“Prima che la notte” e` il film tv diretto da Daniele Vicari, in onda su Rai 1 nella Giornata della legalità, e tratto dall’omonimo libro scritto dal figlio Claudio Fava con Michele Gambino. Il protagonista e` il giornalista Giuseppe Fava, ucciso da Cosa Nostra a Catania il 5 gennaio del 1984. Meno di un mese prima dell’agguato mortale, Pippo Fava era stato intervistato su Rai 1 da Enzo Biagi: “C’è un’enorme confusione sul problema della mafia. I mafiosi stanno in Parlamento, a volte sono ministri e banchieri. I mafiosi sono quelli che in questo momento sono ai vertici della nazione. Non si può definire mafioso il piccolo delinquente che ti impone la taglia sulla tua piccola attività commerciale, questa è roba da piccola criminalità. Il fenomeno della mafia è molto più tragico e importante…”. Fabrizio Gifuni, che interpreta il giornalista, ha detto a Radio Corriere Tv: “Era un grande giornalista d’inchiesta senza retorica, ma allo stesso tempo aveva un’incredibile capacità d’invenzione della realtà che rendeva poetica e teatrale, a volte epica e suggestiva, la sua narrazione”. Il film tv “Prima che la notte”, clicca qui per vedere il backstage, andrà in onda su Rai 1 a partire delle 21.25 ma sarà possibile vederlo anche sintonizzando i propri dispositivi mobile a Rai Play, cliccando qui.
LA PRESIDENTE DELLA RAI: “OPERA STRAORDINARIA”
Su Rai 1, in occasione della Giornata della legalità, va in onda “Prima che la notte”, il film di Daniele Vicari dedicato al giornalista Pippo Fava, interpretato da Fabrizio Gifuni. La Presidente della Rai Monica Maggioni ha descritto la pellicola, durante la presentazione alla stampa, come un’opera straordinaria e imperdibile. Queste le sue parole: “Fava era il simbolo dell’impegno etico del giornalista e la sua figura è al centro di questo film che con il linguaggio del cinema riesce a raccontare una storia, che è anche tragica, ma che a me alla fine ha lasciato un sorriso per la sua capacità di spezzare la retorica”. Ricordiamo che la Giornata della legalità è stata istituita in concomitanza con l’anniversario della Strage di Capaci in cui tra gli altri morì il giudice Giovanni Falcone. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Daniele Vicari: “io che gli attori avevamo bisogno di grande libertà”
Stasera andrà in onda la fiction TV dal titolo “Prima che la notte”, Daniele Vicari, intervistato da radiopopolare.it, ha parlato anche dell’attore Fabrizio Gifuni che interpreta il ruolo di Pippo Fava. L’uomo si è avvicinato moltissimo ai toni personali dello scrittore e giornalista, pur mantenendo qualcosa di estremamente attuale. Al progetto ha collaborato anche il figlio Claudio Fava, era presente sul set durante le riprese? Il regista a tal proposito racconta: “La questione di Claudio è molto delicata, perché Claudio è il figlio di una persona che è stata uccisa e cose come queste non passano. Questi dolori non passano. Lui ha fatto uno sforzo enorme a scrivere il libro e poi a scrivere la sceneggiatura del film. […] Nel film abbiamo cercato di valorizzare tutti gli aspetti e quando abbiamo finito di scrivere la sceneggiatura io ho sentito che sia Claudio che Michele avevano un po’ esaurito tutta la loro carica emotiva e tutta la loro energia. Non nascondo che sia io che gli attori avevamo bisogno anche di grande libertà, per cui né Claudio né Michele sono stati coinvolti nella realizzazione del film. Immagino Dario Aita, che interpreta appunto Claudio, recitare sul set con lo stesso Claudio che lo osserva… è una cosa difficilissima”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
Le parole di Don Ciotti
