Bellissima e carismatica, Cate Blanchett è considerata ad oggi una delle poche dive del mondo moderno. Global Ambassador per Giorgio Armani Beauty, l’abbiamo visto solcare il red carpet della recente Mostra del Cinema di Venezia ed alla guida della giuria della rassegna. È evidente di certo un forte cambiamento nel suo stare al centro dei riflettori, una maturità ed una consapevolezza che la rende ancora più affascinante rispetto ad un tempo. “Sono cambiate le qualità interiori che rendono, ai miei occhi, una persona attraente”, dice a Vanity Fair parlando del suo concetto attuale di bellezza. Un uomo per poterla attrarre oggi deve possedere assolutamente tre qualità: pazienza, resistenza e ascolto. Idee chiare visibili anche nella posizione presa in merito alla polemica sulla presenza di Netflix a Venezia. Il colosso dello streaming ancora una volta è stato preso di mira dai puristi del cinema, per via della rivoluzione più o meno silenziosa che sta apportando alla fruizione di contenuti. “Serve ad aprire un nuovo pubblico e a generare nuove forme di consumo del cinema“, dice senza esitare pensando che ad oggi sia necessario apportare un cambiamento di un mondo in continua evoluzione, che ora come ora “si stava avvitando su se stesso“. Nessun annullamento della presenza nelle sale cinematografiche inoltre, vistro che streaming e proiezione su grande schermo possono procedere a braccetto verso un’unica direzione. “Le cose diventano irrilevanti solo quando… diventano irrilevanti“, sentenzia.
Nel nuovo film di Eli Roth
Il mistero della casa del tempo è il film di Eli Roth che avrà il merito di riportare in Italia Cate Blanchett. L’attrice di origine australiana ha già attirato gli occhi della stampa internazionale grazie alla Mostra del Cinema di Venezia ed ora si prepara a replicare con un’incursione nella Capitale. “Ci siamo divertiti parecchio“, commenta parlando a lungo con Vanity Fair di come sia nata questa collaborazione cinematografica. Tutto merito della Amblin, la casa di produzione che in passato ha vissuto dei periodi d’oro grazie alle produzioni mirate a giovani e giovanissimi. ET, il celebre film colosso di Steven Spielberg ne è un esempio. Si è voluti però tornare al tema horror che ha permesso all’azienda di immettere sul mercato un altro titolo storico, legato al mondo dell’horror come Poltergeist di Tobe Hooper. Da qui la scelta di chiamare Roth, “un maestro dell’horror, un genere che anch’io amo moltissimo“, confessa al settimanale l’attrice. “Non stupisce che si sia dato all’horror“, ironizza poi parlando delle origini del regista, figlio di uno psicoanalista della scuola di Sigmund Freud.
Il successo dell’attrice
Classe 1969, Cate Blanchett è ancora sulla cresta dell’onda nel mondo della cinematografia internazionale. Lo dimostrano i numerosi riconoscimenti ricevuti nel corso della sua brillante carriera, come i tre Golden Globe e ben due premi Oscar. Impossibile non considerarla come una delle icone del grande schermo di oggi, in grado di farsi notare fin dalla fine degli anni Novanta, quando Shekhar Kapur la recluta per il suo film Elizabeth e che le regala una nomination agli Oscar ed il suo primo Golden Globe per la sezione Migliore Attrice Drammatica. Con centinaia di film all’attivo, alcuni destinati al piccolo schermo come le serie tv Rake e Polizia squadra soccorso, la vedremo il prossimo anno nella pellicola Mowgli diretta da Andy Serkis. Negli anni ha maturato senza dubbio una sua forte consapevolezza su che cosa voglia dire essere creativi e perché l’essere umano abbia bisogno di valorizzare questo aspetto. “Siamo istintivamente curiosi“, afferma a Vanity Fair mettendo l’accento sulle domande che fin da piccoli siamo soliti fare. “Sappiamo che per esserlo bisogna correre rischi“, aggiunge parlando della differenza fra il mondo adulto e quello dei bambini. Spesso la creatività si perde nel corso della crescita ed è il pericolo a determinarne la fuga. “La bellezza non è solo nelle parole o nei dipinti“, continua, “ci può essere grande bellezza anche nei numeri“. Bisogna però accettare fallimenti ed errori, ostacoli e cadute, prima di poter giungere ad una grande rivelazione o scoperta di qualsiasi tipo.