“Accendo la tv e vedo una squallida figurante vestita da suora, che pare sia davvero una suora e si agita pateticamente” scrive Maurizio Gasparri su twitter con un post che fa riferimento all’esibizione di Suor Cristina al programma televisivo Ballando con le stelle. Certamente il politico di centrodestra non si è mai distinto per educazione, gentilezza, pacatezza, anzi. Poi aggiunge: “Si chiama Suor Cristina? Davvero squallida. Una vergogna”. Definire la suorina già vincitrice di The Voice “squallida figurante” è davvero insultante, poteva risparmiarselo, sembrano quei giudizi sparati al bar da avventori mezzi ubriachi. Sta di fatto che Suor Cristina ha purtroppo ancora una volta mostrato qualcosa di peggio della sua pochezza come cantante, che era già nota (vinse The Voice non per qualità vocali, che ne ha poche, ma perché faceva scalpore avere una suora a un talent show televisivo), ma anche come ballerina. E’ la sua concezione di “amore cristiano”: dai tempi di The Voice ha sempre sostenuto apertamente che quello che fa è per portare Gesù e la gioia cristiana al grande pubblico. A parte che di riscontri commerciali ne ha avuti pochissimi (i suoi dischi non hanno venduto quasi niente) guardandola esibirsi uno si domanda dove sia la gioia cristiana in quello che fa. “Anche questo è evangelizzare, portare la gioia del Vangelo dove Gesù non è ancora arrivato“, ha detto mentre Milly Carlucci le faceva qualche domanda. “Sono contenta che questi messaggi passino in prima serata, non è male. Il bello ogni tanto deve uscire”.
MA COSA SIGNIFICA “EVANGELIZZARE”?
Evangelizzare cosa? Il giudice Fabio Canino intervenendo sottolinea questo nulla: “Io non so se Dio è Dio, ma ha creato una situazione che…”. Cioè? Milly Carlucci insiste con il concetto di evangelizzazione televisiva: “Quello che fa lei è gioioso”. Dunque le suore sono sempre quelle figure tristi, cattive, brutte e rabbiose della tradizione, Suor Cristina invece è la suora 2.0 che cambia tutto. “E’ quello che porto nel cuore per cui lo devo manifestare” risponde la suorina. “Nulla potrà spegnere questo fuoco”. Il problema, qualcuno glielo faccia notare, che vedendola esibirsi non si vede alcun fuoco, ma un grande imbarazzo. Ammiriamo Suor Cristina in altri aspetti della sua vita: i suo impegno come educatrice nelle scuole delle suore orsoline, il suo recente viaggio nel devastato Mynamar. Siamo come sempre a due opposti tipici della cultura (bassa) italiana. Da una parte un politico che farebbe meglio a occuparsi di politica invece di insultare rabbiosamente senza essere in grado di spiegare i motivi della sua ostilità, dall’altra una esaltazione dell’apparenza che fa di tutto, anche di una suora, un fenomeno da baraccone senza essere in grado di spiegare quale è la testimonianza di fede.