“La mafia è cambiata”, queste sono le parole di Don Ciotti presente in conferenza stampa durante la presentazione di Prima che la notte, il film tv in onda oggi, 23 maggio, nel prime time di Rai1 per raccontare una storia di mafia ma senza mafiosi. Pippo Fava è il protagonista del film e le sue lotte fanno da sfondo ad una storia struggente che lo stesso Don Ciotti trova straordinaria proprio come il personaggio che l’ha ispirata: “Le mafie hanno cambiato i profili organizzativi e hanno più vocazione imprenditoriale. La legalità non deve essere un idolo. Viene trattata come bandiera anche da chi la calpesta, non può diventare un idolo. Rischia di essere confinata in un linguaggio educativo, deve diventare una parola di vita“. Queste sono le parole che Don Ciotti ha usato per spiegare il film e promuoverlo sia per la sua lotta alla mafia in ricordo della legalità a cui è dedicata la giornata di oggi. Prima che la notte ripercorre la storia del giornalista fondatore della rivista I Siciliani, ucciso nel 1984, il 5 gennaio, dalla mafia. Ecco le parole di Fabrizio Gifuni nel video che potete vedere cliccando qui. (Hedda Hopper)
Anni prima di ottenere la verità
Questa sera, mercoledì 23 maggio, su Rai 1 in occasione della Giornata della Legalità va in onda onda a partire dalle ore 21.25 il film tv “Prima che la notte”. Il film racconta la storia del giornalista Pippo Fava ucciso dalla mafia il 5 gennaio 1984 ed è tratto dall’omonima opera letteraria di Claudio Fava (figlio di Pippo) e Michele Gambino (uno dei “carusi” con cui Fava fondò I Siciliani). Il regista è Daniele Vicari, noto per il film “Diaz”, ha così ricordato il giornalista: “Pippo Fava era un uomo libero, un artista, un autore di teatro, oltre che un giornalista. Il suo giornalismo era atipico, spregiudicato, ma etico. Fava era convinto che un giornalismo fatto di verità potesse cambiare il mondo. Per questo cercarono di mascherare la sua morte con banali storie di corna… Ci vollero anni per accertare che era stato ucciso dalla mafia”, si legge su Rolling Stones. Il giornalista siciliano è interpretato da Fabrizio Gifuni e al suo fianco troviamo Dario Aita e Lorenza Indovina, rispettivamente nei panni del figlio Claudio e della moglie Lina. Il film “Prima che la notte” è frutto di una coproduzione Rai Fiction – IIF ed è prodotto da Fulvio e Paola Lucisano.
Prima che la notte, la trama del film tv
Dopo aver conseguito importanti successi nel cinema, in tv, alla radio e in teatro, nel 1980 Pippo Fava decide di tornare a Catania. Gli viene offerta la direzione di un quotidiano nella sua città, che anni prima aveva lasciato per trasferirsi a Roma. Fava dà vita a redazione di giovani studenti universitari, mentre per le strade di Catania scoppia una vera e propria guerra di Mafia. Fava e i suoi “carusi” iniziano a raccontare quel sistema, a nominare gli innominabili, a ricostruire i fatti. Il primo nome che stampano in prima pagina è quello di Nitto Santapaola, un uomo molto rispettato a Catania, un capo mafia a Palermo. Le indagini proseguono, finché gli editori si presentano in redazione nel cuore della notte ordinando di fermare le macchine. Fava viene licenziato, i suoi ragazzi occupano la redazione ma le loro proteste non servono molto. Ma Fava non si arrende e con i suoi carusi fonda il mensile “I Siciliani”. Sulla copertina del primo numero appaiono quattro uomini in gessato grigio che brindano soddisfatti: sono i Cavalieri del lavoro di Catania. Nel lungo articolo si parla di tutto: le scorrerie, le protezioni politiche, le relazioni pericolose, le torbide amicizie col mafioso Santapaola. La prima edizione viene esaurita in due ore e le successive quattro ristampe, che esauriscono in fretta. Il giornale cresce di mese in mese, segnando inesorabilmente il destino di Pippo Fava: il 5 gennaio 1984 viene ucciso con cinque colpi alla nuca.