C’è Grillo, Rai 2 / Quando il leader M5S graffiava i salotti buoni con la sua comicità “illuminata”
C’è Grillo su Rai 2: quando il leader M5S “illuminava” il pubblico con le sue scoperte e irritava i salotti buoni per un linguaggio fuori dagli schemi.

Beppe Grillo si divertiva come un matto sul palco. Ne aveva per tutti, non risparmiava nessuno, nemmeno chi decideva di invitarlo come ospite. E’ successo all’Ariston per il Festival di Sanremo, quando il comico genovese attaccava il Festival della canzone con il suo tipico linguaggio eccessivo: “Sanremo non esiste. Non ha nemmeno l’uscita autostradale. E’ tutto finto, di cartone, vi fanno vedere dal mare Sanremo ma in realtà non c’è nulla dietro”. Musica, politica, scoperte e aneddoti. “C’è Grillo” ha voluto attraversare tutta la carriera di Beppe Grillo, tra alti e bassi, sorprese, ritorni e polemiche. Ma la trasmissione ideata da Freccero ha anche puntato i riflettori sul rapporto instaurato con Pippo Baudo fin dagli inizi: “Per me è stato un padrino – diceva Beppe Grillo – Quando ho capito che rideva alle mie battute mi sono reso conto che c’era qualcosa di sbagliato. Feci un provino con lui, ma non c’erano nemmeno le telecamere”. Nelle 3 ore di trasmissione tantissime citazioni ai suoi spettacoli, con tanto di filmati storici e video meno noti.
C’è Grillo, il complesso dell’elefante e la ricetta per rimanere giovani
Ripercorrere la carriera di Beppe Grillo è stato uno spasso. 10-15 anni fa il comico era veramente al massimo artisticamente parlando. Graffiante e irriverente, non piaceva a tutti, eppure riusciva a parlare alla pancia delle persone. “Perchè è un po’ come il complesso dell’Elefante. Ti dicono di non pensare all’elefante, poi te lo ripetono una seconda volta ed una terza. Alla fine ti ripetono ancora di non pesare all’elefante e tu cosa fai? Pensi all’elefante!”. C’è Grillo ha riavvolto il nastro agli anni duemila per pescare gli sketch più divertenti. In uno di questi ha spiegato la sua “ricetta segreta” per vivere a lungo: “L’unico modo per fermare il tempo è fare l’amore e fare dei bambini. Ve lo dice uno che ne ha sei. Prendi un bambino lo metti in camera coi giochi in ordine, esci trenta secondi e torni che è un disastro. Poi il bambino diventa grande, trova una femminuccia e fa l’amore anche lui. Questo è l’unico modo per fermare il tempo signori!”.
Beppe Grillo, quel rapporto complicato con la televisione
Beppe Grillo comico prima di diventare politico era sempre lo stesso. Contro tutto e tutti, curioso, indomabile e artisticamente sorprendente. Dopo essere stato cacciato dalla Rai diceva di non sentire la mancanza della televisione. E forse non aveva tutti i torti: “Non posso tornare assolutamente in televisione. Che cosa è la televisione? E’ un posto dove devi spiegare cose complesse in 30 secondi. In 30 secondi puoi solo guardare la telecamera e insultarli. Gli altri 15 secondi li usano per gli sponsor. Ma come si fa? E dove potrei andare? A Saranno Famosi dal marito di Costanzo? O a Porta a Porta da quell’organismo geneticamente modificato. Perchè diciamocelo…Bruno Vespa non è un uomo”. Linguaggio esplosivo quello di Grillo, formalmente sempre fuori dalla righe, ma non per questo privo di contenuti. Le uscite di Beppe non si potevano considerare sgradevoli o volgari, al massimo non condivisibili. Ciò non gli ha impedito di accumulare la credibilità che lo ha spinto ad aprire poi il blog beppegrillo.it
C’è Grillo, le denunce di Beppe Grillo
Beppe Grillo è sempre stato molto diretto nell’esternare i suoi dubbi. Come quando in uno spettacolo diceva: “Le onde elettromagnetiche qualcosa fanno forse. Non si sa cosa ma qualcosa fanno. Prima ci mettono le cose in casa e poi ci dicono che sono cancerogene. Bisogna controllarle prima queste cose!”. I dubbi, le perplessità e la rabbia che si scagliano anche contro il mondo del pallone: “Ci fanno pagare le partite per vederle in televisione. Anche questo calcio è diventato uno schifo vero. Non è possibile!”. Poi le stoccate e le prese di posizione sugli inceneritori: “Quando parlo di queste cose penso di essere in un reparto di psichiatria. Chissà, magari finiremo per mettere l’immondizia dentro la Lanterna”. Poi le risate, tante, le improvvisazioni teatrali col suo marchio di fabbrica. C’è Grillo ci ha riportato indietro nel tempo. Quando Beppe Grillo era veramente graffiante e in grado di ruggire. Chissà se riuscirà a ruggire anche nel tour teatrale 2019 attualmente in corso.
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