STEFANO PANTANO/ Lo schermidore rivela: “Se mio figlio seguisse le mie orme sarei l’uomo più felice del mondo”

- Fabiola Iuliano

Stefano Pantano, tre volte campione del mondo a squadre di scherma, si racconta e, fra una lezione e l'altra, spera che suo figlio Emanuele possa raccogliere la sua eredità.

stefano_pantano_screenshot_radiosei_2018 Stefano Pantano (Radiosei)

Tre volte campione del mondo a squadre di scherma, nonché concorrente della sesta edizione di Ballando con le Stelle, Stefano Pantano oggi è direttore tecnico delle Fiamme Oro, gruppo sportivo della Polizia di Stato, nella sezione di scherma. Da qualche anno, inoltre, si dedica a dare lezioni a suo figlio Emanuele, che fra stoccate e affondi, nonostante la giovane età, ha già dato prova di avere un futuro nel mondo dello sport: “Se mio figlio Emanuele seguisse le mie orme e diventasse uno schermidore sarei l’uomo più felice del mondo – ha rivelato Pantano raggiunto da Francesca De Pasquale a Dipiù tv, “lui ha cinque anni, è ancora troppo piccolo per cominciare a praticare questo sport”. Uno sport, continua lo schermidore, “che consiglierei a tutti, perché non allena solo il corpo ma anche la mente”. Per quanto riguarda invece suo figlio, bisognerà attendere ancora un po’: “potrà iniziare a praticare la scherma in una palestra e a gareggiare” solo quando avrà compiuto sette anni.

LA SCHERMA? UNO SPORT ADATTO A TUTTI

Ha portato al successo Aldo Montano, ma anche Elisa Di Francisca e Valentina Vezzali. Ma cosa rende la scherma uno degli sport più amati e richiesti dai più giovani? A rispondere a questa domanda è stato Stefano Pantano, che in un’intervista a Dipiù tv ha rivelato i punti cardine che rendono la scherma una disciplina adatta davvero a tutti: “Alcuni pensano che la scherma possa istigare alla violenza. È il contrario. La scherma insegna ad avere disciplina, a dominare le proprie emozioni e ad avere rispetto per gli altri: basti pensare che la prima cosa che ti insegnano è il saluto che devi fare al tuo avversario all’inizio e alla fine di ogni incontro”. Di conseguenza, secondo il noto schermidore, questa disciplina può aiutare alcuni ragazzi a incanalare le energie in maniera corretta, dal momento che “può insegnare a un bambino troppo esuberante o indisciplinato a controllarsi” e, allo stesso tempo, “può servire a un bambino particolarmente timido o introverso a tirare fuori il carattere, a imporsi”.

L’ATTIVITÀ DI UNO SCHERMIDORE

Dopo aver analizzato le principali caratteristiche della scherma e i motivi per i quali un ragazzo dovrebbe cominciare a praticare questo genere di sport, Stefano Pantano ha parlato di costi, rivelando che per un’attrezzatura completa, composta da divisa, maschera, arma e accessori, si può spendere fino a seicento euro. Tuttavia, oggi è possibile reperire attrezzature di seconda mano ancora adatte all’utilizzo, che consentono un notevole risparmio a chi volesse provare a iscriversi a un circolo: “Per iniziare a prendere lezioni di scherma – ha confermato il noto schermidore raggiunto da Francesca De Pasquale – è necessario iscriversi a uno di questi circoli”, dove per una spesa annuale di circa mille euro è possibile prendere parte a un numero illimitato di lezioni, che variano in base all’età e all’esperienza dell’allievo. Inoltre, conferma Pantano, “tutti gli atleti più importanti fanno parte di un gruppo sportivo di tipo militare: ci si entra tramite un concorso, solitamente dopo il diploma, e da quel momento si percepisce uno stipendio. Finché continua l’attività agonistica, un atleta fa solo quello. Poi, quando smette, gli vengono affidate altre mansioni”





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