Curiosando nella Rete a caccia di spunti, si finisce quasi sempre col dirigersi verso una destinazione diversa da quella prefissata. Di certo non potreste immaginare dove ci ha portato la nostra peregrinazione inaudita… Niente meno che… in Arabia Saudita!mCome nelle favole, qui vive un principe ereditario, Mohammad bin Salman: non è dato sapere se sia azzurro o meno, ma fa lo stesso. MBS (acronimo confidenziale usato da pochi e fidati amici, per lo più “non” ereditari) avrebbe deciso (e qui usciamo immediatamente da un contesto fiabesco) di investire ben 50 miliardi di dollari nell’industria dell’entertainment. È sfibrato e deluso, il Salman, dall’amara constatazione di come il suo regno dipenda esclusivamente dal petrolio, materia prima che, a ben vedere, con il passare degli anni, diviene sempre meno redditizia.
Padrone assoluto di un territorio pressoché desertico, fatti due conti (si fa in fretta, perché in Arabia esiste una sola operazione matematica, la moltiplicazione: meno e diviso sono banditi, l’addizione è malamente tollerata), è arrivato alla piena convinzione che diversificare su produzione e commercio di datteri non sarebbe stata un’idea così… fruttuosa. Detto fatto, ha pensato bene di puntare forte sul riso. Beninteso, non stiamo parlando del più antico cereale al mondo, ma del suo sinonimo, portatore di allegria, ilarità, gioia, buonumore e – perché no? – benessere economico e non. Benché, al principe, quest’ultimo “non” non interessi affatto (se no, anzi… se non, che principe ereditario sarebbe?).
Una gran bella sfida: trovare dei motivi per sorridere in Arabia Saudita non è facile, per chi principe non è, e tantomeno ereditario. Ma, per fortuna (sua), MBS lo è. E così ha lanciato la sua OPA (Offerta Pubblica di Allegria), che consiste, appunto, nell’investire, petrodollaro dopo petrodollaro, in occasioni di divertimento. Importante sarà la squadra di collaboratori (autori, soprattutto) chiamati a un non facile, e decisamente innovativo, compito. Il primo a proporsi è stato un non ben identificato gruppo di giovani, armati di faccia tosta e facenti parte di una ben nota compagnia di giro denominata ISIS (che diavolo di acronimo sarà? Forse Inventori di Spassosi e Imperdibili Sketch?): “Le nostre battute sono una vera bomba!”. È stato immediatamente rispedito al mittente. E le selezioni continuano, ma non è che si presenti gente a frotte.
Prontamente, abbiamo inviato una mail al nostro esimio, di cui vi forniamo un sunto.
“Immenso principe… (omissis) … nell’attesa che l’eredità arrivi (il suo vecchio, ci permetta, gode di buona salute, ma qualche… “Crepa!” comincia a intravedersi)… perciò… (omissis) … se volesse perdere pochi minuti del suo preziosissimo tempo… (omissis) … potremmo suggerirle qualche idea… (omissis) … il progetto per uno show da prima serata che, nel deserto dell’umorismo arabo, potrebbe avere anche un suo perché. Gliene buttiamo lì qualche frammento in ordine sparso.
– Scritturare dagli Stati Uniti Salman Hayek, la sorella di evidenti origini saudite (si chiama in pratica come lei, esimio principe) della nota attrice messicana: donna davvero dolce, affascinante, potrebbe essere la perfetta padrona di casa di un programma… conturbante (se le sembra troppo osé, può andar bene anche “con turbante”). Il titolo dello show? Ce l’abbiamo già: ‘Zucchero a velo’ (in arabo: Sakar col burqa).
– Realizzare un siparietto di donne e cammelli dal titolo “Colpo gobbo”: successo assicurato. Dalle sue parti tirano di brutto! (le donne, anche qui da noi, creda).
– Spazio anche alla musica locale. Sappiamo di una coppia saudita che ha riscosso un certo successo: un lui e una lei che, sulla scia di Wess-Dori Ghezzi, i Vianella, Mietta-Amedeo Minghi, possano proporre un intermezzo melodico all’interno del programma. Lo conosce, vero, il duo, Mina-Reto?
– Premiare ogni settimana con il “Palmizio d’oro” (non pensi a Cannes e metta in palio un montepremi coi controfiocchi!) il comico che, offrendo un’oasi di spensieratezza, riscuoterà il maggior successo tra il pubblico in studio. Un premio così, le assicuriamo, non è per lei un miraggio!
– Infine, le sigle del programma: per quella iniziale, le suggeriamo il monologo, recitato da Renato Pozzetto ma doppiato in arabo da un attore locale, “Tacchi, dadi e datteri”; mentre la chiusura, sui titoli di coda, spetterà proprio a lei. Dal suo scranno, avrà l’onore di accomiatarsi dai milioni di telespettatori (ne siamo certi!) con un beneaugurante: “Allah prossima puntata!”.
Queste, principissimo, sono solo alcune delle frecce nella nostra fornitissima faretra. Il bonifico da far pervenire all’IBAN che le forniamo a parte (la riservatezza prima di tutto), svelerà il resto.
Cordiali saluti. I ComicAstri”.