San Geremia, santo del giorno
Il 7 giugno la chiesa cattolica celebra San Geremia, ricordato assieme ad altri martiri: il diacono Valabonso, Vistremondo, il sacerdote Pietro, Abenzio e Sabiniano. Le notizie su Geremia sono davvero pochissime e l’unica cosa assolutamente certa è la data della sua morte, avvenuta il 7 giugno dell’851. Tra i suddetti martiri Geremia era il più anziano: visse gli anni della sua vita nel segno dell’amore per Dio ponendosi al servizio del popolo e dei suoi bisogni. A un certo punto della sua esistenza, Geremia si trasferì con la moglie Elisabetta, fervente cristiana, e la sorella di lei Colomba, presso la vicina Tabanos, nel cuore della Sierra de Córdoba. Qui fondarono il cosiddetto doppio monastero, che comprendeva dunque sia una sezione maschile che una femminile. Ma nella regione spagnola di Cordova, in quei tempi, i cristiani non erano ben visti e in molti casi erano terribilmente contrastati: questa terra era infatti implacabilmente dominata dai musulmani dell’omayyade Abd al-Rahman II e del suo erede Mohamed I. Si pensi che tra l’824 e l’864, decine e decine furono i martiri cristiani mozárabi che vivevano in un ambiente completamente islamizzato in qualità di dhimmi, cioè cittadini non musulmani che comunque sopravvivevano in un territorio dove vigeva la legge islamica.
Il martirio di San Geremia
Geremia, assieme ad Abenzio, Pietro, Valabonso, Sabiniano e Vistremondo, decise di recarsi dal giudice per condannare fermamente la feroce uccisione di Sancio ed Isacco, chiedendone dunque giustizia. Le loro giuste recriminazioni furono però scambiate per inaccettabili insulti al profeta Maometto e al libro del Corano: queste accuse portarono i sei futuri martiri incontro ad una triste e lenta morte per lapidazione. Non contenti, i musulmani lasciarono al pubblico ludibrio della gente i poveri corpi dei martiri sfigurati dalle pietre, per poi essere arsi nelle fiamme. Pare che Geremia subì persino più sofferenze, viste le vessazioni e la flagellazione che l’uomo subì prima di spirare. Le ceneri dei martiri furono infine sparse nel grande fiume Guadalquivir, che ancora oggi attraversa in parte la città.
Il 7 giugno sono anche festeggiati l’abate cistercense San Roberto di Newminster, la carmelitana scalza Beata Anna di San Bartolomeo, la Beata Maria Teresa de Soubiran La Louvière, il vescovo e martire Sant’ Andronico di Perm, il vescovo d’Asti Beato Landolfo da Vareglate, il vescovo Sant’ Antonio Maria Gianelli ed il re dei Vendi San Godescalco.