritrovate dalle forze dell’ordine ha fornito tutte le indicazioni in merito alla gestione delle vicende che sarebbero rimaste in sospeso dopo la sua dipartita. (Agg. Massimo Balsamo)

ANTONIETTA GARGIULO E’ GRAVE

Sono ancora tragiche le condizioni di salute di Antonietta Gargiulo, la donna di Cisterna di Latina ferita per mano di Luigi Capasso. L’uomo, un Carabiniere di 44 anni, ha ucciso poco dopo le due figlie nate dalla loro unione e diverse ore dopo si è tolto la vita. Secondo le ultime notizie, Antonietta potrebbe essere sottoposta ad un intervento importante alla mascella sinistra, una delle tre zone interessate dagli spari dell’Appuntato. Gli altri proiettili l’hanno raggiunta infatti all’addome e ad una scapola. Questa sera, venerdì 2 marzo 2018, Quarto Grado approfondirà quanto avvenuto nella strage di Cisterna di Latina nella sua nuova puntata, con particolare attenzione sulle denunce che nel tempo Antonietta Gargiulo aveva fatto contro il marito Luigi Capasso.

La donna era stata infatti già aggredita in passato dal Carabiniere ed uno degli episodi ha visto l’intervento dei suoi colleghi di lavoro, che potrebbero averla sottratta ad una sorte peggiore. Intanto emergono altri nuovi particolari sulla personalità del Carabiniere, soprattutto riguardo al fatto che potesse non essere idoneo all’uso dell’arma di ordinanza. Un dettaglio smentito da una visita medica a cui Capasso si era sottoposto tempo prima, subito dopo la separazione da Antonietta. 

LA DINAMICA DEI FATTI E L’ULTIMA AGGRESSIONE

La ricostruzione della strage di Cisterna di Latina è drammatica ed inizia due giorni fa, a mezzanotte. E’ in quest’orario che Luigi Capasso avrebbe lasciato la Caserma presso cui era di stanza con mansioni amministrative. Avrebbe raggiunto poi l’abitazione della moglie Antonietta Gargiulo, attendendo sotto casa di vederla. Poi i tre spari, che lasciano la donna quasi in fin di vita, ed il furto delle chiavi di casa. In quel momento, attorno alle 5 del mattino, le due figlie di 8 e 14 anni si trovavano ancora a letto a dormire. Secondo le prime indiscrezioni sembra che non si siano accorte di nulla, mentre Antonietta, ancora all’esterno, chiedeva aiuto ai vicini di casa. Soprattutto per le figlie, hanno riferito i testimoni a Chi l’ha visto, consapevole di essere già grave. Immediato l’intervento delle autorità e dei soccorsi: Luigi Capasso si è barricato in casa per nove ore, impegnando il Procuratore in una lunga trattativa.

Il suo suicidio è avvenuto infatti solo nel primo pomeriggio, grazie a quella pistola con cui aveva già tolto la vita alle figlie Martina e Alessia. In uno degli esposti contro il marito, Antonietta aveva sottolineato di avere paura di quell’uomo con cui aveva condiviso tanti anni di matrimonio. La loro infatti non era stata una separazione serena, soprattutto per via della forte gelosia di Capasso. Alcuni vicini, sottolinea l’Ansa, riferiscono di frequenti aggressioni da parte del 44enne ai danni della donna. Denunce su denunce che sembrano essere rimaste inascoltate, una minaccia che è stata sottovalutata agli stessi occhi del Ministro Marco Minniti, durante una puntata di L’aria che tira di La7.

La strage si sarebbe potuta evitare? Il legale della donna, Maria Belli, ha sottolineato che in seguito all’ultima aggressione da parte di Capasso, avvenuta lo scorso 7 settembre, il Carabiniere aveva iniziato una vera e propria opera di stalking serrato. Una delle due figlie aveva persino smesso di parlare e non voleva più incontrarlo. 





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