Il Generale russo Michail Illarionovic Kutuzov avrà un ruolo cruciale nella lotto contro i francesi di Napoleone, riuscendo a distinguersi in numerosi conflitti che hanno coinvolto la Russia, la Polonia e i Turchi. Dopo essere stato governatore di Pietroburgo, riuscirà a promuovere la pace con la Turchia in previsione dello scontro cruciale contro i francesi, che nel frattempo si sono già organizzati grazie al tempismo di Napoleone, che attorno al 1805 verrà avvisato della volontà dello Zar Alessandro di inasprire i rapporti fra le due Nazioni. In particolare si ricorda Kutuzov come capo dell’esercito russo durante l’aspra battaglia di Borodino del settembre del 1812, quando i soldati di Alessandro riusciranno a sconfiggere Napoleone ed i suoi uomini, obbligandoli alla ritirata verso la Beresina. In quell’epoca di forti conflitti, il merito del Generale Kutuzov sarà ideare un inganno per assicurarsi la vittoria contro i francesi. Lo Zar sa bene infatti che Napoleone è corso ai ripari, avvisato dell’imminente scoppio della guerra, e che ha raccolto diverse migliaia di soldati pronti a distruggere l’armata russa. Inferiore a numero, l’esercito di Alessandro può quindi contare solo sull’astuzia e sull’abilità del suo Generale. Con alle spalle una perdita consistente di uomini, la battaglia di Borodino farà capire a Kutuzov l’impossibilità di continuare a resistere, pena la distruzione dell’intero esercito. Decide così di ordinare una ritirata strategica, con l’obbiettivo di proteggere Mosca senza che Napoleone si accorgesse del suo inganno. I soldati francesi attenderanno ore prima di varcare le mura cittadine, non sapendo che in realtà il nemico non è fuggito. Gli uomini di Kutuzov inizieranno infatti ad appiccare diversi incendi, circondando i francesi e costringendoli alla ritirata.
LE DIVERSE PERSONALITÀ DI NAPOLEONE E KUTUZOV
Così come nella realtà storica, Guerra e Pace metterà in luce le diverse personalità di Napoleone e del Generale russo Michail Michail Illarionovic Kutuzov. Lev Tolstoj descrive nel suo romanzo un eroe al servizio di Alessandro dall’animo umano e del tutto in contrasto con la superbia di Napoleone, assetato di potere e deciso di mettere in ginocchio chiunque non riconosca la supremazia della sua Francia. I caratteri così diversi dei due condottieri vengono sottolineati soprattutto nell’arco narrativo che tratta le ultime battute della campagna di Russia voluta da Napoleone, il cui errore fatale sarà decidere di marciare su Mosca ed occuparla per diverse settimane, scegliendo al tempo stesso di lasciare in vita l’esercito russo. Ed è in questo punto preciso che Kutuzov dimostra di essere patriota ed attento ai suoi uomini. Deciderà di non sacrificarli, non seguendo l’esempio di Napoleone che perderà diversi uomini prima di raggiungere Mosca, ma andrà contro i suoi stessi soldati per creare una trappola contro la Grande Armata ed il suo condottiero francese. Dal punto di vista storico non è chiaro quanti incendi farà innescare Kutuzov e quanti invece saranno il risultato di una tragica fatalità. Per Tolstoj invece la spiegazione sarà più semplice: lasciata in mano al nemico, la città di Mosca composta prevalentemente da case di legno, prenderà fuoco a causa dell’incuria dei soldati francesi, che attiveranno gli incendi per via delle loro pipe e dei fuochi accesi per riscaldarsi.