Ingresso leggendario per Terence Hill, che approda a Che tempo in sella a una moto. E’ un Don Matteo rock, con berretto e giacca di pelle. Il mio nome è Thomas è un film vecchio stampo. Il titolo è un richiamo a Il mio nome è Nessuno: “Per concepirlo ci ho messo dieci anni”. Risate generali. “E’ un film sulla ricerca di se stessi”. Molto romantico, ma non mancano le padellate: letteralmente. “Moto e padelle”, precisa lui, “ma anche musica”. “La colonna sonora ricorda Lo chiamavano Trinità“. Com’è che si chiamava, il protagonista? Insomma, i titoli dei western sono più o meno tutti uguali. E non solo i titoli, probabilmente. A tal proposito, si parla di Spencer: “Nel film c’è una scena che è un chiaro omaggio”. Fazio ammette di essersi commosso: “Complimenti. E’ un film che vale la pena vedere”. Sugli esordi: “Ho iniziato con Risi e Visconti”. Non proprio dilettanti; seguono highlights. [agg. di Rossella Pastore]
CENNI BIOGRAFICI
Anche se negli ultimi anni è conosciuto a amato per il ruolo di Don Matteo, Terence Hill si prepara a ritornare indietro nel tempo grazie ad un ruolo molteplice nel film Il mio nome è Thomas. L’attore infatti interpreterà il protagonista della nuova pellicola, che si prepara al debutto nelle sale italiane; lo rivedremo sul grande schermo il prossimo 19 aprile. Un’esperienza emozionante che Hill ripercorre a distanza di nove anni dalla sua ultima interpretazione come regista e attore, dovuta al film Doc West del 2009. Questa sera, domenica 15 aprile 2018, vedremo invece Terence Hill fra gli ospiti di Che tempo che fa su Rai 1. Amato dal pubblico di tante generazioni, Mario Girotti ha saputo fare del suo Terence Hill una vera e propria icona dello spettacolo. Per tanti anni al fianco di Bud Spencer, il regista e attore ha deciso di omaggiare l’amico proprio grazie a questo suo ritorno alla cinepresa ed a quello spaghetti Western che li ha resi celebri come coppia. Ci saranno tuttavia alcune differenze rispetto al passato. Terence Hill ha cambiato ancora una volta mezzo di trasporto e dopo aver imbracciato la bicicletta in Don Matteo, ha scelto di mettere da parte persino il cavallo e puntare tutto sulla motocicletta. Una scelta che non stupisce, dato che Hill aveva avanzato questo tipo di proposta anche in occasione del suo ruolo nella fiction Un passo dal cielo, dove tuttavia è dovuto rimontare di nuovo a cavallo.
LA RIVOLUZIONE DEL CINEMA CON L’AMICO BUD SPENCER
Terence Hill e Bud Spencer, due nomi che per tanti anni hanno rivoluzionato il genere western ed hanno contribuito a dare un’impronta chiara alla cinematografia italiana. Ed anche se tempo fa è scomparso Carlo Pedersoli, conosciuto nei suoi film per la grande passione per fagoli e scazzottate, l’amico Terence lo ricorderà appieno nel nuovo film Il mio nome è Thomas, in cui lo vedremo nel ruolo di regista e attore. Sono tanti i richiami alle pellicole girate con l’amico e partner professionale, a partire dall’Almeria scelta come location fino al vecchio saloon di Dio perdona… io no!, ricostruito dallo scenografo. Senza dimenticare le padellate che vedranno impegnato Terence in una rivoluzionaria quanto immancabile scazzottata. Anche in questo caso l’omaggio è tutto per Bud Spencer, di cui ha sempre apprezzato lo spirito protettivo che aveva nei suoi confronti. In un’intervista a Tv, Sorrisi e Canzoni, Terence Hill ha rivelato infatti di aver potuto sempre contare sull’amico, anche in situazioni di difficoltà come parlare in pubblico e imprevisti dovuti a ritardi agli eventi pubblici. In particolare ha ricordato un episodio in cui Spencer lo ha accompagnato in aereo alla Mostra del Cinema di Venezia, solo per evitare che tardasse. Nel suo intervento stampa, l’attore e regista ha inoltre rivelato alcuni rimpianti della sua vita. Come per esempio quello di non aver avuto una figlia femmina con cui parlare delle profondità della vita, magari guardando le stelle. Al settimanale Oggi ha infatti confidato di non aver avuto questo desiderio se non in tarda età e di aver realizzato questo suo sogno proprio grazie al suo nuovo lavoro cinematografico, dove grazie al personaggio della solitaria Veronica Bitto riuscirà ad intrecciare un legame simile a quello che esiste fra padre e figlia.