Sposato con sua moglie Livia, Firth ha festeggiato, da qualche mese, i 20 anni di matrimonio. La coppia, negli scorsi giorni, si è goduta una serata romantica, impreziosito dalla voce di Annie Lennox. Un evento serale di musica e conversazione, tenutosi al Sadler’s Wells Theatre di Londra, domenica sera. La leggenda del pop ha deciso di donare tutti i proventi alla sua organizzazione benefica The Circle, che sfida le ingiustizie e le disuguaglianze affrontate da donne e ragazze. Colin è attualmente protagonista del film attesissimo The Mercy insieme a Rachel Weisz. La pellicola racconta la storia del tentativo di Donald Crowhurst di completare la gara del Golden Globe del Sunday Times nel 1968, che si traduce in conseguenze disastrose. Il progetto è iniziato le riprese nel 2015 ed è stato finalmente rilasciato nei cinema del Regno Unito il mese scorso. L’attore ha fatto domanda all’ambasciata italiana a Londra per doppia cittadinanza, secondo quanto riferito in reazione alla Gran Bretagna che ha votato per lasciare l’UE (Aggiornamento Sebastiano Cascone)
LA RIVELAZIONE DELL’ATTORE SULLA COMPAGNA
È finito un incubo per l’attore britannico premio Oscar Colin Firth e sua moglie Livia Giuggioli, produttrice e imprenditrice italiana. È stato chiesto infatti il processo, scattato dopo la denuncia dei due, per il giornalista Marco Brancaccia, ex corrispondente Ansa dal Brasile e caro amico di infanzia di Livia Giuggioli. Colin e sua moglie tornano a vivere serenamente, allontanando il terrore di questi mesi. I due, d’altronde, non amano esporre la loro vita privata ai riflettori. Una delle poche dichiarazioni dell’attore su sua moglie risale a qualche anno fa, in un’intervista a Grazia Firth ha dichiarato: «Beh, lei mi ha scelto. Non amo parlare di me, come già le ho detto. Ma non sono la stessa persona dei personaggi che interpreto al cinema. Livia viene da un paese mediterraneo e gli uomini lì sono diversi rispetto agli inglesi. Ammetto che quando sono in Italia, mi sento molto inglese. Ma a lei piaccio così». (Aggiornamento di Anna Montesano)
IL PARADOSSO DE IL DISCORSO DEL RE
La vicenda legata a Colin Firth, vittima insieme alla moglie Livia Giuggioli di stalking, fa riflettere e andando a ripescare la carriera dell’attore sorge anche un punto abbastanza particolare da analizzare. Una coincidenza che ci riporta indietro al 2010 quando per Tom Hooper recitò ne Il Discorso del Re. In quel film Colin Firth interpretava il Principe Albert divenuto poi Re Giorgio VI perseguitato da problemi di balbuzie e in difficoltà per questo nel suo regno. Una curiosità che da questo film che l’ha reso famoso sia poi accaduto nella realtà l’esatto opposto con l’attore vittima della persecuzione da parte di uno stalker. Situazione ancora da chiarire ha riempito le pagine di cronaca di tutto il mondo e sicuramente lascia riflettere su come a volte i vip siano esposti anche a situazioni particolari e difficili da accettare. (agg. di Matteo Fantozzi)
“È ESTRANEO AI FATTI”
Potrebbe essere la trama di un film, uno dei tanti che l’hanno visto protagonista, eppure, la storia che ha coinvolto Colin Firth e sua moglie Livia Giuggioli non è frutto della fantasia di uno sceneggiatore. Sarebbero otto, infatti, i mesi di stalking che i due avrebbero sopportato fra il 2016 e il 2018, ma proprio in occasione della chiusura delle indagini, è arrivata la replica dei legali del presunto colpevole, gli avvocati Rosita Vallone e Andrea Ordine: “È assolutamente estraneo ai fatti che gli vengono contestati tanto da aver già depositato una denuncia a tutela del suo buon nome e della sua onorabilità ciò anche al fine di fornire la sua verità su quanto accaduto”, si legge sulla nota così come riporta Tgcom24, “la ricostruzione della vicenda operata dal quotidiano Repubblica non corrisponde al reale svolgimento dei fatti per come avvenuti. Abbiamo già ricevuto mandato di procedere per la tutela degli interessi e della reputazione del nostro assistito”. I due avvocati aggiungono inoltre che: “Non siamo stati informati del rinvio a giudizio del signor Brancaccia, circostanza che apprendiamo oggi dalla stampa”. (Agg. di Fabiola Iuliano)
