“In amore bisogna sorprendersi sempre” dichiara Raoul Bova nello studio di Verissimo. Se la scorsa settimana, Silvia Toffanin ha ospitato la compagna Rocio Munoz Morales, oggi è il noto attore a sedere di fronte alla conduttrice che esordisce con un regalo per lui: due pigiamoni, uno per lui, l’altro per Rocio. Si scherza e si sorride a Verissimo, quando una battuta “Io a casa monto tutto… letto, mobili” scatena una serie di doppi sensi. Ma se alla compagna Rocio dà fastidio che lui lasci il dentifricio senza tappo dopo averlo usato, cos’è che invece infastidisce lui? “Io il tubetto del dentifricio lo lascio aperto per facilitare il compito a Rocio – scherza l’attore, che aggiunge – Io poi ci tengo ad altre cose, al letto che sia perfetto… ma lei è più ordinata di me, anche se alla fine ci compensiamo perfettamente”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
“IL PER SEMPRE NON È MAI PER SEMPRE”
Momento di grande successo per Roul Bova e per la sua carriera, l’attore è infatti al teatro con lo spettacolo Due in cui recita al fianco di Chiara Francini. Il tema centrale del loro nuovo spettacolo teatrale è il rapporto di coppia durante il giorno che precede il matrimonio dove la parola d’ordine è ‘crisi’. Un tema che ha acceso i riflettori su di un possibile matrimonio tra Raoul Bova e la compagna Rocio Munoz Morales. Ai microfoni di Radio 105, Roul Bova ha avuto modo di spiegare la sua visione dell’amore di coppia e della vita coniugale placando in qualche modo le voci che lo vorrebbero presto sposato con Rocio: “Il per sempre non è mai per sempre, perché la nostra natura non è mai per sempre”. Secondo Roul Bova inoltre la cosa sbagliata maggiormente in amore è avere uno stereotipo di uomo o donna adatto a noi perché farsi un’ideale porta a volere quell’idea di persona piuttosto che la persona stessa: “Bisogna fare autocritica”. Spazio anche per parlare di cosa cambia quando si lavora a teatro piuttosto che a cinema o in televisione: “Ogni sera è come fosse l’ultima sera, quindi hai il dovere di dare il massimo”.
ROUL BOVA: “AL MATRIMONIO SI DOVREBBE GIUNGERE IN ETÀ MATURA”
Roul Bova protagonista insieme a Chiara Francini del nuovo spettacolo teatrale diretto da Luca Miniero, Due. L’attore torna sul palcoscenico teatrale dopo venti anni dedicati al cinema e alla televisione e lo fa in grande stile con uno spettacolo che fa registrare numerosi sold out. Come ha spiegato Luca Maniero si tratta di un affresco dell’universo maschile e femminile in quanto si interroga sul senso profondo delle relazioni alla prova del tempo. Raoul Bova interpreta Marco, mentre Chiara Francini veste i panni di Paola. I due fanno coppia da molti anni e si trovano oggi alla soglia della convivenza. Lui è alle prese con il montaggio di un letto mentre Paola si pone tutta una serie di domande sul loro futuro di coppia, come saranno quindi fra venti anni e se saranno ancora in grado di amarsi. Mentre però Paola è una donna nuova, in qualche modo in bilico tra modernità e tradizione e non ha alcuna paura di farsi anche le domande più scomode con l’obiettivo di realizzarsi nel matrimonio, Marco non riesce in alcun modo a rispondere alle domande della compagna e così insieme iniziano a scandagliare le loro mille paure e lo loro incertezze.
ROUL BOVA, LO SPETTACOLO ‘DUE’ SPECCHIO DELL’UNIVERSO MASCHILE E FEMMINILE
Roul Bova ai microfoni di Tgcom ha spiegato il senso profondo del loro spettacolo: “Questo è uno spettacolo divertente e nello stesso tempo uno specchio dell’universo maschile e femminile. Noi non diamo risposte ai grandi quesiti sull’amore, perché non ci sono risposte. L’unico suggerimento che possiamo dare è cercare di non idealizzare il proprio compagno o compagna, o il proprio rapporto. È più saggio accettare la singolarità della persona che si ama e non l’idea che si ha di lei. Inoltre di fronte alle insistenti voci di un prossimo matrimonio tra l’attore e la sua compagna Rocio Munoz Morales, Roul Bova parlando di questo suo spettacolo ha avuto anche modo di dire la sua opinione circa i matrimoni: “La mia idea, coltivata in questi anni, è che forse al matrimonio si dovrebbe giungere in età matura, quando si ha più consapevolezza di ciò che comporta, quando si è più disposti a fare delle rinunce. Ma soprattutto quando si è più strutturati, cresciuti, per non scaricare sull’altro le proprie inquietudini. In una coppia che funziona bisogna essere uno più uno. Le incertezze bisogna risolverle da soli: perché una coppia sia formata da due persone, queste non possono essere entità incomplete, o la somma, ovvero due, non torna”.