Rita Pavone intervistata da Paolo Giordano per Il Giornale, ha confidato cosa farà durante il serale di Amici 2018 in onda oggi, con la sua seconda puntata. “Canterò qualcosa del mio repertorio con i ragazzi e poi interpreterò un brano di Masters, quella Se potessi amarti ancora firmata da Burt Bacharach con il testo in italiano di Enrico Ruggeri. Mi piace Maria De Filippi, ha saputo inventarsi un modo di fare tv molto personale ed è molto popolare tra i giovani. Tra l’altro sono stata ospite tanti anni fa a C’è posta per te, quando ancora non c’era l’abitudine di invitare personaggi famosi. Io ero lì perché un signore aveva espresso nel testamento la volontà di farsi seppellire con tutti i miei dischi nella bara e la moglie non era d’accordo… Più passa il tempo e più mi accorgo di piacere anche a un pubblico di giovani che mi ama. Buon segno: vuol dire che ho ancora un futuro”. Ed infatti Rita Pavone ha debuttato nel lontano 1962 anche se sembra ieri. “Le persone non si giudicano dall’età” esordisce, ed ha proprio ragione da vendere.
Rita Pavone al serale di Amici 2018
Dopo il serale di Amici si parte in direzione Brasile: “dal 10 al 21 maggio sarò in tour con la mia band tra San Paolo e Rio de Janeiro, mi cercano anche trasmissioni tv importanti. Poi forse torno a esibirmi in Argentina”, racconta Rita Pavone. Nel suo prossimo futuro poi, tra gli impegni discografici anche la volontà di incidere un disco di classici italiani, da Mina a Vasco a Battiato. “Cinquantasei anni dopo il debutto non ho ancora smesso di avere progetti”, confida. Questa sera avrà il piacere di far parte di un talent show, proprio lei che ha debuttato in qualcosa di simile quando era ancora molto giovane: “Ho iniziato a cantare a nove anni ma se non fossi passata ad Ariccia a quell’iniziativa di Teddy Reno, forse avrei smesso”. Proprio al Festival che le ha regalato la popolarità, ha avuto modo di trovare anche l’amore della sua vita: “Teddy ed io abbiamo festeggiato pochi giorni fa cinquant’anni di matrimonio. Per questo amore avevo tutti contro perché io ero giovanissima e lui aveva vent’anni più di me, ma credevo in quel che facevo”.
L’incontro con Elvis
Nel 1965 poi, anche l’Ed Sullivan Show sulla Cbs per ben cinque volte. “Ed Sullivan veniva spesso in Italia, per questo invitò spesso Topo Gigio nel suo talk show (sorride – ndr). Da lui incontrai personaggi fantastici come Duke Ellington o Ella Fitzgerald, che mi chiese persino una foto per suo figlio Philip”, racconta Rita Pavone. Ed infatti proprio lui ha lanciato nomi come Elvis e i Beatles negli Stati Uniti. “Registrai il mio terzo disco a Nashville con Chet Atkins e lì incontrai Elvis. Aveva i Ray-ban gialli, che da noi non c’erano ancora, era bellissimo. Arrivò a mezzanotte meno un quarto per registrare un brano insieme con il suo staff. Mi avevano detto che il colonnello Parker, il suo temutissimo manager, non voleva che nessuno lo disturbasse. In realtà, fu Elvis a riconoscermi e a dire: Ma io ti conosco, sei la ragazza italiana! Io mi girai per chiedere a mia mamma se non stessi sognando…”. Poi confida di non avere mai perso la voglia di sognare: “Ho sempre creduto di vivere una favola, perciò non ho mai perso la testa”.