IL PRESUNTO STALKER È UN REPORTER ITALIANO
Per l’attore britannico premio Oscar Colin Firth e sua moglie Livia Giuggioli, produttrice e imprenditrice italiana, è la fine di un incubo: dopo le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma, così come rivela Edoardo Izzo per La Stampa, è stato chiesto il processo per Marco Brancaccia, giornalista ed ex corrispondente Ansa dal Brasile e caro amico di infanzia di Livia Giuggioli. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal Pm Vittorio Pilla e avrebbero portato alla luce un’attività di stalking perpetuata dal settembre 2016 a maggio del 2017. L’intento del presunto stalker e amico di Livia Giuggioli sarebbe stato quello di “rovinarle la reputazione e il matrimonio”, così come si legge su Tgcom24, tanto da costringere i coniugi “a cambiare abitudini di vita e vivere nel terrore” a causa delle continue “aggressioni”. (Agg. Fabiola Iuliano)
LA SVOLTA
L’attore Colin Firth e la moglie italiana, la produttrice cinematografica Livia Giuggioli, avrebbero denunciato un giornalista italiano per stalking. Continue le molestie e le minacce nei loro confronti, tanto da portare l’attore alla denuncia. La svolta è però arrivata in un punto particolare di questa vicenda: quando il giornalista ha inviato una mail all’attore di Bridget Jones con una serie di foto senza veli della moglie. Dopo questo gesto shock, Colin e Livia, sposati dal 1997, hanno deciso di presentare la denuncia e soprattutto per preservare la donna. Livia, fondatrice di Eco-Age e grande esperta di moda ecologica, ormai viveva nel terrore di quell’uomo. Questo provvedimento darà un po’ di pace alla coppia? Non ci resta che scoprire quali saranno le conseguenze. (Aggiornamento di Anna Montesano)
“ERAVAMO TERRORIZZATI”
A quanto pare anche per chi ha portato a casa un Oscar come Colin Firth i problemi sono dietro l’angolo. Nonostante la sicurezza e la voglia di privacy, l’attore e la moglie sono finiti sotto la lente di uno stalker che, a quanto pare, non aveva intenzione di uscire dalla vita di Livia Giuggioli. Lei e il marito sono state vittime dello stalker per oltre otto mesi in cui hanno subito molestie e minacce fino a che una goccia ha fatto traboccare un vaso già pieno. Secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica, sembra che lo stalker, un giornalista italiano, abbia passato ogni limite mandando un email proprio a Colin Firth allegando delle foto della Giuggioli nuda. Lo stalking è iniziato a settembre del 2016 ed è andato avanti fino ad un anno fa, alla primavera del 2017, ma solo adesso la Procura di Roma ha chiuso l’indagine a carico del giornalista.
OTTO MESI DI INFERNO PER COLIN FIRTH E LA MOGLIE
Colin Firth e la moglie italiana Livia Giuggioli hanno subito le molestie da parte di un reporter che, a quanto pare, è amico della signora Firth sin dai tempi in cui erano solo dei bambini e che non volesse rinunciare alla loro amicizia, nonostante tutto. Proprio il reporter ha iniziato a tenere sotto scacco la produttrice cinematografica iniziando ad inviare messaggi in cui la minacciava di “rovinarla” minando la sua “reputazione e il suo matrimonio”. Solo quando l’attore premio Oscar ha ricevuto le foto della moglie nuda da parte dello stalker, ha deciso di tagliare il cordone denunciando le molestie e le aggressioni continue che li hanno costretti “a cambiare abitudini di vita e vivere nel terrore”.